Risalii le scale, controllando di avere tutte le armi a posto in maniera che non si vedessero e, senza farmi notare, mi recai sul piano degli alloggi reali dove, oltre agli appartamenti di Thed, si trovavano ancora quelli del principe Xavier.
Il cuore mi batteva forte per l'emozione e per l'adrenalina del momento.
Avevo paura che la porta fosse chiusa a chiave o che l'interno fosse spoglio.
Per mia grande sorpresa, la porta non era chiusa a chiave, ma era contrassegnata con un avviso: "Vietato l'accesso alle persone non autorizzate".
Prima di entrare, guardai bene intorno per evitare che qualcuno mi notasse e mi intrufolai all'interno.
La camera era in perfetto stato. Un po' meno grande di quella di Theodore, ma comunque più di quanto una persona normale potesse immaginare.
Le finestre erano sprangate, le tende chiuse e così accesi la luce per vedere che, nonostante fosse disabitata da moltissimo tempo, non c'era annidato neanche un briciolo di polvere. Probabilmente la regina doveva averla sempre fatta ripulire in tutti questi anni.
Sembrava che nessuno avesse mosso nulla, ma naturalmente non potevo esserne sicura.
A differenza della camera di Theodore, questa era sui toni del nero e bianco e aveva l'aspetto di una stanza per ragazzini. Infatti, c'era un pallone messo da un lato, alcuni fumetti e libri lasciati sul letto, alcuni vestiti su una sedia e altri oggetti come giochi e accessori vari.
Feci alcuni passi in avanti con una strana sensazione addosso: era come se quella parte del castello non avesse subito cambiamenti. Come se il tempo si fosse fermato a sei anni prima, quando Xavier aveva diciotto anni.
Mi mossi silenziosamente per quella stanza, come se avessi paura di disturbare la quiete che si era formata.
Rabbrividii più volte, ma cercai di ignorare il senso di pericolo che mi stava irrigidendo la schiena.
Perché dovevo spaventarmi per una camera?
Scossi la testa e mi ripresi. Incominciai a cercare in ogni angolo nella ricerca di qualche indizio.
L'idea mi era sopraggiunta parlando con Connor: e se magari avessi trovato qualche indizio sulla scomparsa di Xavier proprio nella sua camera? Magari aveva ricevuto minacce da qualcuno prima di partire ma lui, non dandogli tanto peso, era andato comunque.
Mi sarebbe andato bene qualsiasi prova, anche la più inutile. Tutto pur di avvicinarmi un po' di più verso la soluzione di un problema che stava aumentando sempre di più.
Qualcosa mi diceva che prima o poi sarebbe successo qualcosa di grosso. Era solo questione di tempo.
Dovevo assolutamente trovare qualcosa.
Malgrado i miei buoni propositi, ad una prima ricerca non trovai niente di interessante, solo qualche volantino o pubblicità gettato nel cestino.
Rovistai sulla scrivania, tra le penne, tra i cassetti, tra i libri di scuola ma niente. La stanza era a posto.
Mi sentivo esausta. Davvero tanto. Tutta quella situazione mi stava mettendo in seria difficoltà.
Ero così arrabbiata e irritata con il mondo che mi era così ostile che, senza pensarci, presi un libro e lo scaraventai al muro con una forza tale da romperlo.
Mi misi una mano sulla bocca scioccata. Che cosa avevo fatto? Come lo avrei spiegato questo? Perché dovevo essere sempre così impulsiva e stupida?
Guardai attentamente il muro ed effettivamente era rotto. Come aveva fatto un libro a rompere il muro? Ci avevo messo forza, ma non così tanta.
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Royal Affairs
ChickLitÈ da tutta la vita che Alisa Allen cerca di sopravvivere alla povertà dopo che ha frequentato per dieci anni una scuola di arti marziali. È la migliore nel suo campo e quando dalla famiglia reale di Solaris arriva la comunicazione che cercano una gu...