CAPITOLO 25

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[TW: scene sessualmente esplicite.]

Un'altra sigaretta.
Un altro tiro.

Il tabacco bruciava velocemente come i pensieri che passavano ininterrottamente nella testa di Jenna.
Emma si era allontanata da lei, risentita. Non riusciva ancora a starle vicino.

"Sono un fottuto mostro." pensò passandosi una mano tra i capelli "Come ho potuto farle questo?"

Il suo flusso di colpe venne interrotto dal bussare alla sua porta. Andò ad aprire curiosa di scoprire chi fosse e fu lieta di trovarsi un volto amico.

Hunter entrò in stanza e gli bastò uno sguardo per fare si che Jenna si buttasse tra le sue braccia, piangendo. Lui era un fratello per lei.

<<Sapevo che c'era qualcosa che ti torturava. Dai, sediamoci e raccontami tutto.>> le sussurrò carezzandole la schiena.

Quando terminò di spiegargli la cosa nel dettaglio, Jenna abbracciò il suo cuscino appoggiandovi il mento sopra.

<<Ho sempre saputo che tra te ed Emma ci fosse qualcosa. Anche se cercate di stare lontane, i vostri occhi vi tradiscono a pieno.>>  disse Hunter sorridendo genuinamente.
<<Sono davvero orribile...>>
<<Non dire così. Non è vero. Dovresti semplicemente stabilire delle priorità nella tua testa.>>
<<Che vuoi dire?>>

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Hunter si sporse in avanti, poggiando i gomiti sulle ginocchia <<Intendo dire, che devi decidere nella tua testa chi e cosa è più importante, Jenna. Il giudizio degli altri è fittizio, sparisce dopo poco. Ciò che ci rimane è quello che siamo, quello che vogliamo essere.>> fece una breve pausa <<Tu sei una delle star più ricercate e più volute nei cast mondiali, sei talentuosa, bella e non hai nulla da invidiare a nessun attore di Hollywood. Sei capace di fare tutto, pensi che questo possa cambiare in qualche modo? Quando sarai più grande, vorrai essere l'attrice cazzuta che ha cambiato e stravolto gli standard perché ha fatto di testa propri seguendo il proprio istinto, o l'attrice che quando tornerà a casa si crogiolerà nella propria tristezza perché piena di rimpianti?>>

Le parole di Hunter le si riversarono addosso come un secchio d'acqua gelata.
Aveva dannatamente ragione.
Lui aveva dannatamente ragione.

Ci era passato, Jenna ricordava benissimo di quanto odio Hunter aveva dovuto subire a causa del suo orientamento sessuale, ma lo aveva sempre visto forte, perché era fiero di sé stesso, e avrebbe dovuto esserlo anche lei.

Alzò lo sguardo verso di lui, sentì una forza immensa pervaderle il corpo. Iniziò a tremare.
<<Va' da lei, Jenna.>>
Guardò distrattamente l'ora. Erano le 23 passate e sperò che Emma fosse ancora sveglia.
<<Ma...>>
<<Jenna, per l'amor del cielo, vai!>>
Non seppe se fu un'entità a spingerla giù dal letto oppure l'esclamazione di Hunter seguita da un battito di mani.
Uscì dalla sua stanza come una furia, saltellando per infilarsi al meglio una scarpa, prese le scale e scese saltando gli ultimi tre gradini di ogni rampa. Si ricordò di averla sentita parlare della comodità della sua stanza e visualizzò il numero: 221.

Quando fu di fronte quella porta respirò ad ampi polmoni e alzò la mano per bussare, che però andò a vuoto visto che si aprì, mostrando un' Emma da mozzare in fiato.
Portava una canotta bianca che lasciava spazio a qualsiasi fantasia vista l'assenza di qualsiasi reggiseno al di sotto ed un pantaloncino sportivo.

<<Jenna... io... stavo venendo da te.>>
Nel sentire queste parole fu istintivo entrare nella sua stanza. Emma si allontanò permettedole di chiudere la porta alle sue spalle.
<<Ti prego Emma, dobbiamo parlare.>>
<<Si. È arrivato il momento.>> disse.

I WISH I HAVE YOU - Jenna and EmmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora