"Più poveri siamo interiormente, più cerchiamo di arricchirci esteriormente."
Bruce Lee<< a quanto pare ci sarà una festa >>
Mi grattai le tempie mentre le sentivo sussurrare.
Non c'era molta gente in biblioteca.
<< lei ha detto che verrà la sua famiglia >>
<< sull'attico di lui >> continuò un'altra.
<< ho saputo che lei ha un fratellastro che è un gran fico, chissà se è disponibile >> sghignazzarono.
Deglutì cercando di concentrarmi sugli appunti.
Afferrai la penna ma non ci scrissi nulla, la facevo solo picchiettare sul foglio degli appunti.
Il mio cellulare vibrò sul tavolo facendo voltare un ragazzo davanti a me.
Era Ashley che mi ricordava che quella sera ci saremmo dovute vedere.
Era troppo curiosa di sapere cosa fosse successo la sera prima, anche se in realtà a parte quel momento imbarazzantissimo fuori il Genesis non ebbi più modo di incrociarlo o di vedere che facesse, si dileguò al piano superiore.<< quindi sei certa che non ci vuoi andare al falò ? >>
Annui mentre lei afferrava una patatina.
<< guarda che ci verrei volentieri >>
<< lo fai per me o perché vuoi vedere Stuart ? >>
Alzó le spalle.
<< per entrambi direi >>
Alzai gli occhi al cielo.
<< quindi oggi ci sarà una festa da lui ? >>
<< così dicevano le ragazze in biblioteca >>
<< passiamoci dai >>
Sbarrai gli occhi << ma sei per caso impazzita ? >>
<< dai almeno su questo accontentami, sono troppo curiosa di vedere chi ci sarà >>
<< la tua ossessione per questo mondo penso ti dia alla testa >>
<< disse colei che è innamorata di uno tra i più ricchi >>
<< io non sono.. >>
Alzó un sopracciglio.
<< non voglio ci veda qualcuno >>
<< ma dai chi pensi stia a notarci, siamo a New York qui è pieno di gente >> fece il musino << accontentami almeno su questo >>
<< guarda che al falò ci puoi anche andare senza di me >>
Fece gli occhietti teneri << dai >>
Mi coprì la faccia tra le mani << ok, ok ma solo un attimo >>"Se sono destinate ad incontrarsi troveranno il modo di farlo" recitava uno schermo pubblicitario giù alla metro.
Per qualche strano motivo quella frase mi rimbombava nella testa e lo fece per tutto il tragitto fino alla fermata che ci avrebbe condotto all'attico di V.
<< che hai ? >>
<< nulla >> le risposi.
In realtà avevo una strana sensazione, forse non era stata la scelta giusta.
Guardai le luci dell'attico ma era così in alto che a parte quello non riuscivo a vederci nulla.
Il mio cellulare vibrò.
<< chi è >> chiese Ashley
<< è Spencer >> risposi confusa.
Ashley teneva tra le mani il suo lecca lecca << ancora ? Ma che vuole ? >>
Scossi la testa << vorrei saperlo anch'io >>
Mi afferró per un braccio << guarda guarda è una limousine >>
Alzai gli occhi al cielo.
<< chissà chi scenderà, magari qualcuno di importante >>
Fece così anche per le successive auto di lusso costringendomi ad una certa a fingere che non esistesse.
Il messaggio di Spencer chiedeva di vederci perché era in città.
Dubitavo fosse lì per il party Kim.
<< Kendall, Kendall >> mi tirò per un braccio << ma mi stai ascoltando >>
<< dai Ashley andiamo via >>
<< andiamo al falò ? >>
<< se significa andare via di qui si >>
Sorrise e quasi sperai che stessimo andando via, mi stavo anche voltando quando la sentì alle mie spalle.
<< ma quella è la sua ragazza ? >>
Mi girai e le andai vicina.
Lili Rose scese da una Rolls Royce nera opaca in un abito lungo cipria cosparso di pietre ed i capelli neri legali.
<< andiamo >> le dissi afferrandole il braccio quando ecco che anche lo sportello posteriore dell'altro lato si aprì.
Rimasi immobile con ancora il braccio di Ashley tra le mani, anche lei immobile.
Sentí la terra cedermi sotto i piedi.
Non riuscì a dire nulla quando sentì la voce di Ashley << Kendall che ci fa lui qui ? >>
<< Io, io >> le lasciai il braccio diretta verso l'auto ma lei mi tirò per la maglia provando a fermarmi.
<< Kendall non puoi andare lì così >>
<< non mi interessa nulla, lasciami Ashley >>
Continuò a tirarmi << Kendall aspetta, Kendall >> sospiró << potrebbe essere lui il suo fratellastro >>
Mi fermai osservando la scena << questo allora potrebbe significare che.. >> non proseguì la frase ma la guardai dritta negli occhi << potrebbe non capitarmi più questa occasione, Ashley ho trovato Ian >>
Mi lasciò annuendo.
<< io sono qui >>
Attraversai la strada che mi divideva da loro, non sapevo bene cosa avrei fatto.
Sapevo solo che sarei andata lì.
Non dovetti fare nulla per farmi vedere perché lui si voltò per lasciar passare prima Lili e nel farlo il suo sguardo incontrò il mio.
Rimase lì fermo mentre la ragazza proseguiva all'interno.
Che gli avrei detto se mai l'avessi rincontrato, me lo ero sempre chiesta negli ultimi anni, e chissà se lui aveva qualcosa da dirmi.
Probabilmente no visto che era andato via senza farlo, visto che aveva detto ad Owen di non dirmi nulla del loro scambio di sms che non precisavano dove fosse.
In quel momento però, mentre lo guardavo scendere da quella macchina di lusso vestito elegante, tutto mi fu chiaro.
Aveva preferito quella vita a noi, forse non c'era nient'altro da aggiungere.
Sentí gli occhi umidi ma no per averlo rivisto ma per aver appreso la dura verità.
<< Kendall >> per quanto fossi stata io ad avvicinarmi a lui per qualche motivo indietreggiai quando mi venne vicino.
Guardò prima dietro di se per assicurarsi che non ci fosse nessuno.
Alzai le mani verso di lui << come hai potuto >>
<< Kendall perfavore allontaniamoci un attimo >>
<< dopo tutti questi anni a disperarmi come una stupida, a cercare di capire dove avessi sbagliato, ad aspettarti >> mi misi una mano tra i capelli << che idiota >>
<< Kendall tu non capisci >>
Spalancai le braccia << cosa non capisco >> lo indicai con una mano << guardati, guarda tutto questo. Che altro dovrei capire ? >>
<< non è così >>
<< e allora spiegamelo perché a parte lasciarmi una cazzo di carta non hai fatto nulla, una carta che tra l'altro non ho mai utilizzato perché deriva dai tuoi sacrifici >> sorrisi << ma a quanto pare a te non serve >>
<< non l'hai mai utilizzata ? >>
<< quelli sono tuoi, non è di questo che avevo bisogno >>
<< il fatto che io non fossi materialmente con te non significa che io non mi sia interessato a te in questi anni >>
<< dovrei ringraziarti esattamente per cosa allora ? >>
I suoi occhi blu erano diversi, lui era un'altra persona, per un attimo mi sembrò quasi di non conoscerlo come se l'Ian con il quale avevo scherzato giù al lago l'ultima volta che l'avevo visto non ci fosse più.
<< non qui Kendall >> fece un passo verso di me e continuò << stanne fuori tutto questo è più grande di te >>
<< che vorresti dire ? >>
<< so perché sei qui >>
Risi isterica << solo tu puoi stare qui ? >>
<< per chi sei qui >> continuò.
<< tu non sai nulla >>
<< so quel che basta per dirti di non immischiarti >>
<< ora capisco, è tua sorella giusto ? >>
<< non lo è, tu sei mia sorella >>
<< ah si sorellastra perdonami >> sospirai ironica e continuai << perché tuo padre è il suo patrigno, da un piccolo casinò indebitato al re di Las Vegas, o mi sbaglio ? >>
<< sei sveglia questo lo sapevo già ma ricordati che è anche tuo padre >>
<< no Ian non lo è e tu mi hai sempre detto di pensarla alla stessa maniera >>
Il telefono iniziò a squillarli.
<< si staranno chiedendo dove sei finito, va pure io non ho nient'altro da dirti >>
<< Kendall tu devi ascol.. >> non riuscì a terminare la frase.
<< che succede qui ? >> V era alla sue spalle.
Abbassai la testa percependo lo sguardo di entrambi su di me.
Tempismo perfetto!
Guardai poi Ashley dall'altro lato della strada.
<< l'ho scambiata per un'altra persona e mi sono perso in chiacchiere >>
V corrucciò la fronte mentre Ian gli stringeva la mano.
Io guardavo ammutolita quella scena.
<< E vi siete conosciuti ora ? >>
Ian si sistemò il colletto della camicia << a quanto pare si >>
<< ne ero certo >> dal suo tono non parve convinto. << andiamo sopra allora ? >> Ian si voltò verso di me e proseguì << è stato un piacere conoscerti >>
Annui sentendo lo sguardo penetrante di V.
<< sbrigo una faccenda e ti raggiungo >>
Ian non disse nulla annui in maniera impercettibile e andò via come se chiedere cosa dovesse fare fosse troppo per uno come V, soprattutto se lui stesso mi aveva palesato di conoscere la risposta.
Come faceva a saperlo e perché mi aveva detto quelle cose ?
Per quanto quello che era appena successo mi aveva scossa per qualche ragione in quel momento non riuscivo a fare altro che pensare a V che mi stava difronte mentre il mio cuore aveva preso a battere in un modo fin troppo inusuale.
Mi afferrò per un polso, si guardò attorno e mi portò dietro l'angolo della strada.
Lo seguii staccando il braccio una volta poggiate le spalle sulla parete fredda.
Non avevo alzato per niente lo sguardo su di lui fino a quel momento.
<< che stai cercando di fare ? >>
<< Io ? >>
Ci dividevano solo pochi centimetri ed io non riuscì a sostenere il suo sguardo e cominciai a guardarli il colletto della camicia nera sotto la giacca con i primi due bottoni sbottonati.
<< si tu >>
<< nulla di ciò che pensi >> ero paonazza.
<< io non so quale assurdi pensieri tu ti sia fatta nella tua testa per avermi addirittura cercato negli uffici >> quindi lo sapeva ! << ma devi starmi lontana, continua la tua vita e dimenticati di me >>
Non dissi nulla.
<< come hai potuto pensare che io potessi >> alzò gli occhi al cielo passandosi una mano tra i capelli.
Io provavo a guardarlo ma abbassavo la testa subito dopo.
<< non è come pensi >>
<< casualmente tu ti trovi in questa zona e ti sorprendo a parlare con uno dei miei ospiti >>
<< V non è così >>
<< non chiamarmi così io e te non eravamo e non siamo nulla, ti sei fatta dei castelli. Ricordati che uno come me non si accontenterà mai di una come te e non c'è stato un momento in cui io abbia pensato il contrario >>
<< d'accordo, scusami allora >>
Non riuscì a dire nient'altro.
Solo in quel momento alzai del tutto il testa e lo guardai dritta negli occhi a pochi centimetri dai miei.
Tutto quello che era successo e le sue parole non potettero che portarmi ad un pianto liberatorio. Sentivo le lacrime scorrermi lungo le guance e per quanto cercassi di trattenerle loro continuavano a scendere. Mi asciugai con un lembo della manica.
Lui mi guardava senza dire nulla.
<< è colpa mia, scusami ancora. Ho creduto.. >> tirai su con il naso << sono solo una stupida perché ci credo sempre, è solo colpa mia >>
Mi staccai dal muro << per quanto sia possibile farò in modo che tu non mi veda più. Buona serata >>
Lui rimase lì fermo ed io andai via scivolando da lui e la parete.
Andai da Ashley che nel frattempo mi stava raggiungendo dall'altro lato della strada.
<< Kendall che succed.. >> mi gettai tra le sue braccia senza pensare al fatto che V potesse essere ancora dietro di me.
Mi massaggiò la spalla.
<< è tutto ok >> mi sussurò
Annui prendendola per mano per allontanarci.
Le sorrisi tirando su con il naso << andiamo al falò quindi ? >>
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MONEY Tutto ha il suo prezzo
RomanceDopo quella notte di due anni prima il cuore di Kendall non può che battere per Owen Pearce, il suo vicino di casa e quarterback del loro liceo. Il destino sembra andare incontro alla giovane ragazza studiosa e lavoratrice quando tutti i suoi sforz...