capitolo 12

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Il ristorante era una piccola perla nascosta in una strada tranquilla di Suzuka, lontano dal caos e dai rumori. Charlotte aveva scelto un posto elegante ma accogliente, il tipo di locale che sembrava perfetto per una coppia in una "relazione appena nata".

Mentre scendevo dall'auto e Lando consegnava le chiavi della macchina al parcheggiatore, mi sentivo un misto di nervosismo ed eccitazione. Lando era accanto a me, vestito casual ma impeccabile, con un sorriso rilassato che sembrava dire: Andrà tutto bene.

Entrammo nel ristorante accolti dal personale che ci condusse a un tavolo appartato, illuminato da una luce soffusa. Mi guardai intorno, cercando di immagazzinare ogni dettaglio: le pareti in legno scuro, i tavoli decorati con piccoli bonsai, il profumo del cibo che riempiva l'aria. Sembrava un set perfetto per un film romantico, e per un momento mi chiesi se non fosse stato tutto orchestrato con precisione.

"È carino qui, vero?" disse Lando, sedendosi di fronte a me.

Annuii, cercando di non sembrare troppo intimidita. "Sì, molto. Sembra... intimo."

Lui rise piano, prendendo in mano il menu. "Non preoccuparti, non mordo. Anche se Charlotte vorrebbe che fossimo la coppia perfetta, possiamo semplicemente rilassarci. Cosa ti piace mangiare?"

Esitai un momento. "Non saprei, qualcosa di leggero. Tu cosa prendi?"

"Uhm..." fece lui, scorrendo con lo sguardo il menu. "Direi una bistecca. Ma posso ordinare per entrambi, se vuoi. Ti fidi?"

Lo guardai negli occhi, quel misto di sicurezza e malizia che sembrava essere il suo tratto distintivo. "Ok, mi fido."

La serata proseguì in modo sorprendentemente naturale. Lando era un ottimo conversatore, alternava battute leggere a domande sincere, riuscendo a mettere da parte la pressione del ruolo che dovevamo interpretare. Mi raccontò delle sue gare più strane, di come fosse arrivato in Formula 1 e persino qualche aneddoto su Oscar.

"Ma dimmi," mi chiese a un certo punto, appoggiandosi sul tavolo con un'espressione curiosa, "com'è finire coinvolta in questa follia? Te lo aspettavi?"

Scossi la testa con una risata. "Assolutamente no. Voglio dire, chi si aspetta una cosa del genere? Un giorno stai conducendo una vita normale, e quello dopo sei su un aereo con Lando Norris diretto in Giappone."

Lui sorrise, inclinando la testa. "Non è poi così male, no?"

"Non lo è," ammisi, sentendo un po' del mio nervosismo dissolversi. "Solo... un po' surreale."

Alla fine della cena, mentre uscivamo dal ristorante, mi sentivo sorprendentemente a mio agio. La notte era fresca, e la città sembrava brillare sotto le luci al neon.

"Allora, come prima cena insieme? Promossa?" mi chiese Lando, infilando le mani nelle tasche.

"Sì, promossa," risposi con un sorriso sincero. "Ma non farti montare troppo la testa."

Lui rise, scuotendo la testa. "Troppo tardi."

Quella notte,mentre camminavamo verso l'auto, mi accorsi di quanto mi sentissi leggera. Il nervosismo iniziale si era dissolto, lasciando spazio a una strana complicità. Lando continuava a scherzare, come se la cena fosse stata solo un assaggio della sua personalità.

Mentre il parcheggiatore riportava l'auto, lui si voltò verso di me. "Sai, non sei affatto come mi aspettavo."

Lo guardai incuriosita. "E cosa ti aspettavi?"

"Qualcuno più... rigido, forse. Ma sei sorprendentemente rilassata, considerando tutta questa situazione."

Scoppiai a ridere. "Rilassata? Non hai idea di quanto fossi in ansia prima di questa cena!"

"Ah, quindi la mia compagnia ha funzionato." Sorrise compiaciuto, facendo il gesto di darsi una pacca sulla spalla.

Scossi la testa, divertita. "Non darti troppo credito."

La macchina arrivò e salimmo. Durante il viaggio di ritorno verso l'hotel, l'atmosfera era tranquilla. Lando accese la radio, e un sottofondo di musica jazz riempì l'abitacolo. Ogni tanto lanciava uno sguardo nella mia direzione, come se volesse dire qualcosa ma si trattenesse. Io, invece, osservavo le luci della città scorrere veloci fuori dal finestrino, cercando di mettere ordine nei miei pensieri.

Quando arrivammo in hotel, salimmo in silenzio verso la camera. Entrati, lui si tolse la giacca e la buttò distrattamente su una sedia, poi mi guardò con quel suo solito sorriso. "Allora, missione Charlotte completata con successo?"

"Direi di sì," risposi, posando la pochette sul comodino. "Pensi che sembriamo abbastanza... innamorati?"

Lando si avvicinò di un passo, piegando leggermente la testa di lato. "Non lo so. Tu che dici?"

Il cuore mi fece un piccolo salto, ma cercai di mantenere la calma. "Direi che abbiamo recitato bene."

Lui fece un passo indietro, alzando le mani in segno di resa. "Ok, ok. Recitazione, certo." Poi si allungò verso il comodino, prese una bottiglia d'acqua e la aprì. "Domani sarà un'altra giornata intensa. Meglio riposare."

Annuii, anche se una parte di me si chiedeva se davvero tutto fosse così semplice. Lando Norris era un mistero: rilassato e affascinante, ma con un'aria di sfida che sembrava invitarti a scavare più a fondo. Mentre mi sistemavo per la notte, capii che quella cena era stata solo l'inizio di qualcosa. Cosa, però, non ne ero ancora sicura.

Angolo autrice

Hei come state? Scusate la mia poca attività ultimamente, prometto che cercherò di essere più presente.
Cmq cosa ne pensate?

Amore sotto i riflettori // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora