Capitolo 17

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"Voglio essere ricca un giorno. Alcune persone diventano così ricche che perdono tutto il rispetto per l'umanità. É così ricca che voglio diventare".
(Rita Rudner)

L'acqua calda mi percorreva il corpo, arrossandomi la pelle. Il vapore riempì il bagno coprendo del tutto lo specchio.
Avvolsi un asciugamani attorno al corpo sbloccando il cellulare.
Avevo chiesto a V. se sarebbe venuto alla partita di quella sera ma come prevedile non ricevetti nessun tipo di risposta.
Feci come mi vi aveva detto con Owen, aspettai un po' prima di risponderli che quel giorno fossi impegnata, lui mi rispose immediatamente con un semplice ok.
Mi stavo affidando ad uno che non prendeva minimamente sul serio il nostro accordo, la mia relazione era nelle mani di uno stupido viziato che pensava solo a se stesso.
Rinunciai all'idea che avrei mai ricevuto una sua risposta ed andai in stanza per vestirmi.
Era una serata importante, Owen avrebbe giocato per la prima volta nella nuova squadra ed il destino volle che si sfidassero in casa contro la NewYork University.

Emily sedeva sugli spalti avversari mentre io assieme a Paige e suo fratello trovammo dei posti con un'ottima visuale.
A qualche gradinata di distanza da noi sedevano Hailey ed Amber che non mancò a lanciarmi un'occhiata.
Come se non bastasse mi ero dimenticata di lei, lei che proclamava amore eterno alternato da sbalzi di gelosia isterica mentre condivideva il suo ben di dio con chi sa quanta gente.
< penso che la sua tattica non sarà l'attacco > mi disse Paige passandomi dei nachos.
< parli di Amber ? >
Annuii finendo di masticare.
Gli spalti erano completamente pieni, le partite del nostro liceo erano una cavolata in confronto, lo stadio era circa tre volte più grande e sembrava sommerso di gente.
La tifoseria fece il suo ingresso con a capo la bella Sidney, venne poi annunciata la nostra squadra tra le urla dei presenti mentre proclamavano il nome del nostro capitano, Larry.
Stuart diede un'occhiata alla sorella che concentrava la sua attenzione sul campo verde.
La partita inizió e alla fine del primo tempo eravamo in netto vantaggio sulla squadra avversaria.
Sidney con il resto delle cheerleader si riunirono nuovamente al centro del campo per la loro esibizione, sfoggiando il loro succinto completino che metteva in mostra ogni minima forma del loro corpo.
Sfioró il braccio di Owen mentre ritornavano in campo per l'inizio del secondo tempo, secondo tempo sospirato ma che vincemmo per soli due punti di vantaggio dalla squadra avversaria.
I miei occhi furono puntati su di lui per tutto il tempo cercando di non pensare al resto, mi sembrava di star perdendo anche lui, e più lo guardavo più quest'idea diveniva solida.

La gente si accalcava verso l'uscita mentre la squadra festeggiava la vittoria al centro del campo.
Sidney si gettò al collo di Owen abbracciandolo, mi voltai per evitare di guardare qualcosa che mi avrebbe fatta stare peggio.
Scesi le scale, riuscendo finalmente a raggiungere il patio posteriore.
< cavolo > esclamò Stuart guardando alla sua destra.
Cercai disperatamente Emily tra tutta quella gente, senza successo.
Capì invece che Stuart con quella sua esclamazione si stava riferendo alla ragazza dai capelli neri che pareva essere una modella, si trattava di Dayane e la cosa non mi sorprese, sia per la sua bellezza, sia per il fatto che la bella londinese frequentava l'università avversaria.
Emily sbucó alle mie spalle tirandomi la felpa, Stuart la notó e le accennó un saluto con il capo che lei sembró ricambiare.
< che è quella faccia > le chiesi socchiudendo gli occhi.
< quale faccia? >
< non sarà che Stuart ti piace ? >
Tolse la mia mano dal suo volto < ma se non ci ho neanche mai parlato >
Alzai le spalle.
< domani ci saranno i festeggiamenti per la vittoria > ci interruppe Paige involontariamente.
< perché non oggi ? > chiese Emily.
Paige guardò la bionda al mio fianco arricciando il naso < tu devi essere Emily, Kendall parla molto bene di te >
Emily le strinse la mano < tu devi essere Paige è un piacere conoscerti di persona > accennò un sorrisetto continuando <mi raccomando a lei, ti avviso è una combina guai >
Guardai Emily dandole una gomitata, Paige scoppió a ridere < in realtà sembra se la stai cavando alla grande >
Emily cercó in tutti i modi di contenere una risata capendo a cosa si stesse riferendo la ragazza difronte a lei , e sopratutto sapendo che fosse tutta una bugia.
Sviai il discorso < allora stavamo dicendo, perché non stasera ? >
< perché domani mattina c'è lezione , ma questo non è mai stato un problema. Sono certa che il vero motivo è che non hanno preparato nulla per stasera >
Vidi Dayane salutare i ragazzi con cui stava parlando ed incamminarsi verso il parcheggio, nel voltarsi sembró notarmi, mi fissò per qualche secondo, forse mi aveva riconosciuta. Che vergogna!
Continuai a camminare mentre le due continuavano a chiacchierare tra di loro ma mi fermai di scatto quando vidi V. poggiato alla sua auto nel parcheggio, sembrava stesse aspettando qualcuno, e quel qualcuno sembró arrivare.
Dayane salì in auto e lui fece lo stesso, esitó un attimo notando il mio sguardo rude su di lui, ma poi sembró non interessarli più di tanto.
< non ha partecipato alla partita vero ? > chiese Amber comparendo alle mie spalle.
Mi voltai verso di lei < presumo di no, non conosco ogni suoi spostamento >
Alzó il labbro superiore fingendo di essere sorpresa < pensavo foste amici>
< pensavo lo conoscessi meglio di me, non penso si sia mai comportato da amico con qualcuno> esclamai.
Scosse la testa < magari un giorno potremmo berci qualcosa insieme >
La sua tattica non era l'attacco, volevo diventare mia amica per avvicinarsi a lui, come se il tutto fosse stato semplice.
< si magari un giorno > risposi per poi ignorarla.
I motori si accesero e la Porsche grigia sfrecció via sorpassando tante altre auto intente a fare lo stesso.
Solo a quel punto la gente ricominció a fare quello che stava facendo.

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