Dopo che Tim fu uscito Emma riprovò a respirare ed i suoi occhi si puntarono su Jenna. Continuava ancora a torturarsi le mani, a rigirarsi gli anelli in maniera quasi frenetica.
Fu una fatica per lei reprimere l'impulso di avvolgere le sue mani tra le sue e stringerle.
<<Dobbiamo trovare una soluzione per lavorare sul fronte lavorativo.>> esordì poi, con tono freddo.
Jenna la fulminò con lo sguardo.
<<Cosa?>>
<<Vuoi o non vuoi dobbiamo lavorare insieme Jenna, cosa pensi di fare? Tim sarebbe capace di sospendere l'intera produzione, non mi sembra che sia questo ciò che vuoi.>> il suo tono e il suo sguardo erano duri, ma si ammorbidì subito dopo, rendendosi conto di averle sferrato un colpo basso.<<Emma, pensi che a me in questo momento importi di trovare una soluzione solo dal punto di vista lavorativo?>> le chiese Jenna. La sua mascella era serrata, il suo corpo quasi inquieto.
"Solo...?"
La più grande realizzò che era la stessa reazione avuta quando stavano parlando al telefono qualche settimana prima, dopo che la mora le aveva crudelmente schiantato la verità in faccia.
D'altro canto però, c'era qualcosa che non quadrava. Jenna era stata chiara durante quella telefonata, perché adesso si stava comportando in quel modo?<<E cos'altro vuoi Jenna? Mi sembra che dalla nostra ultima conversazione tu abbia le idee molto chiare al...>>
<<Cazzo Emma, basta!>> urlò Jenna sbattendo le mani sul tavolo, inderrompendola <<Pensi che sia stato facile per me doverti dire quelle cose al telefono? Sono stati giorni così faticosi... rifiutavo anche di guardarmi allo specchio per come ti ho trattata! Come puoi pensare che io sia così crudele!>>Emma vide per la prima volta l'esasperazione sul suo volto e nella sua voce.
Erano arrivate al momento di fare i conti con ciò che era accaduto.
Emma si alzò, come aveva fatto Jenna poco fa. Due titani, una di fronte all'altra, pronte a rompere qualsiasi barriera.
<<E perché l'hai fatto? Perché Jenna? Mi hai lasciata in quella stanza da sola! Ti ho cercata a lungo e quando ti ho trovata hai buttato fuori quelle parole come se dovessi sputare qualche tipo di veleno, senza contare la faccia tosta che hai avuto dopo in pubblico.>>
Jenna apparve confusa, fino a quando non realizzò. La sua testa cominciò a ripercorrere tutto ciò che era accaduto precedentemente e successivamente alla loro telefonata...
- Jenna's side: due settimane prima. -
Era uscita dall'albergo ricordando tutto ciò che era successo la sera prima. Nonostante andasse di fretta per evitare di perdere l'aereo, la sua testa era proiettata solo su quel bacio.
Emma le aveva fatto perdere la testa.
Le faceva così male essere andata via senza salutarla ma doveva farlo, doveva trovare il tempo di realizzare, metabolizzare. Era fatta così.
Arrivata fuori all'aeroporto quei giornalisti avevano preso proprio il centro dei suoi pensieri, si era sentita violata nella propria testa e la risposta arrivò d'impulso, in maniera quasi sprezzante.
<<Io ed Emma siamo buone amiche, nulla di ciò che pensate potrebbe mai accadere tra me e lei. Smettetela con queste fantasie.>>
"Lasciatemi stare" pensò varcando le porte del gate "Non dovete toccare la mia testa."
Si era seduta al suo posto in prima classe, aveva chiuso le tende per avere la propria privacy e pace. Rifiutò gentilmente lo spumante di cortesia dalle hostess e controllò il telefono prima di volare.
Emma le aveva augurato buon viaggio, sorrise per quel messaggio. Stava per risponderle quando le arrivò una chiamata da Evans.
"Merda."
<<Pronto?>> rispose freddamente.
<<Jenna, scusami io...>> la voce del ragazzo era tremante, scossa dal pianto.
<<Evans che succede?>> domandò, cercando di mantenere un tono neutro.Il ragazzo aveva più volte telefonato Jenna quasi in lacrime, chiedendo la sua attenzione, ma questa volta era diverso.
<<Mio padre... lui... ha fatto un incidente, non so se ce la farà... scusa... io, io non sapevo chi chiamare...>> provò a spiegare scosso dalle lacrime.
Jenna sbarrò gli occhi.
Sapeva che Evans era rimasto orfano di sua madre, glielo aveva detto Claire che non si risparmiava notizie su nessuno.
<<Evans, cerca di mantenere la calma, sto venendo a Los Angeles. Se posso fare qualcosa per te, fammelo sapere.>> nonostante avesse intenzione di chiudere col ragazzo non voleva lasciarlo in quel momento così delicato.Aveva chiamato lei perché era solo, aveva bisogno di qualcuno.
Chiuse la chiamata con lui, scrivendo dell'accaduto alla sua migliore amica la quale rimase alquanto sconvolta.
Solo quando fu in volo si rese conto di non aver risposto al messaggio di Emma.
"Emm"
La sua mente cominciò a ripercorrere tutto ciò che era accaduto la sera prima...
C'erano tantissime cose che avrebbe voluto dirle...Il bacio tra di loro lo desiderava tanto, desiderava le sue labbra sulle sue,
desiderava Emma in ogni modo. Le sensazioni provate con lei erano come un frutto idilliaco mai provato prima... e allora perché adesso un senso su paura e preoccupazione la stavano assalendo?Jenna si teneva la testa tra le mani, tutto era fuori dal suo mondo e dal suo vortice interiore.
Si stava preoccupando di cosa avrebbero detto gli altri o aveva semplicemente paura dei propri sentimenti?
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I WISH I HAVE YOU - Jenna and Emma
FanfictionIl cast di Mercoledì è stato convocato per la seconda stagione. Emma e Jenna si rincontreranno dopo mesi di lontananza, entusiasta di cominciare a lavorare nuovamente insieme. Ma, improvvisamente, delle nuove sensazioni cominceranno a bussare alle p...