Capitolo 15

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"Esistono uomini che dalla propria ricchezza ricavano solo la paura di perderla."
(Rivarol)

Non riuscivo a credere di averlo fatto, forse mi ero fatta prendere un po' troppo la mano, mi sarebbe bastato riprendere normalmente la mia vita, invece no, gli avevo addirittura offerto dei soldi pur avendo già qualcuno.
Richiusi il libro del professor Gefferson, il primo era terminato.
Scrutai dalla finestra il cielo azzurro, l'aria quella mattina era calda nonostante fosse una giornata autunnale, ciò mi convinse sempre di più a fare una passeggiata.
La sera prima io e Noah avevamo concordato ogni minimo dettaglio ma non avevo ricevuto alcun suo messaggio da allora, forse avrei dovuto mandarglielo io.
Ero un'incapace anche in una finta relazione!
Ricevetti invece una telefonata da parte di mia madre, era già qualche giorno che non ci sentivamo ma il che non mi sorprese, con il lavoro e la casa doveva essere sfinita.
< ciao Kendall come stai ? >
< tutto ok > mentì ripensando alle parole di Owen.
Dietro di lei sentì un fracasso assurdo < dove sei ? > le chiesi.
< a casa > rispose con esitazione.
< e a lavoro ? >
< ho finito prima >
Mi fermai un attimo davanti la porta < e tutto questo chiasso ? >
< è la tv > rispose ed il frastuono diminuì a poco a poco.
Annuii anche se non poteva vedermi.
< hai lezione ? > mi chiese cambiando discorso.
< ho finito già da un po', oggi ne avevo solo una >
< e a ragazzi come siamo messe ? >
< mamma! > la rimproverai.
< che ho detto ? >
Risi sentendo poi bussare alla porta.
< mamma hanno bussato alla porta, ci sentiamo dopo ok ? >
< mi raccomando divertiti >
< lo farò, ti voglio bene >
< anch'io te ne voglio piccola mia >
Con quelle parole riattaccai aprendo la porta.
Dall'altro lato ci trovai Hailey fiancheggiata da Paige.
< c'è l'hai ancora ? > mi chiese Hailey senza neanche prima salutami.
< di che parli ? >
Paige mi venne vicina alzando le spalle e spalancando gli occhi.
< parlo della recensione per il club di scrittura, se non c'è l'hai vedi di prepararne un'altra entro domani >
Spalancai gli occhi incredula < si, si certo che ce l'ho > corsi verso la scrivania afferrandola tra mille scartoffie.
Gliela porsi e lei l'afferrò senza battere ciglio.
< ti farò sapere > concluse andando via.
Mi voltai per guardare Paige che aveva già preso possesso del mio letto.
< non so come sia possibile, ma pare che il tuo amichetto abbia abbassato le armi > disse una volta sole.
Mi poggiai con le spalle alla porta, aveva fatto come gli avevo detto, la reputazione doveva essere qualcosa a cui teneva parecchio.
< dobbiamo festeggiare allora > esclamai.
Paige si alzó con le spalle con un sorriso stampato sul volto < io amo queste affermazioni ! >.

Il club Beta non era l'unico ad essere ricordato per le sue feste, il club Alfa, club prettamente femminile, non era di certo da meno.
Il falò di quella sera fu organizzato da loro, Amber come al solito affondava i suoi dispiaceri nell'alcool restando costantemente affianco alla tanica di birra.
Guardai il cellulare sperando di ricevere un messaggio da Noah, era in momenti come quello che avevo bisogno della sua presenza.
Owen mi passó di fianco con un accenno di sorriso per salutarmi, feci lo stesso stringendo il mio bicchiere di birra ancora pieno.
Paige al mio fianco scrutava attentamente la situazione, come un detective sulla scena del delitto.
Io forse non ero da meno, osservai ogni singolo movimento di Owen, il mio vicino cadde nella trappola della bella cheerleader, ma quella trappola sembrava piacerli alla grande, al contrario di quanto mi aveva detto Paige.
I due chiacchierarono per quasi tutta la sera, scolando decine di bicchieri di birra e lei più del solito sembrava avesse bisogno del braccio di Owen per restare in piedi.
Hailey arrivó mettendosi davanti con aria scocciata. < il club Alfa farà meglio a rifarsi la prossima volta, questa festa è una noia > sbuffò afferrando un altro bicchiere dal tavolo dietro di noi < è solo piena di stupidi collegiali arrapati >
Paige si rivolse a me < devi sapere che Hailey punta ad un quoziente intellettuale superiore >
< il problema è che non sempre lo si trova sotto un paio di addominali > continuò lei facendo un occhiolino all'amica, come se volesse stizziccare Paige.
< ma guarda guarda > continuò Hailey con tono divertito < ed io che pensavo fosse migliore, ma anche lui è caduto nella rete della rossa e ci ha messo meno tempo del previsto >
A quelle parole rivolsi nuovamente lo sguardo verso Owen e Sidney che sembrava avessero portato il loro rapporto ad un livello superiore, si stavano baciando senza ritegno, lì davanti a tutti, davanti a me.
Feci finta di nulla anche se dentro mi stavo sgretolando in tanti piccoli pezzi.
Bevvi un sorso della mia birra, Stuart mi guardava dall'altro lato del falò con aria amareggiata.
Paige non disse nulla, cercó solo di far cambiare discorso all'amica che guardava la scena ritenendola esilarante.
Strinsi più che potevo il bicchiere tra le mani, il cartone si piegò e gli occhi iniziarono a bruciarmi.
Non ricordavo quando fosse stata l'ultima volta che avevo pianto difronte a qualcuno, forse non l'avevo fatto neanche quella sera al lago e di certo non l'avrei fatto in quel momento a causa di un ragazzo.
Odiavo l'idea che la gente potesse vedermi in quello stato, mi sembrava di aver abbandonato l'armatura in un cambio di battaglia.
Poggiai il bicchiere dietro di me con forza < cerco un bagno > dissi a Paige che capì immediatamente.
< vuoi che venga con te? Magari ti serve qualcuno che mantenga la porta > continuò lei stando al gioco.
Scossi la testa < grazie comunque >.

Camminai velocemente verso la mia stanza sfilando il cellulare dalla borsa a tracolla.
Feci scorrere all'impazzata la rubrica per più volte senza mai riuscire a fermarmi sul nome giusto a causa della fretta e del nervoso.
Gli occhi mi bruciavano sempre di più ma cercai in tutti i modi di scacciare via le lacrime che lottavano per scendere.
Finalmente arrivai al dormitorio, sempre a passo svelto imboccai il corridoio della mia stanza riuscendo finalmente a trovare il nome di Noah, ma finì contro qualcuno facendo cadere il cellulare per terra.
< quando imparerai a guardare avanti quando cammini >
Forse non aveva tutti i torti in quel momento.
V. era difronte la mia stanza e sembrava mi stesse aspettando.
Guardò il cellulare per terra ma senza raccoglierlo < non chiamarlo, il vostro accordo è cessato >
Mi chinai per raccoglierlo < che ci fai qui ? >
Mi passó di fianco dandomi una spallata < di certo non perché l'idea di vederti mi entusiasma >
Lo guardai di traverso < e perché il mio accordo con Noah non è più valido? >
Mi venne più vicino, oltre al suo solito profumo inconfondibile odorava di fumo, un mix stranamente gradevole.
< perché ora hai un accordo con me, era questo che volevi giusto? Lo faccio solo perché penso che potrei guadagnarci qualcosa anch'io da tutto questo >
< di cosa parli ? >
Rise < di certo non di una stupidagine come la tua, che vuoi far ingelosire un ragazzo che molto probabilmente non è interessato a te >
Noah doveva averli spiegato tutta la situazione e lui era già giunto a conclusioni.
Incrociai le braccia al petto < non mi interessano le tue motivazioni e spero che tu non giudicherai le mie >
Rise < non potrebbe interessarmi di meno in realtà > avvicinò il suo volto al mio < ora però mettiamo in chiaro un paio di cose >
Indietreggiai e lui proseguì < non illuderti che questa cosa possa andare oltre al farti vedere con me >
Alzai le spalle < tranquillo non è quello che voglio ma dovresti almeno dimostrarti un minimo interessato non credi? >
Sospiró poggiandosi alla parete e gettandosi i capelli biondi all'indietro < questo sarà al quanto difficile ma posso provarci >
Mi pentì subito della mia decisione, ma perché gli avevo proposto una cosa simile, come mi era saltato in mente di stringere un accordo con quel tizio.
Tutte le mie aspettative sarebbero crollate a poco a poco, ne ero certa!
< ti pagherò ogni fine settimana, e tranquillo non dovrai fare grandi cose >
< e tu in cambio cancelli tutto > puntualizzò.
Annuii < ma solo alla fine di tutto, così mi assicuro che tu non faccia passi falsi >
Avevo già fatto altre copie di quelle foto e le conservavo nel mio Pc.
< io però ho già risolto la faccenda con la Garcia >
Sospirai < e te ne sono davvero grata, ma ciò non cambia la situazione >
< e quanto dovrebbe durare questa falsa ? > chiese senza sforzarsi di nascondere quanto fosse scocciato.
< fino a quando non avrò le mie risposte >
Scosse il capo < assolutamente no, ti do tre settimane per avere le tue risposte >
Quell'affermazione mi servì per capire che alla base di tutto non c'erano solo i soldi, quel ragazzo aveva in mente qualcosa e si stava servendo di me per ottenerla.
< un mese > esclamai < finirà entro un mese nonostante tutto, hai la mia parola >
Annuii trafiggendomi con il suo solito sguardo mentre due ragazze ci passarono di fianco dirette verso la loro stanza.
Le due ci guardarono con gli occhi sgranati smettendo di parlare, accelerando il passo non appena notarono la gelida occhiata che il ragazzo difronte a me aveva indirizzato loro.
< non chiamarmi V. non siamo così intimi, non farne parola con nessuno e il mese inizia da oggi > esclamò allontanandosi.
Mi voltai esasperata < ma se non hai fatto nulla >
Rise rivolgendomi un'ultima occhiata < tra poche ore tutti sapranno che l'innocente Kendall era fuori la sua stanza con me medesimo, ti assicuro che quasta è una cosa che non passerà innoservata, non penso sia mai capitata. Ti assicuro che ho fatto più del dovuto > e con quelle parole andò via.
Il mio cellulare vibró, la cosa assurda fu che quello che aveva appena detto successe, ma vi erano bastati solo pochi minuti.

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