Prologo

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'Il povero vuole diventare ricco, il ricco vuole diventare re e il re non è soddisfatto fino a che non regna su tutto.'
(Anonimo)

SETTEMBRE 2016
La brezza autunnale mi accarezzava il volto mentre correvo tra gli alberi del bosco adiacente il lago nella periferia di Skaneateles.
Correvo senza sosta da un tempo che non riuscì  a decifrare fino a quando non intravidi il blu dell'acqua tra due arbusti a pochi metri da me.
Mi fermai di scatto poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Sospirai profondamente quel profumo sottile, fin dentro i polmoni.
Un profumo che esala da condizioni che mutano in continuazione.
Sulla riva una villetta in legno faceva da sfondo ad un panorama mozzafiato.
Guardai l'orologio al mio polso, 1:15 ora e 7 km. Potevo fare di meglio!
Iniziai a sgranchirmi le gambe sciogliendomi quella che era una coda ormai disordinata e facendo scivolare i capelli umidicci sulle spalle scoperte.
< mamma ti sta cercando > udii quelle parole alle mie spalle.
Continuai a fare quello che stavo facendo < che ci fai qui ? >
Ian mi afferró il braccio guardando il mio orologio < gran bel risultato >
Lo guardai delusa < posso fare di meglio >
Alzó gli occhi al cielo < io non ci conterei >
Lo strattonai per poi allungare le braccia davanti a me.
Lui si sedette sulla riva del lago chiudendo gli occhi prima che il suo cellulare cominciasse a squillare nella tasca dei jeans coprendo quello che era il fruscio delle foglie su gli alberi ed il cinguettio degli uccelli.
< dove vai ? > gli chiesi quando si alzò di scatto con il cellulare all'orecchio.
< è Owen > bisbigliò.
Inclinai il capo < ma tu non dovevi essere a lavoro a quest'ora ? >
Alzó le spalle rimettendo il cellulare in tasca < faccio il turno di notte al fast food >
Sospirai mettendo le mani sui fianchi < Ian sai che devi dire di no quando te lo propongono, la mattina c'è scuola >
< Kendall Kendall > mi venne vicino mettendomi le mani sul volto < e ci andrò a scuola e nel caso non dovessi farlo tu mi coprirai con la mamma >
< sai che abbiamo bisogno della scuola per poter avere una vita migliore >
Fece cenno di si con il capo < ma abbiamo anche bisogno di soldi, ho bisogno di quei soldi per il college e anche tu. È la nostra unica via di fuga >
Tolsi le sue mani dal mio viso < si ma se vieni rimandato finirai col rimanere sempre al liceo e al college ci andrai quando sarai brutto e vecchio >
Rise < senza quei soldi però finirò in un college qualunque nonostante sia bello e giovane >
Scossi la testa esasperata < New York è troppo lontana dalle nostre possibilità , sai che sarebbe meglio non progettare nulla con Owen >
Mi venne più vicino togliendomi un capello dalla spalla < penso tu abbia bisogno di una doccia >
Feci cadere le braccia lungo i fianchi < Ian non cambiare discorso, ti ho sentito parlare con lui, non puntare troppo in alto potresti rimanerci male. La sua situazione è ben diversa dalla nostra >
In tutti quegli anni avevo imparato a guardare negli occhi quella che era la dura realtà, sapevo che non ambire troppo in alto avrebbe portato ad una sofferenza minore.
Non mi aspettavo nulla, vivevo con i piedi saldi per terra.
Avevo però trovato un modo per evadere, almeno per un po', da ciò che mi circondava.
< ti lascio ai tuoi allenamenti > rispose sviando il mio discorso.
Guardai l'orario < per colpa tua farò tardi a lavoro, sarei dovuta essere già a casa >
Saltelló allontanandosi euforico < facciamo chi arriva prima a casa ? >
< stammi dietro > dissi iniziando a correre.

Una volta arrivati come prevedibile persi per un nanosecondo  < non vale io ero già stanca >
Rise facendo dei grandi sospiri < sono tutte scuse queste >
Camminai verso di lui gettando la testa all'indietro sgranchendomi la spalla ed il collo finché non sentimmo suonare un clacson dalla villetta al nostro fianco < Ian avanti muoviti >
Alzai la mano per salutare il ragazzo nella decappottabile nera.
< ciao Kendall > rispose togliendosi gli occhiali da sole.
Mia madre uscì poggiandosi con le braccia conserte allo stipite della porta.
< salve signora Flores > Owen salutó anche lei mentre Ian saltó dallo sportello per sedersi al posto del passeggero.
< mi raccomando a quello che fate > si raccomandò mia madre
< più che altro sta attenta a lei, frequenta troppo i boschi ultimamente >
Scossi la testa spazientita, stava cominciando a farmi freddo, il mio corpo a poco a poco si stava raffreddando dopo il calore dovuto alla corsa.
Owen rise rivolgendo la sua attenzione verso di me ma senza dire nulla.
< sai che sono la figlia modello mentre tu un povero imbecille combina guai > risposi all' affermazione di mio fratello.
Sorpassai mia madre che alzó gli occhi al cielo irritata mentre i due a tutto gas si allontanavano con la musica a palla.

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