Capitolo 11

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POV ELENA

Non avrei mai pensato che un aereo privato potesse farmi sentire così fuori posto. Eppure eccomi qui, seduta accanto a Lando Norris, con il motore dell'aereo che ronzava dolcemente sotto di noi, mentre sorvolavamo metà del mondo per arrivare in Giappone.

Charlotte era di fronte a noi con il suo tablet, professionale e meticolosa come sempre. Con un sorriso, ci mostrava l'itinerario del weekend.

"Allora," iniziò, sfogliando le pagine sullo schermo, "una volta atterrati, andremo direttamente al circuito per il media day. Lando tu hai le interviste e con Oscar dobbiamo fare qualche contenuti per youtube. Sta sera tu ed Elena avrete a cena fuori, ho già prenotato il ristorante. Domani durante le prove libere Elena sarai nel box di Lando. La cosa principale è che appariate naturali. Una coppia che si è appena formata, due persone che si stanno innamorando. Ok?"

Annuii lentamente, cercando di assimilare le informazioni senza sembrare troppo preoccupata.

Lando, seduto accanto a me, si allungò per afferrare una bottiglia d'acqua dal tavolino e fece una smorfia. "Charlotte, non spaventarla troppo. È più semplice di quanto sembri. Sono un bel ragazzo e sono anche simpatico, qualunque ragazza si innamora di me."

Mi sentii il volto avvampare e abbassai lo sguardo, mentre Lando mi diede una leggera pacca sulla spalla, ma mi fece sentire più tranquilla.

Quando atterrammo, il fuso orario iniziava già a farsi sentire. Mi sentivo stanca, ma il caos del paddock non lasciava spazio per la fatica. Appena arrivati, fui trascinata in una piccola stanza accanto al media center, dove Charlotte e un altro membro del team iniziarono il briefing.

Quando finalmente fu il momento di affrontare le telecamere, il nodo allo stomaco che avevo cercato di ignorare per tutto il volo tornò con forza. La folla di giornalisti e fotografi sembrava infinita, e io non potevo fare a meno di chiedermi se tutti quei flash fossero davvero per me.

Lando, però, sembrava a suo agio. Scherzava con i giornalisti, rispondeva alle domande con quella sicurezza rilassata che sembrava innata. Nonostante tutto, mi lanciava ogni tanto uno sguardo, come per controllare che stessi bene.

Lando stufo dei giornalisti mi prese il polso e iniziò a trascinarmi per il paddock in cerca dell'uscita.

Rientrata in camera, lasciai cadere la borsa sul letto e presi un cambio veloce per andare a farmi una doccia. La giornata era stata lunga, e tutto ciò che desideravo era scrollarmi di dosso la stanchezza accumulata. Mentre l'acqua calda scivolava sulla mia pelle, cercai di rilassarmi e di non pensare troppo alla cena imminente. Era solo una cena, giusto? Niente di speciale... o forse sì.

Uscita dal bagno, avvolta in un asciugamano e con i capelli ancora umidi, trovai Lando seduto sul letto, intento a scorrere sul suo telefono. Alzò lo sguardo e rimase fermo per un istante, i suoi occhi che si soffermavano su di me un attimo più del necessario. Sentii il calore salirmi alle guance e abbassai lo sguardo, fingendo di sistemarmi il nodo dell'asciugamano. "Tocca a te, la doccia è libera." Dissi timidamente.

Lando si alzò, prendendo i suoi vestiti, e si diresse verso il bagno. Quando chiuse la porta dietro di sé, sospirai e iniziai a prepararmi. Aprii la valigia e tirai fuori i vestiti uno a uno, cercando disperatamente qualcosa che fosse perfetto per l'occasione. Troppe opzioni, troppo poco tempo.

Alla fine, scelsi un tubino nero con scollo a cuore e maniche lunghe in pizzo. Era elegante ma non eccessivo, e l'orlo a metà coscia dava un tocco di audacia senza risultare esagerato. Lo indossai e mi specchiai, cercando di convincermi che fosse la scelta giusta, procederti con asxigabdomi i capelli. Nel frattempo, sentivo il rumore dell'acqua del bagno e immaginavo Lando lì dentro, rilassato e ignaro della mia crisi di abbigliamento.

Quando finalmente uscì, con i capelli ancora bagnati e un sorriso rilassato, i suoi occhi mi scrutarono per un attimo. Sembrava colpito, ma non disse nulla subito. Poi, mentre si sistemava il colletto della camicia, aggiunse con un tono giocoso: "Beh, se l'obiettivo è fare colpo, direi che ci sei riuscita."

"Grazie," mormorai, sentendomi arrossire di nuovo. Cercai di minimizzare, prendendo una piccola pochette dalla mia borsa. "Ora preparati, altrimenti faremo tardi."

Lui rise e prese il suo orologio dal comodino. "Tranquilla, siamo perfettamente in orario. Ma se continui a essere così adorabile, potremmo dover prenotare una cena ancora più speciale."

Scrollai la testa con un sorriso, mentre lui si voltava verso lo specchio per sistemarsi. Avevo il sospetto che quella serata sarebbe stata più memorabile di quanto avessi immaginato


Amore sotto i riflettori // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora