LANDO
Appena varcai la soglia del mio appartamento, il silenzio mi avvolse, un contrasto netto rispetto al chiasso della serata precedente e al tranquillo pranzo con Elena. Mi sentivo ancora un po’ stordito, la testa non del tutto chiara, ma ero finalmente a casa e pronto a lasciarmi tutto alle spalle. O almeno, così speravo.
Non feci nemmeno in tempo a sedermi sul divano che il mio telefono cominciò a vibrare insistentemente sul tavolino. Gettai un’occhiata al display e, vedendo il nome di Charlotte lampeggiare sullo schermo, un senso di ansia mi colse. Charlotte, la mia PR, è una delle persone più professionali e dirette che conoscessi. Se mi stava chiamando, significava solo una cosa: guai.
“Ciao, Charlotte,” risposi, cercando di suonare il più normale possibile, anche se dentro di me sapevo già cosa stava per succedere.
“Lando, che diavolo è successo ieri sera?” La sua voce era tagliente, senza un briciolo di esitazione.
Mi passai una mano tra i capelli, sospirando. “Posso spiegare…”
“Davvero? Perché dovrai spiegare a un bel po’ di persone, non solo a me,” continuò, interrompendo qualsiasi tentativo di difesa. “Ho già ricevuto chiamate da giornalisti, sponsor, e persino dal team. La tua piccola rissa ha fatto il giro dei social media in tempo record. Vuoi che ti legga un paio di titoli?”
Restai in silenzio, sapendo che Charlotte lo avrebbe fatto comunque.
“‘Lando Norris coinvolto in una rissa in discoteca: cosa sta succedendo al giovane pilota?’, ‘Norris perde il controllo dopo la rottura con Olivia: un altro episodio preoccupante’, ‘Lando Norris visto sanguinante e ubriaco – carriera a rischio?’. E non finisce qui, Lando,” aggiunse con un tono ancora più severo. “Eccone un altro: ‘Lando Norris beccato con una ragazza sconosciuta dopo la rissa: nuovo flirt o solo un’altra nottata sregolata?’. Credi davvero che tutto questo sia accettabile?”
Chiusi gli occhi, lasciandomi cadere pesantemente sul divano. “Non era… non era quello che pensi. Non stavo cercando guai, è successo tutto così in fretta…”
“Non è quello che penso? Lando, hai lasciato la discoteca con una sconosciuta dopo una rissa! La tua immagine è già abbastanza compromessa, e ora sembra che tu non faccia altro che peggiorare le cose! Non puoi continuare così. Questa storia del fare il donnaiolo non sta facendo un favore né a te né al team. Capisci cosa significa?”
“Charlotte, ti prego, lasciami spiegare,” dissi rapidamente, sentendo l’urgenza di farle capire la verità. “La ragazza con cui sono uscito… non è una sconosciuta. È Elena.”
Dall’altra parte della linea ci fu un momento di silenzio, poi Charlotte replicò: “Elena? Chi è questa Elena, Lando?”
“È… è la ragazza che mi ha medicato dopo la rissa. È quella che mi ha impedito di fare una stupidaggine ancora più grande. Se non fosse stato per lei, avrei probabilmente cercato di guidare ubriaco. È stata lei a portarmi via dalla discoteca e ad assicurarsi che fossi al sicuro.”
Charlotte rimase in silenzio per un momento, assorbendo ciò che le avevo appena detto. Ma quando riprese a parlare, la sua voce era ancora tesa. “Quindi, fammi capire bene. Una ragazza qualunque, una ‘Elena’ di cui non sai praticamente nulla, ti ha ‘aiutato’ e tu ti fidi ciecamente delle sue intenzioni? Non ti sembra un po’ troppo conveniente che proprio questa sconosciuta si trovasse lì, al momento giusto?”
“Non è così, Charlotte,” protestai, cercando di mantenere la calma. “Elena non ha secondi fini. Non mi ha chiesto nulla in cambio, non ha fatto foto compromettenti o cercato di sfruttare la situazione. Mi ha solo aiutato. Mi ha medicato, mi ha impedito di guidare ubriaco, mi ha accolto in casa sua per la notte, e stamattina mi ha persino preparato il pranzo. Tutto senza pretendere nulla.”
Charlotte rimase in silenzio dall’altra parte del telefono, evidentemente riflettendo su ciò che le avevo detto. Alla fine, riprese a parlare, ma il suo tono era cambiato, meno accusatorio, quasi incredulo. “E non ha cercato di fare nulla per trarre vantaggio da questa situazione? Nessuna foto? Nessuna richiesta?”
“Niente di tutto questo, Charlotte. Non ha nemmeno accennato a volermi rivedere o a volere qualcosa da me. Mi ha semplicemente aiutato perché pensava fosse la cosa giusta da fare. Tutto qui.”
Un lungo sospiro si udì dall’altra parte della linea, poi Charlotte parlò di nuovo, questa volta con una nota di comprensione. “Sembra che tu abbia trovato una persona rara, Lando. Se è davvero come dici, allora forse… forse mi sono sbagliata. Ma capisci perché devo essere cauta, vero? La tua carriera, la tua immagine pubblica… tutto questo è importante, e non possiamo permetterci altri passi falsi.”
“Sì, lo capisco,” risposi con un tono più calmo. “Ma ti assicuro, Elena non è una minaccia. È stata… è stata solo una persona gentile in un momento in cui ne avevo davvero bisogno.”
Charlotte restò in silenzio per qualche istante prima di rispondere. “Va bene, Lando. Mi fido di quello che mi hai detto. Se questa Elena è davvero così, allora forse non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ma dovremo comunque tenere gli occhi aperti. Solo per essere sicuri.”
“Lo capisco,” dissi con gratitudine. “Grazie, Charlotte.”
“Bene,” concluse lei, il tono ora decisamente più morbido. “Prenditi cura di te, Lando.
Questo weekend hai una gara, e devi concentrarti su quello. Niente più distrazioni, niente più notti folli. E soprattutto, devi dare una spiegazione convincente a chiunque te la chieda.
E magari, la prossima volta, evita di metterti in situazioni del genere.”“Farò del mio meglio,” promisi.
Riagganciai, lasciando che il telefono scivolasse tra le mie dita e cadesse sul divano accanto a me. Sentivo il peso delle sue parole, ma anche un senso di sollievo. Speravo solo che le cose potessero finalmente cominciare a migliorare.
Poi, il pensiero mi colpì all'improvviso: Elena. Avevo passato la mattinata con lei, ed era stata gentile, premurosa… era stata una luce in mezzo a quel caos. Ma mi resi conto che non avevo il suo numero, nessun modo per contattarla. Come avevo potuto essere così distratto? Lei mi aveva aiutato quando ne avevo più bisogno, e ora non sapevo nemmeno come ringraziarla.
Preso dal panico, afferrai di nuovo il telefono e aprii i social media. Cominciai a cercare il suo nome, ma subito mi bloccai: qual era il suo cognome? Non glielo avevo nemmeno chiesto. Digitai "Elena" nella barra di ricerca, sperando che qualche profilo potesse risultarmi familiare, ma c'erano centinaia di risultati e nessuno sembrava corrispondere a lei. Non avevo altre informazioni su di lei se non il suo nome di battesimo e l’immagine del suo sorriso gentile.
Dopo diversi minuti di ricerche infruttuose, lasciai il telefono sul tavolino e mi coprii il viso con le mani. Non sapevo come trovarla, e l’idea di non poterla contattare mi frustrava più di quanto avrei voluto ammettere. Ma più di tutto, mi dispiaceva di non poterla ringraziare adeguatamente per quello che aveva fatto per me.
Sospirai, cercando di trovare una soluzione. Forse il destino avrebbe trovato un modo per farci incontrare di nuovo. Per ora, però, dovevo accettare il fatto che non avevo alcun controllo su questa situazione, proprio come non lo avevo avuto la sera prima.
Mi alzai dal divano, deciso a fare almeno una cosa giusta: prepararmi per la gara del weekend e cercare di mettere la testa a posto. Ma anche mentre mi muovevo per l’appartamento, Elena restava nei miei pensieri, una presenza persistente e misteriosa che non riuscivo a scrollarmi di dosso.
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Amore sotto i riflettori // Lando Norris
FanficQuando l'immagine di Lando Norris, pilota di Formula Uno, viene minacciata da scandali, la sua squadra di PR propone a Elena Harrison, una giovane studentessa di medicina, di fingere una relazione romantica con lui per risollevare la sua reputazione...