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⚠️ Attenzione, presenza di temi che potrebbero urtare la sensibilità ⚠️

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In galleria, i mormorii non si fermarono, quando Taehyung non si presentò, per giorni interi, dopo il viaggio. Jungkook si dedicò a lavorare, domandandosi, parecchie volte, dove fosse l'uomo. Era da quella strana telefonata, all'una di notte, che non sapeva nulla di lui, e già stava impaurendosi.

Salutò Hoseok, nel medesimo istante in cui s'incrociarono, l'altro che, ugualmente, si domandò se Taehyung fosse a posto, per via della data. Ma, Jungkook non capiva a quale data stesse riferendosi. E, apparentemente, chiunque, lì, era informato.

«Di cosa parlate?» chiese, disorientato, adagiando il suo infuso al limone, a lato «I-io─ Io non ne sono al corrente.»

Hoseok sgranò le sue orbite, per qualche secondo, domandandosi di quale pianeta fosse il ragazzo, a causa della sua confusione.

«Sul serio?» il suo sbalordimento perturbò Jungkook, il giovane che percepì di star perdendosi qualcosa d'importante. Dunque, oscillò il capo, in diniego «Non conosci il signor Yoongi?»

Quel nome, di nuovo, pensò Jungkook.

«Yoongi?»

«Wow...» esclamò, sorpreso «Non ne sei, davvero, al corrente.»

«Non te l'avrei chiesto, se l'avessi saputo.» il suo tono di voce si tramutò in acido.

«Forse, è meglio che sia il signor Taehyung a raccontartelo, i-io─ Io non voglio far un macello.» replicò Hoseok, tentennante.

Il corvino sospirò, irritato.

«Va bene.» concluse, poi.

In realtà, però, nulla andava bene.

Jungkook comprese che il poco e niente che aveva costruito con l'uomo era sul punto di sprofondare.

Provò a chiamarlo una volta. Dopodiché, due volte. E, molte altre ancora. Ma, Taehyung non rispose.

Poi, ricordò il giorno in cui aveva spedito un pacco, a casa dell'uomo.

Cercò, tra le sue appartenenze, l'adesivo, sul quale vi era annotato l'indirizzo, non riuscendo, però, a localizzarlo. Pertanto, disordinò la sua scrivania, seppur invano, sino a quando non controllò il contenitore dei rifiuti. Digitò l'indirizzo su Internet, reperendo un modo per raggiungerlo in metro, poiché, se non vi fossero stati mezzi, lui ci avrebbe rinunciato. E, come previsto, l'uomo abitava in prossimità di una linea.

S'issò, con rapidità, per poi risedersi.

Era indeciso sul da farsi. Aveva bisogno di sue notizie. Ma, temeva di spaventarlo.

Conservò l'adesivo, preferendo non andare.

Esagerato, si disse. Non voleva esser considerato fuori luogo, men che meno da Taehyung. Dunque, completò la sua giornata di lavoro, senza toccare il foglietto.

Nel momento in cui abbandonò la galleria, un'intensa pioggia lo accolse.

I suoi piedi s'inumidirono, sulla strada per la stazione vicina, insieme ai suoi pantaloni. Rilasciò, poi, un'imprecazione, quando persino i suoi boxer si bagnarono. Odiava non esser mai pronto per un acquazzone. Anche se, in città, la pioggia v'era pochi mesi all'anno. S'addentrò in casa, fradicio. Raggiunse, direttamente, la doccia, lusingando il suo corpo con il bollente flusso d'acqua. Le sue gambe facevano male, per via del cambio di temperatura. Ventuno anni e, già, si lamentava del ginocchio.

1.460 days [KookTae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora