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Perché i minorenni lavorano? Quali sono i principali motivi che li spingono ad intraprendere una carriera lavorativa, prima del raggiungimento della maggiore età? Quali sono i vantaggi di questo fenomeno? E gli svantaggi? Come vivono i giovani integrando il lavoro nelle loro vite?

Vi sono diversi motivi per cui i minorenni iniziano a lavorare, uno dei quali è aiutare la propria famiglia economicamente. Infatti, il 39,9% dei giovani inizia a lavorare proprio per questo motivo. Questo perché, chi proviene da una famiglia povera o con dei debiti, cerca di fornire più aiuto ai propri genitori.
Un'altra ragione, sempre molto comune tra i giovani, con il 23,3% dei minori, è avere del denaro per sé, in modo tale da favorire anche la propria indipendenza. Vi sono anche molti minorenni che invece, lavorano per puro piacere. Questa motivazione accomuna il 26,1% dei ragazzi.
Vi sono anche altre ragioni, come dare il denaro guadagnato ai propri genitori, non andare a scuola o aiutare la propria famiglia in casa ma, solitamente,p non sono queste le motivazioni principali che spingono i giovani a intraprendere una carriera lavorativa.

Il lavoro minorile ha sicuramente dei vantaggi ma, come ogni altra cosa, anche degli svantaggi.
Per i vantaggi, possiamo dire che fornisce un aiuto economico: che sia per sé stessi o per la propria famiglia, esso, aiuta a guadagnare più denaro e migliorare una situazione economica.
Un'altra vantaggio, che può essere inteso anche come uno svantaggio, è che il costo del lavoro minorile è basso: questo favorisce l'assunzione dei giovani, portando però a una difficoltà del mercato degli adulti, soprattutto per le donne.
Tra gli svantaggi, possiamo mettere il fatto che in molti lavorano in contemporanea alla scuola, e, anche se possiamo notare che il 65,5% dei minorenni fa ciò senza problemi, il 23,2% lo trova stancante. Ciò potrebbe portare a saltare la scuola per lavorare, portando anche a un basso livello culturale nelle famiglie povere.
Inoltre, secondo il 10,6% dei ragazzi, il proprio mestiere può essere pericoloso. Un'altro svantaggio è che in questo modo, i giovani, hanno meno tempo per riposare, vedere gli amici, divertirsi e/o praticare attività sportive.

In Italia solo il 5,2% dei minori di 16 anni lavora e il 5% è straniero.
Alcuni di questi ragazzi, hanno avuto una prima esperienza di lavoro anche a meno di 11 anni (0,3%), anche se la maggior parte, non prima dei 14-15 anni.
Molti giovani si dedicano alle attività domestiche come lavoro, con la percentuale del 30,9%, mentre altri alla ristorazione, ad esempio, come camerieri (18,7%). Altri ancora si dedicano alla vendita, non solo nei negozi, ma anche ambulante (14,7%) e, come ultima tipologia di lavoro comune, abbiamo i mestieri svolti in campagna, come coltivare o allevare gli animale. Questi compiti sono svolti dal 13,6% dei giovani.
La maggior parte dei minorenni lavora solo per qualche settimana o un mese, ma ve ne sono anche molti che lavorano da sei mesi a tutto l'anno.
Ovviamente, le ore di lavoro variano, ma solitamente va da una a quattro ore, con il solo 24,3% ad averne di più.
Non tutti lavoratori vengono però pagati. Infatti, secondo le percentuali, solo il 44,7% dei giovani vengono pagati, mentre il 54,9% no.

In conclusione, il lavoro minorile, può aiutare i minorenni e la loro famiglia, dando la possibilità di avere più denaro. C'è da dire, però, che il lavoro può essere pericoloso per alcuni ragazzi e perciò non è sempre una cosa. Inoltre, riduce drasticamente il loro tempo libero, specialmente se fatto in contemporanea alle lezioni scolastiche.

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