CAPITOLO 1

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Io non abito più qui. Sì, merda, non abito più qui, e chiunque dica qualcosa di diverso dice una bugia! Ma non c'è comunque nessuno che dica qualcosa di diverso, perchè non c'è altro da dire. E' semplicemente così: non abito più qui.

A volte ritorno ancora qui davanti alla nostra casa, al nostro giardino. Quando la Spinger mi vede, accenna un saluto, man solo timidamente, appena appena. Lì ci abita adesso la Spinger con suo marito e sua figlia e probabilmente ha la coscienza sporca, perchè sa benissimo che in realtà sarei io a dover abitare lì dentro. E' una donna piuttosto bella, tra l'altro, una che di sicuro alcuni desidererebbero come mamma per vantarsene alle riunioni dei genitori e mettere a tacere tutti quanti, una tipa così delicata e bionda da sembrare una soffice tortina appena sfornata che si compra in una costosa pasticceria. Mia mamma invece sembra una pasta di pane, non male neanche quella, ma solo una pasta di pane che puoi trovare in qualsiasi BILLA.

Dunque, la nostra casa. Adesso ci stanno gli Spinger e lui non mi può soffrire e mi ha già cacciato via un paio di volte come se fossi un cane randagio o un gatto pulcioso.

"Non ci rompere le scatole! Non venire qui in continuazione! Va' a casa! Tu non ci abiti più, qui!"

E diventava rosso come un peperone e gonfio come un pallone, e io lo guardavo e speravo che esplodesse, lo Spinger. Ma non è esploso. Ha levato il braccio e mi si è avvicinato, allora ho pensato bene di sbraccare.

A parte tutto ha ragione, ha ragione e non è colpa sua. A proposito, io Susanne e tutto cominciò un po' più di un anno fa.

Non abito più quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora