Salve gente! C:
Ho trovato un'anima pia che mi ha prestato il pc, quindi eccomi qua con un nuovo capitolo! Spero di riuscire a postare presto come adesso!Mi dispiace di andare così per le lunghe, ovviamente mai una gioia! In ogni caso mi auguro che il capitolo vi piaccia e vi ringrazio tantissimo come sempre di seguire la mia storia!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
-Anna
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«Te l'avevo detto» disse Nina distesa sul mio letto mentre fissava il soffitto con le mani incrociate sullo stomaco e un sorriso soddisfatto tra le labbra.
La ignorai completamente rovistando nel mio armadio «te l'avevo detto, Jess» ripeté, io alzai gli occhi al cielo e sbuffai scocciata.
«La pianti?» sbottai infilandomi un maglione color panna.
«Non capisco quale sia il tuo problema. Dici sempre che non piaci mai a nessuno e poi arriva questo ragazzo bello e sexy che ti corteggia, e tu non vuoi sentirtelo dire» ribatté rimettendosi seduta ed incrociando le gambe sul letto, dopo aver abbandonato gli stivali sul pavimento.
«Harry non mi corteggia» chiarii cercando un paio di jeans scuri, lei allargò le braccia e poi le lasciò ricadere schioccando le mani sue cosce rumorosamente.
«Non puoi negare l'evidenza Jess, tu gli piaci. Altrimenti perché ti avrebbe invitato alla festa?» chiese come se sapesse di aver ragione a prescindere da qualsiasi cosa avrei risposto.
«Lui non mi ha invitato alla festa, altrimenti non ci andrei con te no?» le feci notare stizzita.
«Quindi stai dicendo che se lui non avesse dovuto lavorare, tu mi avresti snobbato per andarci da sola con lui?» lentamente le sua espressione divenne eloquente e un ghigno si allargò sulla sua faccia, mi veniva voglia di prenderla a schiaffi.
Sbuffai infilandomi i jeans «Harry mi ha chiesto di andare alla festa solo per essere gentile» la mia migliore amica alzò un sopracciglio.
«Certo, e poi ti entrerà nelle mutande solo per essere cordiale» commentò sarcastica, le rivolsi uno sguardo torvo ingoiando la risata che minacciava di risalirmi su per la gola e attraversai la stanza per cercare le uniche scarpe non-rasoterra che avessi: degli stivaletti neri simili a quelli di Nina con un tacco accettabile, forse un po' più basso dei suoi.
«Sveglia! Te l'ha chiesto perché vuole vederti. Non lavorerà mica per tutta la serata! Jess perché sei così cieca?» aggiunse, ero davvero stufa.
«Senti, io non sono cieca e nemmeno stupida. Lo so che Harry è attraente e che è molto più gentile del solito ultimamente, ma lui è Harry Styles, Nina. E io, sono solo io. E finché posso evitare di farmelo piacere tanto meglio! Non voglio una delusione, meglio prevenire che curare» dissi abbassando lo sguardo, ma forse era troppo tardi, perché ormai lui invadeva la mia mente molto più del dovuto.
Lei sospirò e la sentii alzarsi dal letto, si avvicinò scalza e mi accarezzò i capelli scostandoli dal viso «invece lo sei, sei molto stupida» prese ad intrecciarli come solo lei sapeva fare spingendomi verso la sedia della scrivania per farmi sedere «Li vorrei avere io il tuo viso d'angelo e questi occhioni azzurri. Devi smetterla di nasconderti dietro questi dannati capelli e queste false convinzioni» continuò. Non le risposi, non era la prima volta che avevamo una conversazione del genere e non avevo voglia di continuare a discuterne, lei era la mia migliore amica ed era lecito che dicesse cose di questo genere.
La treccia che Nina fece mi circondava la testa come un fermaglio scostandomi i capelli dalla faccia, mi sentivo un po' a disagio ma tutto sommato non mi dispiaceva. Mi feci una semplice riga di eyeliner sugli occhi ed applicai del mascara, lei mi passò del lucidalabbra e scendemmo di sotto.
«Vai alla festa?» chiese mio padre sorpreso.
Era seduto sul divano e faceva distrattamente zapping tra i canali, mi sentii quasi in colpa a lasciarlo da solo.
«Esattamente signor Carter, stiamo andando a conquistare un ragazzo» rispose Nina divertita beccandosi una gomitata da parte mia, mio padre ridacchiò per niente turbato dall'improvvisa notizia.
«Buona fortuna allora» disse facendo l'occhiolino ad entrambe, dopo di che uscii di casa alzando gli occhi al cielo e mi richiusi la porta alle spalle senza pensarci ulteriormente.

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PROJECT || H.S.
Fiksi PenggemarCosa succederebbe se sei persone completamente diverse tra di loro si ritrovassero faccia a faccia, a doversi confrontare, a doversi immedesimare nei panni dell'altro quando è già difficile essere se stessi? Incastrati in un esperimento sociale qua...