Andavo avanti e indietro per la camera del principe aspettando che tornasse dal "colloquio" con lady Alexandra.
Ogni tre secondi mi affacciavo alla porta sperando di vederlo arrivare.
Come l'avrà presa? E se avesse convinto Theodore a sposarla?
Mentre ero assorta nei miei pensieri, finalmente la porta si aprì.
«Ti sono mancato, Ethan?»
«Altezza!»
Gli andai incontro e per salutarmi mi posò delicatamente le labbra sulla fronte.
«Quindi? Come è andata?»
«Tutto sommato bene.»
«In che senso tutto sommato?»
«Come pensavi che la prendesse? Si è comportata come ogni fidanzata lasciata poco prima del matrimonio.»
«E sarebbe?»
«Abbiamo parlato e le ho spiegato che il nostro fidanzamento era solo di facciata, che pensavo di poterlo affrontare e che invece mi sono accorto che ho bisogno di qualcuno che io ami davvero. Lei ha insistito, dicendo che con il tempo l'avrei amata e, se solo le avessi dato una possibilità, non me ne sarei pentito.»
«E voi che avete risposto?» avevo nella voce un tocco di preoccupazione.
«Ho ribadito quello che pensavo e che da oggi in poi le nozze non ci sarebbero più state; perciò, le ho consigliato di smetterla di insistere perché non faceva che peggiorare la situazione.»
«E lei come l'ha presa?»
«Ha iniziato a lanciare i piatti e i bicchieri in aria, ripetendo che facevo così perché l'avevo tradita con un'altra. Quando l'ho fermata, lei se ne è andata infuriata verso la sua camera, dicendo che se ne sarebbe tornata a Keasiria, dove avrebbe detto tutto ai suoi genitori.»
«Vi ha fatto del male?» domandai allarmata e controllandolo.
«Stai tranquillo. L'ho bloccata prima che facesse dei danni seri. Le ho detto che si stava comportando come una bambina.»
«Mi dispiace...»
«Ti dispiace per cosa?»
«Di avervi spinto a lasciarla... se non lo avessi fatto, adesso non avreste rischiato di essere punito dalla regina e visto male dal popolo.»
Mi prese il volto tra le mani guardandomi con occhi dolci e rassicuranti. «Non pensare neanche per un momento che sia colpa tua. Avrei lasciato Alexandra se me lo avessi detto oppure no. Era una cosa che andava fatta e me ne assumerò la totale responsabilità.»
«Ma se non ci fossi stato, a quest'ora...»
«Sarei bloccato in un matrimonio che detesto con una donna che non amo. Se volessi darti una colpa, potrebbe essere quella della mia felicità. Tu, mio caro Ethan, sei l'artefice della mia felicità.»
In circostanze normali queste parole mi avrebbero scaldato il cuore e tirato su il morale. Ma invece che rassicurarmi, fecero l'esatto opposto. Ogni volta che il principe mi faceva un complimento, mi sentivo orribile. Lui ogni volta si rivolgeva a una persona che non esisteva. Si era innamorato di una bugia che mi ostinavo a mantenere.
Non osavo immaginare come l'avrebbe presa una volta saputa la verità. Perché l'avrebbe saputa, vero?
«Forza, adesso!» si allontanò e si sedette sul letto.
«Cosa succede adesso?»
«Ho bisogno del mio bodyguard personale per una faccenda di altissima importanza.»
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Royal Affairs
ChickLitÈ da tutta la vita che Alisa Allen cerca di sopravvivere alla povertà dopo che ha frequentato per dieci anni una scuola di arti marziali. È la migliore nel suo campo e quando dalla famiglia reale di Solaris arriva la comunicazione che cercano una gu...