Il canto degli uccelli, accompagnato dai fievoli raggi di sole, che si affacciavano con la prima tempesta del freddo inverno, il quale s'approssimava, lo svegliò. Braccia delicate lo circondavano, Jungkook che sospirò, lieto.
«Perché c'è luce?» mormorò, con tono rauco. Sollevò la testa, cercando il suo cellulare. Ma, le lancette dell'orologio, oggetto che aveva al disopra della sua scrivania, lo indussero a sobbalzare «No!» esclamò, a mo' di sussurro. Prese un braccio di Taehyung, esercitando forza, per distanziarlo. L'uomo, però, non cedette «Taehyung, siamo in ritardo.» lo informò. Il maggiore aprì, lentamente, i suoi occhi, sprigionando una lamentela «Lasciami, devo andare in bagno.»
«Perché?» domandò Taehyung, sonnolento «Altri cinque minuti.» disse, abbracciando, nuovamente, la vita di Jungkook.
«Non posso, farò tardi.» tentò di spingere il maggiore, quest'ultimo che lo strinse a sé, rifiutandosi, completamente, di lasciarlo andare.
«Dio, il tuo capo ti rimprovererà.» mormorò, sorridendo «Oh, vero! Sono io il tuo capo.»
Il corvino si distese, un'ulteriore volta, arrendendosi, sino a quando non ricordò.
«Quest'oggi, vi sarà l'inaugurazione di Min Young.»
E, Taehyung trasalì. Con rapidità, abbandonò il letto, acchiappando, d'improvviso, il minore.
«Andiamo a fare una doccia.»
«C-come?» tartagliò Jungkook, immobile «No, va' prima tu e, dopo, io.» suggerì, con agitazione.
«No.» Taehyung amalgamò la sua mano a quella del giovane «Insieme, risparmieremo acqua. Inoltre, siamo in ritardo. Dobbiamo far in fretta.»
«Ma, la vasca è troppo piccola. Non v'è spazio a sufficienza, per entrambi─»
«Sì, ce la faremo.» lo interruppe Taehyung «Andiamo.»
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Taehyung non sperperò tempo, dedicandosi a glorificare Jungkook.
Lo guardò mentre finse di chiudere una camicia, indumento che, in seguito, rubò al corvino, dato che la sua era in condizioni deplorevoli. Lo guardò infilare i suoi pantaloni aderenti, o flettere le braccia, per abbottonare la blusa. Lo guardò indossare i calzini, mettere le scarpe. E, sapeva fosse un comportamento bizzarro. Ma, adorava contemplarlo.
Gli porse, velocemente, la cinta, quando lo vide cercarla.
«Così premuroso.» si burlò «Un gran osservatore.»
«Silenzio, sono concentrato.» rispose Taehyung.
Jungkook ridacchiò, nel medesimo istante in cui Taehyung si sdraiò a pancia in giù, pur di lodare il corvino, mentre aggiustava l'accessorio.
Prima di uscire, Taehyung adocchiò la sciarpa del giovane, recuperandola. E, una volta fuori casa, avvolse Jungkook in essa.
«Grazie.» abbozzò un dolce sorriso, che Taehyung baciò, non riuscendo a trattenersi.
S'incamminarono, mano nella mano, sino a quando non raggiunsero l'area metropolitana.
Il corvino, confuso, si girò, guardando Taehyung.
«Cosa succede?» gli domandò. Taehyung esaminò l'ambiente, con imbarazzo.
«Ho paura.» confessò, le sue gote che s'imporporarono. Jungkook aggrottò, ancor di più, le sopracciglia. Ma, nel momento in cui notò l'espressione terrorizzata di Taehyung, comprese.
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1.460 days [KookTae]
Fanfiction[TRADUZIONE ITALIANA] 🎨 Chiunque desidera lavorare all'interno della rinomata galleria d'arte 𝑨𝒈𝒂𝒑𝒊. Secondo alcune dicerie, risulta facile candidarsi per un posto di lavoro e, al contempo, impossibile esser selezionati. Per questo, Jungkook è...