19.

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Quella sera, vi sarebbe stata l'asta. La sua voglia di andar lì, però, era meno di diecimila. Guardò il suo completo nero, appeso, al lato della porta d'ingresso, piagnucolando. Sapeva non fosse un obbligo presentarsi. Ma, sapeva anche vi fosse qualcuno ad aspettarlo. E, come se l'avesse manifestato, arrivò una sua e-mail.

Supporto.

Taehyung <taehyungmy@galleriaagapi.com>

Per: Jungkook

Caro Jungkook,

se pensi di non venire, sei licenziato.

Un abbraccio affettuoso,

Kim Taehyung.

Re: Supporto.

Jungkook <jungkookie@galleriaagapi.com>

Per: Taehyung

Caro signor Kim,

attenderò, dunque, con ansia, lo scioglimento del mio contratto.

Jungkook.

Re: Supporto.

Taehyung <taehyungmy@galleriaagapi.com>

Per: Jungkook

Mio bel Jungkook segretario,

per favore, vieni...

Con affetto,

Taehyung.

Si trattava, senz'ombra di dubbio, di manipolazione, Jungkook ne era consapevole. Ma, comunque, non poté far a meno di cedere.

Pentendosi, s'alzò dal letto, per andar in bagno. In doccia, poi, si tramutò in fantasioso, concedendo al desiderio d'impadronirsi delle sue riflessioni. E, naturalmente, rammemorò la scena in ufficio, quasi una settimana addietro.

«Diamine.» bisbigliò, notando la reazione del suo corpo.

Non ho tempo per toccarmi. Sono un uomo adulto, con responsabilità, si ricordò, abbandonando il luogo.

Indossò, con rapidità, l'abito, per evitare di pensar troppo. Truccò, successivamente, le sue occhiaie, poiché dormire non risultava essere un'adeguata opzione, per lui. E, senz'asciugare i capelli, andò fuori. L'inverno era sempre più vigente. Il suo look, però, non gli permetteva di chiudere, del tutto, la camicia nera. Preferiva morire di freddo, piuttosto che perdere stile. Ma, il gelo s'insinuò in quello spazio, inducendolo a tremolare. Dunque, s'incamminò, in fretta e furia, sperando di trovare qualche negozio.

A poca distanza dalla metropolitana, adocchiò una vetrina, con sciarpe di diversi colori. Una rossa, brillante, lo rapì, Jungkook che decise d'acquistarla, guadagnando, ora, uno stipendio fisso. Pertanto, avrebbe potuto godere del lusso, malgrado fosse, tuttavia, al verde. Ne comperò, persino, una caffè, per Taehyung, perché... perché, voleva. Chi ha soldi, fa quello che vuole, si ribadì, digitando il codice della sua carta di credito.

Si soffocò con la sciarpa, pur di non aver freddo.

Guardò, poi, il suo riflesso, ridendo, quando notò il suo naso esser cremisi, come il foulard.

Giunto in galleria, Minho lo salutò, cordialmente, grato per la sua presenza, poiché non desiderava accogliere i presuntuosi ricconi da solo.

«Gli snob stanno già arrivando.» lo informò «Sarà meglio che tu vada dal signor Taehyung... dev'essere isterico.»

1.460 days [KookTae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora