"Non tutto ciò che si può contare conta, e non tutto ciò che conta si può contare."- Albert Einstein
La testa mi girava, tanto.
Cercavo di rimanere dritta ma barcollavo.
Cercavo qualcuno a cui reggermi ma tutti barcollavano.
Cercavo Owen. Dov'era Owen ?
Dovevo dirglielo, non avevo avuto modo di farlo.
Appena arrivate alla festa gli altri già bevevano e si divertivano così feci lo stesso.
Pensai potesse aiutarmi.
In un solo istante avevo metabolizzato che chiunque andasse via lo faceva perché non era interessato a me.
Io come una stupida mi ostinavo ad aspettarli.
Lo facevo sempre, con mio padre, con Ian e ora anche con V, ah no Aaron perché non siamo mai stati niente.
<< idiota presuntuoso del cazzo >> farfugliai quando Ashley mi si gettò al collo.
<< e Stuart ci sei andata ? >> cambiai discorso all'improvviso.
Alzó le spalle.
<< cerco Owen, l'hai visto ? >> cambiai nuovamente discorso.
<< forse >>
La sua risposta era insensata ma annui come se mi fosse stata d'aiuto e continuai a girovagare con la birra tra le mani.
Inciampai.
Dannazione!
Finalmente lo vidi, gli finí addosso.
<< Ian >> blaterai.
<< cosa ? >> mi afferró per le braccia << Kendall, Ian cosa ? >>
<< l'ho visto Owen, io ho visto Ian >>
<< dove ? >> non riuscivo a percepire la sua espressione ma molto probabilmente era sorpreso quanto me, e non sapeva la parte migliore.
<< tu credi nel destino Owen ? >>
<< quanto hai bevuto ? >>
No forse credeva stessi solo farfugliando cazzate a causa della sbronza.
Gli misi un dito sulle labbra chiedendoli di fare silenzio.
<< se sono destinati a rincontrarsi troveranno il modo di farlo >> sospirai << e alla fine gli ho trovati tutti uniti da un filo invisibile >>
Sicuramente in quel momento stavo delirando. Sicuramente ero abbastanza ridicola, ma seppur in una maniera al quanto discutibile ciò che stavo dicendo non era tanto distante dalla realtà delle cose.
Erano tutti lì, un giro enorme per arrivare tutti allo stesso punto.
Seppur dubitavo che a qualcuno di loro importasse di me il destino volle che fossimo tutti uniti da una serie di strani eventi che ci aveva portati nella medesima storia.
Destino ? Forse si o forse una strana casualità.
Ma quante possibilità c'erano che accadesse ?Bevvi un altro sorso intenta ad allontanarmi da lui, forse non era il momento giusto per intraprendere quella conversazione, ero certa che non mi avrebbe creduto.
In quello stesso istante però qualcuno mi sfilò la bottiglia dalle mani.
Guardai Owen, ma era troppo lontano da me.
Non era stato lui o forse si ?
Non lo sapevo non ne ero certa.
<< perché l'hai fatto ? >> dissi allora voltandomi dall'altro lato verso un ragazzo che mi passava di fianco.
Alzó le mani in segno di difesa << non ho fatto nulla >> disse allontanandosi velocemente.
Corrucciai la fronte. Ero così mostruosa ?
Immersa nei miei dubbi persi l'equilibrio.
Che stupida.
Non ero caduta però. Perché non ero caduta ?
Owen non mi stava reggendo, era lontano.
A proposito perché Owen da buon amico premuroso mi aveva lasciata allontanare senza battere ciglio ?
In quelle condizioni poi, mentre affrontavamo quell'argomento.
Io però sentivo che qualcuno lo stava facendo.
Ero forse troppo sbronza?
Sentivo quel profumo, mi sembrava lo stesso.
Scossi la testa e cercai di ricompormi continuando a camminare come se volessi scappare da qualcuno ma mi sentii afferrare per un polso.
<< ora basta >> udì prima di ritrovarmi nella mia stanza.
Non ricordo nient'altro, solo che avevo la roba bagnata.
Mi stavo facendo la doccia vestita?
<< è fredda >> esclamai.
<< così ti riprendi >> ricevetti in risposta.Quando aprì gli occhi senti le tempie pulsarmi.
Ero vestita in maniera differente e avevo i capelli umidicci.
Che avevo combinato?
Nella penombra vidi qualcuno seduto di fianco il mio letto che dormiva con la testa poggiata su di esso.
Era buio.
Afferrai il cellulare sul comodino e vidi che non erano neanche le quattro di mattina, nel farlo feci un rumore assurdo e lui si svegliò.
Era V.
<< che ci fai qui ? >> mi girai attorno nella penombra << Kate dov'è Kate ? >>
<< le ho chiesto gentilmente di trovarsi un'altra sistemazione per la notte >>
<< come sono finita qui e perché ho addosso questi ? >>
<< ti ci ho portata io >>
<< e perché l'hai fatto >>
Non rispose ma mi si avvicinò.
<< dopo quello che ti ho detto.. >>
<< appunto dopo quello che mi hai detto >>
<< sei una stupida non smetterò mai di pensarlo >> si stiracchiò sbadigliando.
Nel farlo la camicia si sollevò.
<< per colpa tua ho dormito su una cazzo di sedia, per lo più mezzo bagnato perché non la smettevi di dimenarti >> continuó.
<< e per questo sarei una stupida? Perché guarda che nessuno ti ha chiesto di farlo >>
<< perché non capisci un cazzo ecco perché >> si alzò toccandosi i capelli.
<< ma guarda che sei un coglione l'ho capito e mi basta questo >>
<< probabile ma c'è qualcosa che ti manca >> si avvicinò poggiando le mani sul letto ed inarcando la schiena verso di me.
<< e sentiamo cosa sarebbe? Perché pensavo mi avessi già detto tutto o sei venuto per continuare ad insultarmi, hai per caso dimenticato qualcosa ? >> chiesi.
<< si >>
A quel punto non risposi continuai a guardarlo nella penombra.
Le tempie mi pulsavano ma stavo abbastanza bene, l'adrenalina aveva preso il posto della sbronza.
Si avvicinò ancora di più con il suo volto quasi a sfiorarmi.
<< ho dimenticato di dirti una cosa, una cosa che tu stupida ragazzina non hai capito >>
Deglutì << e che sarebbe ? >> farfugliai mentre la sua faccia era completamente attaccata alla mia.
<< perché pensi sia venuto? Ti conosco abbastanza da sapere che ti saresti ridotta in questo stato >>
<< e a te che importa ? >>
<< mi importa invece >>
<< non si direbbe e poi tu sei.. >>
<< fidanzato ? >> mi interruppe.
Feci di sì con il capo e lui sorrise.
<< devi lasciarmi stare >> continuó.
<< ma lo sto facendo >>
<< no non lo stai facendo >>
<< si l'ho fatto da quando sei tornato >>
<< E prima ? Prima mi hai cercato vero ? So che l'hai fatto e sei stata una stupida nel farlo >>
<< io.. io pensavo che tu >> sentì le guance bruciarmi per l'imbarazzo nonostante ricordavo che quella sera fuori casa sua avesse già fatto riferimento al fatto di averlo cercato negli uffici.
Chissà se sapeva anche che stavo per acquistare un biglietto per andare da lui il giorno stesso che è tornato, basandomi su una traduzione ascoltata in un drama televisivo.
Sperai di no, che idiota che ero stata.
<< che non lo sapessi ? >> sorrise << io sapevo tutto di te anche se non ero fisicamente qui >>
<< e perché ? >>
<< e tu perché mi hai cercato ? >>
Non risposi e lui continuó << forse io l'ho fatto per lo stesso motivo >>
Rimasi immobile.
<< tu non mi lasci stare Kendall, tu sei fissa qui e per quanto io ci provi sei sempre qui >> si picchiettó con un dito la tempia << e l'unico modo per provare a farti andar via era sparire perché io non potevo ammetterlo >>
<< cosa ? >>
Mi attirò a se << che mi dava tremendamente fastidio il fatto che tu preferissi un altro, che io potessi essere geloso di te e che tu preferissi lui >>
Lo spinsi << lo stupido sei tu, io ti odio V, ti odio>> iniziai a darli pugni sul petto e lui mi afferró i polsi, forse stavo per piangere << tu non sai cosa ho provato, te ne sei andato senza dire nulla e mi hai lasciata qui , sei un senza palle, uno stupido che ha preferito fuggire anziché affrontare la realtà >>
Continuava a tenermi ferma << e quale sarebbe la realtà ? >>
<< che per me era lo stesso, che mi sono resa conto di non aver mai provato.. >> urlavo ma non mi fece terminare la frase che mi tiró per i polsi a se e mi baciò.
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MONEY Tutto ha il suo prezzo
RomanceDopo quella notte di due anni prima il cuore di Kendall non può che battere per Owen Pearce, il suo vicino di casa e quarterback del loro liceo. Il destino sembra andare incontro alla giovane ragazza studiosa e lavoratrice quando tutti i suoi sforz...