21. Nostri cuori

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Casa di Marco è carina.
Piccola ed accogliente.
A Viola le pareti spoglie, a tratti tristi, non piacciono per niente. Già riesce ad immaginare quanto vorrebbe arredarle con qualche suo disegno. Sa anche che lui glielo lascerebbe fare senza problemi.
Ce lo vede bene quel famoso occhio disegnato qualche giorno dopo il loro primo incontro.

«Allora? Questo nuovo pezzo lo fate uscire nell'album nuovo?» domanda lei dopo averlo ascoltato tramite il telefono del ragazzo.
Il suo telefono è pieno di registrazioni, sia brevi sia lunghe. Pensieri detti ad alta voce per non penderlo, canzoni e chissà cos'altro.
Viola vorrebbe davvero ascoltarli tutti.
E Marco glielo farebbe fare tranquillamente, le permetterebbe di chiedergli tutto.

«No, questo è una cosa per un progetto futuro. E a proposito, l'album esce settimana prossima, il 28 Aprile. Abbiamo tantissimi progetti futuri che non vedo l'ora di farti scoprire, tu tieniti pronta»

La corvina gli sorride felice prima di gettargli le braccia al collo per abbracciarlo. È fiera di lui.

«E abbiamo deciso di fare un release party a Roma, ti andrebbe di venire con noi?»

«Ci penso»
«E come lo chiamerete?»

«Fuoristrada» annuncia soddisfatto il platinato.

«È un bel concetto, no? Anche se io credo che non esista una strada sbagliata, esistono solo strade più sicure di altre» spiega lei

«Dici?»

«Pensaci, sei fuoristrada quando sbagli? O quando sei sbagliato per gli altri?»

«Forse sei fuoristrada quando ti perdi»

Viola gli sorride.
«E chi non lo è?»

Il biondo ossigenato annuisce.
«In effetti hai ragione»

«È una questione di coraggio, non tutti hanno il coraggio di seguire se stessi, ma se il tuo cuore ti portasse fuoristrada? Non lo seguiresti?» alla corvina piacciono un sacco queste domande un po' psicologiche, sono il suo forte.

Anche Marco le sorride.
«Lo sto già seguendo il mio cuore Vilu, ha sbandato da un pezzo. Io seguo il mio cuore, ma lui segue costantemente te. Le mie vecchie relazioni sono finite tutte malissimo, tra tradimenti e pesanti litigi. Io non mi sono mai sentito in grado di amare davvero, per ogni rottura mi sono sempre preso io tutte le colpe. Ma con te è diverso, capisci che intendo?»

«I nostri cuori si rincorrono, Marco»
«Ormai lo sai che tutto questo per me è nuovo, ma non mi spaventa più»

«Grazie per essere capitata per sbaglio nella mia vita, può sembrare una di quelle cazzate fintissime che si dicono di consuetudine ma io davvero non so come avrei fatto senza di te. Sei tutto ciò di cui ho avuto sempre bisogno, una persona con cui parlare, con cui piangere o con cui ridere. Una persona da amare»

Ormai per Viola non ha più senso.
Aspettare, attendere, rimandare.
Questi tre verbi perdono di significato.
Perché Marco le ha fatto una grande confessione a modo suo.
È bello sentirsi amata.
Sentirsi capita.
È bello poter parlare in quel modo, con quella connessione.
Con lui è tutto più bello.

Ed è per questo che lo bacia.
Lo fa lei questa volta.
Nulla a che vedere con il bacio fugace al bunker qualche settimana prima, lì era tutto confuso. Con una Viola spaventata a morte di provare a buttarsi in qualcosa di nuovo e con un Marco piuttosto ferito.
Ma si può cambiare.
Non serve nemmeno un'eternità per farlo.
In una relazione equilibrata ci vogliono compromessi, quando serve un passo indietro e qualche volta anche un passo avanti.
Bisogna completarsi, incastrarsi.
Ed è per questo che tra loro funziona.
Si sono trovati.

Viola è sicura che magari, il pezzo di quel puzzle che a dieci anni ha perso mentre giocava al parco con sua sorella, l'abbia poi trovato Marco.
Lei dentro di sé lo sa che sono destinati a stare insieme.
Lei a quelle stupide teorie sull'anima gemella non ci ha mai creduto. Ora si trova quasi a ricredersi.
Negli occhi chiari di Marco, che dal primo momento l'hanno guardata con interesse lei ci legge un futuro.
Queste sono le consapevolezze che a notte fonda, le sono piombate in testa.

E Marco non vedeva l'ora, ha aspettato tanto.
Adesso che ha l'occasione di passarle una mano prima sul guancia e poi tra i capelli mentre la bacia non se la scappare.
Non si lascia scappare nemmeno quel sorriso.
Uno dei più felici e sinceri che abbia fatto nell'ultimo periodo.
Marco è stato sempre un ragazzo che di amore ne ha scritto tanto, ispirato da situazioni che in realtà aveva vissuto ben poco.
Ora il protagonista è lui.
Camera sua è piuttosto spoglia, sembra quasi non abitata.
Se non altro è in ordine e non prova vergogna nel farla vedere a lei.

Quanto gli piace quella piccola luna tatuata sulla clavicola.
Quel triangolo dietro al collo o la scritta "Freedom" sul braccio che la rispecchia a pieno.
Anche a Viola piace tanto l'albero che lui ha tatuato dietro al collo. Certo, l'inchiostro è un po' sbiadito e non sembra nemmeno così preciso, segno forse di un gesto impulsivo fatto da adolescente. Ci passa l'indice sopra provocando una serie di brividi al ragazzo.

Marco un esempio di amore sano non l'ha mai avuto.
L'amore in casa sua non ha mai regnato, i suoi genitori hanno litigato per interi anni dandosi addosso continuamente, confermando solo quanto il loro matrimonio sia sempre e solo stato fondato sul nulla.
Quando il padre ha lasciato casa loro, il platinato ha tirato un sospiro di sollievo. Improvvisamente era tutto più leggero.
Certo, consolare a quattordici anni sua mamma in lacrime era stato piuttosto difficile, ma alla fine ha solo fortificato il loro rapporto.
E quindi di fatto, lui non ne ha mai conosciuto il significato.
Ma ora gli sembra tutto più chiaro.
Si è innamorato di lei senza nemmeno accorgersene.

E lo realizza ora quando la stringe forse a sé.
Ringrazia addirittura quel Dio a cui in realtà non ha mai creduto, ringrazia chiunque gli abbia messo l'idea in testa quella sera di farlo passare proprio per quella strada. E ringrazia di essere stato colto da un attacco di bontà, cosa che non gli capita spesso, facendo salire in macchina sua quella sconosciuta leggermente esaurita e parecchio arrabbiata.
Già in lui qualcosa era scattato, cercando in tutti i modi di aiutarla nonostante i suoi rifiuti. Una delle prime cose che lei gli aveva detto era di essere un gran permaloso e aveva giudicato il suo profumatore per auto.
Gli aveva detto di avere anche dei bei occhi però.

E quegli occhi ormai la guardano totalmente innamorati.
Anche ora con la frangetta sudata, i capelli scompigliati e le guance arrossate.
A lui piace sempre.
Anzi, "piace" non è nemmeno il verbo giusto, perché in realtà quello che prova il biondo ossigenato e molto molto di più.
Marco è sempre stato uno che le parole le dosa bene, precise, al momento giusto. Ogni parola ha un gran peso per lui.
Non azzarda mai.
E perchè ora invece non vede l'ora di pronuciare quelle due parole che da tanto gli girano in mente?
Ma non lo fa.
Perché non è il momento.
E perchè durante il sesso non si dice mai, perchè non vale.
Pensa a quanto siano belli i sospiri della corvina mentre con i polpastrelli delle mani vagano tra la sua schiena, fermandosi poi sul collo.
Proprio dove ha quell'albero tatuato.

E Viola si lascia stringere forte, si lascia andare.
Ad una connessione che poche volte ha provato in vita sua.
Lui la tocca esperto, la fa sentire protetta e voluta.
Viola non vorrebbe essere da nessun'altra parte.
Il suo posto ora, è tra le sue braccia.

Goditi il momento Vilu, che presto i conti con la realtà andranno fatti.

~

Guess who's back 😭😭😭😭
3 mesi.
3 mesi di assenza.
Mi giustificate per favore?
Ho avuto un periodaccio, un trambusto che nemmeno vi sto a dire, mi dispiace anche essermi persa tanti capitoli delle mie amate colleghe, ma davvero non aprivo wattpad da mesi.
Prometto che recupererò.
Ma ora sono tornata col botto.
Finalmente i cuccioli sono entrati in azione.
Voi che dite?
Mi dispiace avervi abbandonati, proverò a riaggiornare un po' quà e là, ma non posso promettervi nulla.
Mi scuso ancora, un bacione!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 01 ⏰

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POLVERE / Caph, bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora