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Nina rideva, rideva di cuore.
«Cioè aspetta, vuoi dire che tu, Lissa Hale, Ethan Blair, Harry Styles, Brent Taylor e Fred Campbell, quel Fred Campbell, siete finiti nel progetto di studi sociali?» e riprese a ridere.
Alzai gli occhi al cielo ed inserii la combinazione per aprire il mio armadietto, Nina aveva una memoria fotografica e per mia sfortuna ricordava tutti i nomi, le facce e gli avvenimenti che erano accaduti nel corso dei precedenti anni scolastici e sapeva meglio di me che noi sei, eravamo le persone più disparate e incompatibili che avrebbero mai potuto mettere insieme a collaborare. A cosa stavano pensando il professor Castro e la preside quando ci avevano scelti?
«L'unica nota positiva è che adesso puoi conoscere Harry Styles»
«No» dissi subito, sapevo esattamente a cosa stava pensando e la mia risposta sarebbe stata sempre no.
«Oh andiamo Jess!» protestò.
«No, Nina. Non ti combinerò nessun appuntamento con il suo amico, appunto poi: è suo amico, sveglia!» ribattei.
«Niall non è come Harry, è diverso»
«Non lo conosci nemmeno, come fai a dirlo?»
«Nemmeno tu lo conosci però» incrociò le braccia al petto e io sbuffai incastrando il libro di matematica nell'unico buco che era rimasto nell'armadietto. «Penso di essere innamorata» aggiunse un attimo dopo.
Mi misi a ridere «che?»
«Jess è una cosa seria, questa volta sono davvero innamorata» insistette.
«Nina, l'hai detto già di Colin, Aron e...come si chiamava quell'altro?» le ricordai.
«Francis, ma comunque questa volta è diverso. Niall è una creatura mistica di straordinaria bellezza, i capelli biondi e quegli occhi azzurri lo fanno assomigliare ad un angelo ...l'hai mai visto sorridere?»
«Ogni volta che sorride una ragazza muore nel mondo» se ne uscì Isabel spuntando da qualche parte, poi rise notando la mia espressione. Nina era già grave da sola, non le serviva qualcuno che l'appoggiasse nelle sue follie da ragazza innamorata o almeno, quello che lei credeva di essere.
«Diglielo anche tu Is! E poi gli altri erano tutti degli stronzi. Niall è sempre così dolce e carino quando ci incontriamo» continuò Nina, alzai un sopracciglio.
«Quando vi incontrate?» domandai perplessa, ero quasi sicura che lui non sapesse nemmeno quale fosse il suo nome.
Lei alzò gli occhi al cielo «Di sfuggita intendo! Oggi mi ha guardata tre volte, quattro se contiamo l'occhiata fugace sull'autobus questa mattina.» alzai gli occhi al cielo.
«Non erano cinque?» l'assecondò Isabel.
Lei si divertiva un modo a stare dietro a Nina e le sue cotte, perché tanto era da me che veniva a piangere poi. Nina era la mia migliore amica da quando avevamo sei anni, Isabel era arrivata dopo. E nonostante fossimo tutte in ottimi rapporti, c'erano cose che facevamo solo io e Nina, come raccogliere i pezzi del suo cuore infranto -il che succedeva piuttosto spesso- e nessuna delle due si era mai divertita a farlo.
Lei era quel tipo di persona sempre allegra e un po' folle, non le piaceva mostrare il suo lato debole, doveva fidarsi ciecamente dell'altra persona per lasciarsi davvero andare, il che restringeva il campo a: me, i suoi genitori e sua sorella.
«Giusto, grazie Isabel. Si cinque, perché a pranzo quando sono andata a prendere il vassoio, lui era davanti a me» per caso, ovviamente «e quando si è voltato per andare via, mi ha guardato. Era così carino, dai dai ti prego!» implorò.
«E cosa gli dico scusa? "Ciao Harry Styles, potresti presentarmi il tuo amico?"» Isabel mi fece segno di rimanere in silenzio, Nina sgranò appena gli occhi. Perfetto, con la sfiga che mi ritrovavo, lui doveva essere per forza dietro di me.
«Quale?» infatti chiese divertito, mi voltai col viso probabilmente in fiamme. Presto Jess, di qualcosa di sensato!
«Ehm...stavo, insomma...la cosa non ti riguarda davvero» sei un'idiota Jess.
«A me però sembrava che avessi detto il mio nome» fece un sorrisetto «capisco di essere il ragazzo più popolare della scuola ma-»
«Che vuoi Harry?» lo interruppi, una parola in più e l'avrei strozzato.
«Calma biondina» rispose, Nina ridacchiò ed Isabel le sussurrò qualcosa «ci vediamo alle sei e mezzo al parco di fronte la chiesa, e sii puntuale» fece per andarsene.
«Cosa? Aspetta, perché dovremmo vederci al parco?» lo richiamai, lui mi guardò con aria di sufficienza. Quel ragazzo m'irritava con ogni fibra del suo essere: il modo di parlare così pacato, come se avesse tutto il tempo del mondo e le persone dovessero, anzi volessero, perdere il loro ad ascoltarlo. Il modo in cui mi guardava, come se mi stesse studiando per cercare la strategia migliore per infastidirmi, perfino il suo modo di camminare, ciondolando per i corridoi come se ce l'avesse solo lui nel sistema solare.
«Hai già scordato quel dannato progetto?» rispose.
«No ma, perché non lo chiedi a qualcun altro?» ribattei, Nina mi diede una gomitata.
Harry sbuffò «Non ci penso nemmeno a chiederlo ad Ethan, è intrattabile. Brent non vuole collaborare, Lissa è troppo occupata a fare la troia, ed è meglio che quel frocetto di Fred stia alla larga da me. Tu sei l'unica che riesco a reggere per più di dieci minuti, quindi ho scelto te» ah, tu hai scelto me.
Evidentemente non si era chiesto se io avrei voluto scegliere lui, quando mai Harry Styles si chiedeva cosa volessero gli altri? Non gli interessava, a lui importava solo di se stesso.
«Io-»
«Accetta» rispose Nina per me, con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.
«Perfetto, puntuale» mi avvisò e senza aggiungere altro ciondolò via, il movimento che compivano i suoi capelli fin troppo lunghi mentre oscillavano ad ogni falcata, era quasi ipnotico. Infatti, non passava inosservato tra le ragazze e sapevi che lui era da qualche parte ogni volta che in qualche angolo si formava un gruppetto eccitato, sugli spalti del campo da calcio nemmeno a parlarne: davvero patetico. Evidentemente non avevano nient'altro da fare che sbavare dietro Harry Styles.
Nonostante questo però, a quanto io sappia, lui non aveva mai avuto una vera relazione. Era raro che s'interessasse a qualcuna, nessuno l'aveva mai visto girare per i corridoi tenendo per mano la sua ragazza, magari se le trovava al di fuori della scuola, perché tra quelle mura non aveva la fama del donnaiolo, anche se a me sembrava proprio uno di quelli.
«Che diavolo ti è saltato in mente?» sbottai rivolgendomi a Nina.
«Andiamo Jess, fa una buona azione per la tua migliore amica» s'intromise Isabel.
«Si certo, perché non sei tu che dovrai sopportare Harry Styles e il suo ego per tutto il tempo» ribattei.
«Jess, ma hai visto?» se ne uscì Nina.
«Cosa?»
«Hai visto come ti guardava?»
«Oh per l'amor di Dio!» urlai nello stesso momento in cui il suo della campanella coprì la mia voce, fortunatamente.

Salve! 

Ammetto che il secondo capitolo è un po' corto, ma era necessario, prometto che via via che la storia va avanti saranno più lunghi! 
Comunque, spero come sempre che la storia vi piaccia, a questa ci tengo davvero tanto!

Grazie anche solo per aver letto C: <3
-Anna  

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