"Preferisco piangere in Rolls-Royce che ridere su una bicicletta."
(Patrizia Gucci)Arrivai fuori il Club di Jason Norris.
Un uomo conosciuto in paese per essere riuscito a resuscitare locali sull'orlo del fallimento.
Era stato così per la locanda nell'angolo, per il negozio di videogiochi e per il club del gioco d'azzardo.
Un tugurio fuori, ma un paradiso dentro.
O almeno era un paradiso per chi non aveva visto di meglio.
Era fuori la porta dell'entrata posteriore, in una stradina poco illuminata ma comunque di passaggio.
L'uomo, che nonostante i suoi quarant'anni avanzati continuava a mantenere il suo bell'aspetto, fumava la sua sigaretta elettronica come se fosse un giocattolo che non gli avrebbe provocato alcun male, solo perché dichiaravano fosse meno letale di una sigaretta.
Quando mi vide quasi non fu sorpreso, smettendo di parlare con i due ragazzi poco più grandi di me.
<< tu devi essere Kendall, non ti vedo da anni >>
<< l'intento era continuare a non vederci >>
<< sei qui per tua madre suppongo >> smorzó un sorrisetto mentre si passava una mano sulla barba che stava crescendo.
<< l'accordo era che avresti avuto il locale ma che non le avresti permesso di entrare >>
Sospirai e lui smise di fumare.
<< sai come è mia madre >> continuai.
<< mi dispiace Kendall, se sei qui per chiedermi di annullare il vostro debito non posso aiutarti >>
<< dammi almeno tempo, te li restituirò >>
Nascose un accenno di divertimento.
<< Mckenzie non ti ha detto a quanto ammonta vero ? >>
Lo guardai interrogativa anche se in verità avevo compreso la situazione.
Non sarebbe bastato tutto il tempo di quel mondo o qualsiasi turno extra a lavoro.
<< ti consiglio di svignartela, non capisco perché sei ancora qui a badare a lei. Sarebbe dovuto essere il contrario >>
<< perché io non sono una codarda >>
Alzó un sopracciglio dinanzi la mia risposta.
Fino a tre anni prima il Club era di nostra proprietà ma viste le ingenti tasse che puntualmente mia madre non riusciva a pagare decidemmo, assieme a mio fratello, che la decisione più saggia sarebbe stata quella di vendere il Club al famigerato Norris.
Aperto in precedenza da mia madre e mio padre, il Club riscuoteva molto successo nel piccolo paesino in cui vivevamo, visto che non c'era nulla di simile in zona, e ciò al momento opportuno incuriosì l'uomo che mi stava davanti.Quel posto, che fino a poco tempo prima consideravo la mia seconda casa, mi risultó tanto estranio.
Non mi ci ero più recata da allora.
L'accordo che io e mio fratello avevamo stipulato con il nuovo proprietario era proprio quello di non permettere di giocare a mia madre qualora fosse andata.
Di solito era mio fratello a tenersi informato sulla faccenda, non so se ci abbia mai provato in precedenza. Mi fidavo della sua parola.
<< come ti dicevo non posso aiutarti, questo posto non è più il mio >>
<< che intendi ? >>
<< tre mesi fa un acquirente ha acquistato questo posto a molto più del suo valore di mercato >>
<< e chi sarebbe ? >>
<< non lo so, ho parlato con un suo dipendente ma mai con lui. Pare voglia mantenere l'anonimato >>
Non avevo speranza a quel punto, avrei dovuto saldare in un modo o nell'altro il mio debito.
Jason Norris parve comprendere il mio tormento e come era solito fare approfittò del momento per trarne dei vantaggi.
<< lì vedi quei ragazzi lì >>
Indicó con il capo i ragazzi alle sue spalle con il quale stava parlando poco prima.
<< allora ? >>
<< ho offerto loro una possibilità di guadagno senza margine di rischio >>
<< no >> esclamai.
Mi afferrò le spalle.
<< sai che è l'unica soluzione, una sola volta e potrai sistemare questa scomoda situazione >>
Lo guardai dritta negli occhi grigi.
<< una sola volta >>ripetette.La sera dopo, ovvero il sabato sera, Jason Norris con la sua squadra faceva capolinea in un club selezionato precedentemente e mai nei dintorni, mai in un posto dove la gente potesse conoscerli, per contare le carte a Blackjack.
Una pratica legale che al 99% dei casi ti portava alla vittoria.
Un lavoro dalla rendita sicura a cui io più volte avevo partecipato assieme a mio fratello.
Nella maggior parte delle volte per bisogno di saldare dei debiti per conto di nostra madre.
Essendo proprietari del locale in città conoscevamo bene ogni singolo gioco, conoscendo anche quelli che erano i punti a favore del giocatore.
Nessun locale vorrebbe vedere il proprio incasso scendere e così nel frattempo che imparavamo a scoprire i "truffatori" avevamo imparato anche a truffare. E fu a quel punto che Jason Norris arrivó reclutandoci.
Non riuscì a spiegarmi come qualcuno potesse aver acquistato quel tugurio ad una sporadica cifra, così come non se ne capacitava il vecchio proprietario.
Ciò non toglieva che avrei dovuto saldarlo e per quanto non volessi sapevo bene che l'unico modo per farlo era giocare, o meglio, contare.
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MONEY Tutto ha il suo prezzo
RomansaDopo quella notte di due anni prima il cuore di Kendall non può che battere per Owen Pearce, il suo vicino di casa e quarterback del loro liceo. Il destino sembra andare incontro alla giovane ragazza studiosa e lavoratrice quando tutti i suoi sforz...