Capitolo 6

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Pov Elena

Era una mattina come tante altre, due giorni prima della gara in Bahrein. Mi trovavo nell'aula universitaria, cercando di concentrarmi sul corso di chirurgia. Il professore spiegava con enfasi un concetto che, per qualche motivo, sembrava ancora più noioso del solito. Non vedevo l'ora che la lezione finisse per poter tornare a casa e finalmente rilassarmi. La mia mente vagava, e all'improvviso sentii vibrare il telefono nella borsa.

Diedi un'occhiata al display e vidi un numero sconosciuto. Non era il momento per rispondere, così ignorai la chiamata, immaginando che fosse uno di quei soliti numeri spam. Tornai a fissare le slide proiettate, ma una leggera inquietudine rimase in sottofondo. Mi chiedevo chi potesse essere e perché mi stesse chiamando.

Finalmente, la lezione finì, e mi diressi verso casa. Il pensiero di quella chiamata mi tornava in mente ogni tanto, ma cercai di non darci troppo peso. Tornata a casa, accesi la TV e mi rilassai sul divano, ma mentre stavo per prepararmi la cena, il telefono vibrò di nuovo. Era lo stesso numero.

Stavolta, risposi.

"Pronto?" dissi, cercando di sembrare il più possibile naturale, anche se la curiosità stava cominciando a prendere il sopravvento.

"Buonasera, Elena. Mi chiamo Charlotte, sono la PR di Lando Norris. Ti disturbo?"

Rimasi sorpresa, cercando di processare l'informazione. Lando Norris? Il pilota di Formula 1? Come faceva a sapere il mio nome? "Buonasera, Charlotte. No, non disturba affatto. Cosa posso fare per lei?"

"Grazie per aver risposto. So che probabilmente sei sorpresa da questa chiamata, ma ho una questione importante di cui vorrei parlarti. Si tratta di Lando e di una proposta che potrebbe coinvolgerti direttamente. Sarebbe possibile incontrarci di persona? Magari potresti venire alla sede della McLaren a Woking."

Il cuore mi batteva all'impazzata. Non avevo mai immaginato che qualcosa di simile potesse accadermi. "Sì, certo... posso organizzarmi. Quando preferirebbe incontrarmi?"

"Che ne dici del lunedì, subito dopo il Gran Premio? Capisco che possa sembrare tutto un po' strano, ma ti assicuro che è una questione seria. Appena arrivi, ti daremo tutti i dettagli."

Accettai, ancora incredula. Appena Charlotte riattaccò, mi ritrovai a fissare il telefono, cercando di capire se fosse stato tutto un sogno. Mi aspettavano giorni di attesa e incertezza, ma alla fine, lunedì mattina, mi trovai a Woking, di fronte all'imponente edificio della McLaren.

Uno dei membri del personale mi accolse all'ingresso e mi accompagnò lungo un corridoio moderno e illuminato. I muri erano adornati con foto di auto da corsa e trofei scintillanti. La pressione iniziava a farsi sentire. Avevo trascorso il weekend cercando di immaginare cosa potessero volere da me, ma non riuscivo a trovare una risposta logica.

Entrammo in una sala conferenze ampia e luminosa, con un lungo tavolo al centro. Mi fecero accomodare, e per qualche minuto rimasi da sola, il cuore che batteva forte mentre osservavo la stanza riempirsi gradualmente di persone. Il rumore dei loro passi e delle sedie che si spostavano riempiva il silenzio che mi circondava.

Finalmente, la porta si aprì di nuovo, e vidi entrare Charlotte, seguita da Lando. Il suo sguardo si incrociò con il mio, e per un attimo sembrò altrettanto sorpreso di vedermi lì. Si fermò un attimo, ma Charlotte lo spinse delicatamente avanti con una mano sulla schiena, indicandogli di prendere posto.

"Grazie per essere venuta, Elena," iniziò Charlotte, con il tono calmo e professionale di chi aveva orchestrato centinaia di riunioni come quella. "Abbiamo una proposta per te, qualcosa che potrebbe sembrare insolito, ma che riteniamo possa essere vantaggioso per entrambe le parti."

Annuii, ancora in parte disorientata. "Di cosa si tratta esattamente?"

Charlotte si appoggiò allo schienale della sedia, intrecciando le mani sul tavolo. "Lando ha avuto un periodo difficile ultimamente, come forse avrai visto sui media. La sua immagine pubblica è stata messa a dura prova, e questo sta iniziando a preoccupare non solo noi, ma anche gli sponsor e il team. Abbiamo bisogno di dare una svolta a questa situazione, e pensiamo che la soluzione potrebbe essere... una relazione."

La mia mente si fermò un istante. "Una relazione?" ripetei, incredula. "Cioè, volete che finga di essere la sua fidanzata?"

Charlotte annuì con calma. "Esattamente. Non stiamo cercando una celebrità o qualcuno di famoso, perché una cosa del genere attirerebbe troppo l'attenzione e potrebbe sembrare costruita a tavolino. Preferiamo una cosa più discreta, autentica. Per questo abbiamo pensato a te. Lando è già apparso in pubblico con te, e sembra che tu abbia lasciato una buona impressione."

Mi sentii travolta da una marea di emozioni contrastanti. "Ma... io non sono nessuno. Perché pensate che possa funzionare?"

Charlotte sorrise leggermente. "Proprio perché sei una persona comune. Questo rende tutto più credibile. Inoltre, ti offriremmo un contratto dettagliato, con tutte le garanzie del caso. Non sarebbe qualcosa di permanente, solo il tempo necessario per migliorare la situazione."

Mi guardai intorno, cercando di trovare una via d'uscita. "E cosa ci guadagnerei io?"

Charlotte era preparata a questa domanda. "Riceveresti un compenso generoso per il tuo tempo, oltre a diversi vantaggi: viaggi pagati, accesso esclusivo a eventi e, naturalmente, una certa visibilità. Ma capisco che possa sembrare intimidatorio, quindi non ti chiederemo di prendere una decisione immediata. Puoi portare il contratto a casa, leggerlo con calma e decidere."

Mi girai verso Lando, cercando di capire cosa ne pensasse. Lui sembrava a disagio, come se volesse dire qualcosa, ma Charlotte lo interruppe prima ancora che potesse aprire bocca.

"Lando," disse con fermezza, "è importante che tu resti concentrato sulla tua carriera. Elena ha bisogno di tutte le informazioni per decidere serenamente."

Rimasi in silenzio, cercando di valutare la situazione. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere, ma l'idea di avere quel contratto da esaminare mi dava un senso di controllo. "D'accordo," risposi alla fine. "Porterò a casa il contratto e lo leggerò attentamente. Devo rifletterci su."

Charlotte mi porse una cartellina nera con il logo della McLaren in rilievo. "Prenditi tutto il tempo che ti serve, Elena. Questo è un passo importante, e vogliamo che tu sia completamente a tuo agio con la decisione."

Presi la cartellina, il cuore ancora in tumulto. Avrei fatto leggere il contratto a un collega di mio padre, un avvocato di cui mi fidavo. Non volevo che mio padre sapesse subito di questa storia; mi sentivo un po' in imbarazzo all'idea di coinvolgerlo. Avevo bisogno di capire da sola cosa fosse meglio per me.

Quando mi alzai per andarmene, Lando si avvicinò a me con un'espressione incerta. "Elena... mi dispiace che tu sia stata coinvolta in tutto questo."

Lo guardai negli occhi, cercando di capire cosa stesse provando. "Va tutto bene, Lando. Voglio solo fare la cosa giusta, per entrambi."

Lui annuì, e per un momento ci fu un silenzio che sembrava carico di significati non detti. Poi, con un leggero sorriso, ci salutammo. Mentre mi allontanavo dalla sede della McLaren, con il contratto stretto tra le mani, non potevo fare a meno di chiedermi come la mia vita fosse cambiata così inaspettatamente.

Amore sotto i riflettori // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora