Una suoneria rimbombò, per destarlo. Questa, però, non sapeva lui fosse già sveglio, da ore, per colpa del suo esser stupido.
Specificamente, l'insonnia l'aveva sbaragliato per quattro grandi ragioni:
1. Aveva avuto la brillante idea di far un pisolino di sei ore, il giorno prima.
2. Aveva baciato il suo capo, senza permesso.
3. L'ansia lo aveva divorato, causa il gesto del punto due.
4. Sarebbe rimasto senz'impiego.
Stava, seriamente, prendendo in considerazione l'idea d'inventare una sorta d'infermità, pur di non affrontare Taehyung. Ma, sarebbe risultato superfluo, poiché, a breve, sarebbe dovuto rientrare in macchina, per condividere un lungo viaggio.
Non disponeva di una via d'uscita, a meno che non fingesse la sua morte, o si dichiarasse scomparso.
Scalciò, rammemorando l'immagine. Non si pentiva d'averlo baciato, bensì di averlo fatto senza il suo consenso. Si reputava un demente e, al contempo, un codardo, per voler sfuggire.
«Jungkook ed il suo magnifico ritorno alla disoccupazione.» si burlò, di sé.
Sperperò un'ora, per decidere se scendere a fare colazione, o rimanere chiuso nel suo fortino di protezione, contro datori affascinanti. Scelse, comunque, la prima opzione, quand'orecchiò il suo stomaco brontolare. Sì, aveva combinato un macello. Ma, non era una valida giustificazione per condannare, in determinato modo, il suo povero stomaco.
Si guardò intorno, nel momento in cui raggiunse il piano inferiore, reperendo segnali dell'uomo che s'impadroniva del suo sonno. S'incamminò, lentamente, in direzione della cucina, come se fosse il protagonista d'una missione di spionaggio. Perlustrò, più volte, lo spazio, tentando di non incrociare il nemico. In verità, incarnava lui l'effettivo nemico... ma, questi erano dettagli.
Celebrò, non scorgendo movimento, e s'approssimò ad un tavolo, sul quale v'erano differenti pietanze. Dopodiché, iniziò a mangiare, con rapidità, cercando di affrettarsi, per andar a nascondersi.
Taehyung osservò l'intera scena, dalla porta del bagno.
Jungkook proseguì, celere, usando le mani. Azzardò, poi, ad afferrare il riso con dita, l'alimento che scivolò, costringendolo a voltarsi, per recuperare le posate, e sfamarsi come le persone normali. Tuttavia, ancor prima di allungare il braccio, qualcosa punzecchiò il suo fianco.
Sobbalzò, alcune bacchette che lo colpirono in faccia.
Chiuse gli occhi, strizzando le palpebre, quando identificò la risata di Taehyung.
No, no, no.
«Jungkook, stai bene?» domandò Taehyung, con intrattenimento «Hai bisogno d'un ospedale? Le tue orecchie sono rosse, hai febbre?»
Le mani di Jungkook si tramutarono in pugni, le sue unghie che si conficcarono, in virtù della pressione. Sospirò, per aver il coraggio di fronteggiare Taehyung. Aprì gli occhi, gradualmente, il sole che lo offuscò. E, tra caldi raggi mattutini, individuò la figura altrui.
«Stai bene?» reiterò.
Jungkook annuì, rude.
«Tieni─» Taehyung consegnò al giovane le bacchette che, in precedenza, l'avevano urtato «Non potrai mangiare il riso con la mano.»
«Grazie─» farfugliò, agguantandole.
Taehyung arcuò un sopracciglio, preferendo ignorare il bizzarro comportamento del giovane. Rammentava l'accaduto, certo. Ma, erano maturi. E, diavolo, s'era trattato di un bacio corto ed infantile, no?
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1.460 days [KookTae]
Fanfic[TRADUZIONE ITALIANA] 🎨 Chiunque desidera lavorare all'interno della rinomata galleria d'arte 𝑨𝒈𝒂𝒑𝒊. Secondo alcune dicerie, risulta facile candidarsi per un posto di lavoro e, al contempo, impossibile esser selezionati. Per questo, Jungkook è...