capitolo 21

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POV LANDO

La gara di Suzuka inizia con l'adrenalina alle stelle. Parto dalla pole position, e il primo stint è una battaglia serrata con Max e Carlos. Il mio ingegnere mi aggiorna costantemente sulla situazione, e cerco di mantenere la concentrazione. La pista richiede precisione assoluta, e un errore potrebbe mandare tutto all'aria.

Dopo un pit stop perfetto, riesco a mantenere il vantaggio. La macchina è incredibile oggi, sembra quasi che sia un'estensione di me stesso. Arrivo secondo, e dopo un inizio stagione un po deludente, il team esplode di gioia, e io mi lascio andare, urlando di felicità nella radio.

Scendo dalla macchina e mi immergo nei festeggiamenti. Il team mi abbraccia, mi lancia in aria, e per un attimo il mondo è perfetto. Intravedo Elena sullo sfondo, con quel suo sorriso sereno che sembra dirmi: "Sei stato bravissimo." Vorrei correre da lei, ma so che preferisce restare in disparte, almeno per ora.

Dopo le celebrazioni e le interviste, finalmente trovo un momento per rilassarmi.
Mentre mi rilasso nel motorhome, Elena riceve una chiamata. Il suo viso si illumina vedendo il nome sullo schermo. "È mia madre," mormora, attivando il vivavoce.

"Dai, rispondi," la incoraggio, curioso di ascoltare la conversazione.

"Pronto, mamma!" esclama Elena, cercando di apparire spensierata.

"Dolcezza, come stai?" La voce è calda e affettuosa. "E come vanno gli studi? Tutto bene con la preparazione degli esami?"

Elena sorride, rilassandosi leggermente. "Tutto bene, mamma. Sto cercando di tenere il passo."

"Brava, sapevo che te la cavavi," continua sua madre, poi aggiunge con tono apparentemente casuale: "E il tuo fidanzato? Come va con lui?"

Elena si strozza con la saliva, tossendo leggermente. "Eh... bene!" risponde rapidamente, la voce un po' stridula.

Sua madre ridacchia, ma poi il tono si fa più serio. "Bene, eh? E quando pensavi di dirmelo, esattamente? Perché preferirei sapere certe cose da mia figlia, non da Beth. Sai, quella mia amica con il marito che guarda sempre la Formula 1? Mi ha chiamata tutta entusiasta per dirmi che ti aveva vista in TV accanto a Lando Norris. Immagina la mia sorpresa."

Elena chiude gli occhi, visibilmente in difficoltà. "Mamma, ti giuro, volevo dirtelo. È solo che... è successo tutto così in fretta..."

La donna sospira, ma non lascia cadere il discorso. "Non importa. Ora voglio conoscerlo. Esigo un pranzo, e presto."

A quel punto, decido di intervenire. "Signora Harrison, mi scusi se mi intrometto," dico con un tono educato, cercando di non peggiorare la situazione. "Sono Lando. Ha ragione, avrebbe dovuto saperlo prima, e mi dispiace non essermi presentato. Vorrei rimediare."

C’è un momento di silenzio, poi risponde con tono meno rigido. "Lando, finalmente sento la sua voce. Ma, per favore, 'Signora Harrison'? Chiamami Giulia, mi fai sentire più vecchia di quello che sono."

Mi rilasso leggermente. "Va bene, Giulia. È un piacere parlare con lei. La prossima settimana ho il Gran Premio di Cina, ma quella successiva ho una pausa. Potremmo organizzarci per allora, se le va bene."

Giulia riflette per un attimo. "Due settimane, dici? Va bene. Ma mi aspetto puntualità e buone maniere. E Elena, non provare a tirarti indietro."

Elena sospira, rassegnata. "Non lo farò, mamma."

"Perfetto," conclude Giulia, poi si rivolge nuovamente a me. "Lando, essendo un atleta immagino tu abbia esigenze particolari per la dieta. C'è qualcosa di specifico che preferisci?"

Sorrido, cercando di essere accomodante. "Non si preoccupi, Giulia. Non ho esigenze particolari. Solo, se possibile, eviterei il pesce. Non è proprio il mio piatto preferito."

"Pesce escluso, allora," risponde Giulia con un tono più tranquillo. "Bene, aspetto i dettagli del pranzo."

Quando chiude la chiamata, Elena si lascia cadere sulla sedia, passandosi una mano tra i capelli. "Questo non era nei piani."

Provo a scherzare per alleggerire l’atmosfera. "Beh, almeno tua madre è simpatica. E ha un piano chiaro."

Elena mi guarda con un misto di incredulità e stanchezza. "Lando, non hai idea di cosa significhi passare un pranzo con mia madre. Preparati, sarà un campo minato."

Mi avvicino e le do un sorriso incoraggiante. "Tranquilla, siamo una squadra, ricordi? Ce la caveremo."

Lei scuote la testa, ma non può fare a meno di sorridere. "Spero che tu abbia ragione."

Amore sotto i riflettori // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora