Capitolo 1: Barlume a Valirate

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Iniziano le vacanze di Natale, molti dei miei compagni di classe si sono ritirati molto prima, i soliti secchioni di merda che non pensano ad altro oltre allo studio e che quindi si possono permettere tale lusso, io invece, beh, sono totalmente diversa, non ho amici, o meglio, avevo un migliore amico quando ero piccola, Deimon, ma dopo il suo trasferimento in un'altra città non ci siamo potuti più sentire, i miei voti sono...beh...non ne parliamo proprio, sono impulsiva e fredda all'inizio, bella tipa eh?
Non guardatemi storto, non sono sempre stata così, tempo fa ero una persona diversa, più esattamente quando frequentavo le elementari, cazzo, che bei tempi! E me lo ricordo ancora nonostante gli anni!
Alcuni ritengono che siano gli anni peggiori, perché solitamente avevamo mentalità di merda: i bulletti, il mancato senso di inclusione ecc.
Per me non lo sono stati affatto, avevo il privilegio di avere un sacco di amici, non so come, non ero una ragazza perfetta (pure tutt'oggi) ma la mia disponibilità, empatia e simpatia mi rendevano popolare
Tutto crollò alle medie, che anni di merda. Perché lì erano tutti egoisti, le mie caratteristiche non vennero più viste con rispetto ma come basi per sfruttamento e prese per il culo
La cosa mi fece soffrire per molto tempo, speravo che alle superiori sarebbe stato tutto diverso, che illusa, non è cambiato un cazzo, ho la sfiga di avere di nuovo una classe che non ci tiene a me ma stavolta non mi faccio prendere in giro di nuovo, come vi ho detto sono diventata impulsiva e fredda, mescolate questi aggettivi insieme e voilà! La persona più aggressiva della classe...forse pure di tutto l'istituto
Rischio veramente grosso, ultimamente mi sono fatta sentire troppe volte e al preside non piace affatto ciò, ma se capisse il perché si sarebbe tuffato ad abbracciarmi con fiumi di lacrime...ok, troppo esagerato
Ora parliamo dei miei genitori...
...
Volete un riassunto in un semplice aggettivo?
Menefreghisti
Esatto, sono persone di pietra nei miei confronti, a loro non importa se sto male, per via della scuola o altro, a loro importa che io frequenti una scuola, studi, faccia corsi pomeridiani e tanti saluti ai miei sentimenti
Ah merda, non mi sono presentata, sono Charlie...Charlie Swallow...esatto, a volte vorrei essere veramente una rondine, emigrare e mandare a fanculo i problemi, è anche il mio animale preferito e forse... animale guida?
...
Non credo a questo genere di cose ma è interessante vedere come si spinge la fantasia umana
Una voce riecheggia improvvisamente nell'aria
Charlie Swallow, dobbiamo parlare!
Merda è mio padre, cosa pretenderà stavolta?
Mi dirigo in cucina, vedo i miei genitori seduti a tavola, fogli sparsi su di essa, tazze di caffè vuote e, come per tradizione, i loro volti accigliati e severi, vorranno probabilmente parlare del mio rendimento scolastico, che rottura di coglioni!
«Ascolta» afferma papà togliendosi gli occhiali. «La tua situazione non è per nulla positiva, vogliamo risolvere la cosa al più presto e ciò significa che queste vacanze natalizie non saranno assolutamente "vacanze" per te ma bensì tempo da dedicare insieme ad una maestra privata che abbiamo ingaggiato che ti aiuterà a ripetere una gran parte delle tue materie»
Il mio sguardo si acciglia sempre di più, ho pregato santi e madonne purché resistessi fino al termine della scuola e non ho nessuna intenzione di ripetere! «Siamo nelle vacanze natalizie cazzo!»
«Lo facciamo solo per il tuo bene, tesoro» afferma ora la mamma ma con un tono tutt'altro che dolce ed empatico, si nota troppo che l'ha detto giusto così
«Ah sì? Per il mio bene? A voi non vi è mai importato del mio bene! Non parlo solo in ambito scolastico ma in generale!»
Mi alzo furibonda dalla sedia pronta ad andarmene in camera mia ma mio padre mi ferma il braccio
«Lasciami!»
«Charlie, noi ci siamo sempre presi cura di te, ti abbiamo dato tutto ciò di cui hai bisogno, non vedo perché ti comporti così!»
«Perché ci sono cose che voi non mi avete mai dato e mai me le darete, cose che voi ritenete basilari ma che per me significano tanto e sapete benissimo di cosa sto parlando!»
«Credo tu abbia solo bisogno di una calmata, va pure in camera tua, Aaron, lasciala andare»
Papà mi lascia il braccio, che se non si fosse liberato per altri secondi avrei spezzato la sua mano, non sto esagerando...
Mi dirigo in camera, chiudo la porta e osservo la mia cameretta, scura, triste, come sono io ora, tutto ciò che voglio è solo che capissero la mia situazione, che mi stessero vicino veramente, che non sia più costretta a sporcarmi le mani di sangue e a procurare lividi a furia di difendermi, perché poi in tutto questo rimango sola, mi piace essere forte quando serve ma voglio un amico/a, perché non posso fare i bravi genitori e mandarmi in un altro istituto, cazzo!
Sbuffo e appoggio la schiena sulla porta ed osservo i miei vestiti dall'armadio
Devo prendere aria, voglio un po' di libertà
Mi vesto ed esco dalla finestra, non ho intenzione di dire loro che esco, non ho neppure intenzione di rivedere le loro facce mentre glielo dico, voglio vedere tutt'altro
Il sole pomeridiano è nascosto da fitte nubi, il clima è sempre freddo e il mio cappello invernale arancione non mi tiene più al caldo come una volta
Mi incammino verso una stradina abbastanza affollata, ci sono diversi mercatini che vendono decorazioni e dolciumi...e grazie al cazzo perché siamo vicini a Natale
Mi imbatto in un negozietto di lecca-lecca, essi sono ben esposti all'esterno, su un vassoio di vetro, sembrano fatti apposta per essere rubati, che incauto sto propietario
Osservo i colori di un lecca-lecca e vengo ipnotizzata, ha un sacco di colori, chissà quali gusti possiede!
Vengo assalita da una sensazione di fame e afferro velocemente il lecca-lecca allontanandomi a passo moderato, per non dare l'attenzione
«TORNA QUI RAGAZZINA, TI HO VISTO!»
Merda! Dev'essere il proprietario! Proprio quando stavo esultando dentro di me!
Mi giro lentamente, sbuffando del fallimento ma all'improvviso un ragazzo incappucciato si avvicina all'uomo
«Non c'è da scaldarsi, pago io per la ragazzina, non facciamone più un dramma»
Il propietario si allontana con i soldi ottenuti rivolgendomi però una svelta occhiataccia
Mi avvicino al ragazzo
«Grazie non dovevi-»
«Certo che dovevo!»
Si toglie il cappuccio, scuotendo la testa facendo muovere i suoi folti capelli neri...folti capelli neri...FOLTI CAPELLI NERI?! ASPETTA!
Sgrano gli occhi a più non posso: i suoi occhi, le sue labbra, il suo neo sul centro del mento!
È DEIMON! OH MIO DIO!!!
«Che falsa che sei, nessuno crede che tu sia veramente felice di vedermi» ridacchia genuinamente
Io però non rido, ho il viso intriso di lacrime, Deimon mi guarda sorpreso e leggermente preoccupato, sto piangendo di gioia! Dopo tutto questo tempo, speravo da millenni di ritrovarlo un giorno ed eccolo qui!
Mi butto tra le sue braccia abbracciandolo stretto, peggio di un koala
Singhiozzo ma riesco a dirgli: Mi sei mancato tantissimo
«Anche tu mi sei mancata Nutella»
Gli dò un pugno sul braccio
«Coglione, ancora con questo soprannome di merda?!» ridacchio facendo sprofondare la testa sulla sua spalla facendogli il solletico
«E tu ancora con questi tentativi di uccidermi?»
«Vedi il mio solletico come un gesto d'affetto, afefobico che non sei altro»
Alza gli occhi al cielo e ricominciamo a ridere
Dopo un po' lo lascio andare, credo di avergli bagnato completamente il suo maglione a furia di piangere, eh sì, l'ho proprio inzuppato
«Vedi perché sono afefobico nei tuoi confronti?» Stende dei lati del maglione facendomi rendere più conto del danno
«Non ti azzardare ad asciugarti in qualche modo, pensa, con quella pozza d'acqua ti ricorderai sempre di me»
«È propio quello che voglio evitare, appena torno a casa lo faccio asciugare velocemente con il fuoco del camino»
Gli faccio una linguaccia e mi viene in mente la domanda più sensata e comune da fare in questa situazione
«Deimon, che ci fai qui a Valirate?»
«Sono qui per le vacanze di Natale, poi dovrei tornare a Spirit City»
La cosa mi rattrista, sapendo che dopo le vacanze ci dovremo separare di nuovo
«...inizialmente»
Il mio sguardo si altera
«In che senso "inizialmente"?»
«Vedi Nutella, non ho intenzione di ritornare alla nostra città natale, ovvero Spirit City, per nulla al mondo, quel posto è una merda e lo sai pure tu»
Eh già, ci vivevamo quando eravamo piccoli, non notavamo molti difetti ma quelli più cruciali sono quelli che ci ricordiamo ancora oggi e...si...quel posto è una merda
«E i tuoi sono d'accordo a farti rimanere qui?»
«Nope, anche i miei sono bastardi, però ci rimarrò lo stesso qui, ho fatto recentemente conoscenza con alcuni tipi tosti da queste parti, che tu ci creda o no sono diventati ormai la mia nuova famiglia e passo le giornate con loro, senza far rientro a casa»
«Da quand'è che non stai facendo più rientro a casa?»
«Mhhh 3 giorni»
L'ha detto con un tale sorriso che sembra uno scherzo però fa sul serio, conosco questo lato di lui...
«3 giorni?! I tuoi ti staranno sicuramente cercando di lungo in largo! Non dovresti rimanere fermo qui-»
«Shhhhh sta tranquilla»
Poggia le sue mani sulle mie spalle, guardandomi con aria fiera
«Ho tutto sotto controllo, fin quando ho l'appoggio dei miei "fratelli" sono invisibile, viviamo in una stradina sotterranea dimenticata da Dio, l'abbiamo resa una specie di baraccopoli dove ci sono materassi, alimenti a portata di mano, coperte...ste minchiate qua, capì?»
«Tu e i tuoi "fratelli" siete riusciti a fare tutto questo in così poco tempo di conoscenza?»
«Esatto, siamo entrati velocemente in confidenza attraverso le nostre storie, traumi e soprattutto un desiderio: quello di realizzare i nostri sogni»
Muove energicamente le dita come se avesse detto una parola magica o volesse lanciare un incantesimo
Quello di realizzare i nostri sogni...quello di realizzare i nostri sogni...quello di realizzare i nostri sogni...
Queste parole mi invadono la mente, ripenso a quante cose avrei voluto fare o avere, desideri perlopiù astratti come per esempio la fiducia di una persona cara, l'empatia dei miei genitori ecc.
«E sai qual'è la cosa bella? È CHE LI REALIZZIAMO VERAMENTE!»
Alza le braccia al cielo, gioioso, lo guardo con occhiata come per dire: Ma che cazzo mi stai dicendo
Nota il mio sguardo ma annuisce fiero
«Si Charlie, noi realizziamo davvero i nostri sogni, a qualunque costo, vieni con me e vedrai con i tuoi occhi»

Charlie di ceraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora