Capitolo 5: Un podio amaro

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LANDO

I giorni successivi trascorsero in una nebbia di allenamenti, briefing con il team e interviste pre-gara. Cercavo di concentrarmi, di lasciarmi alle spalle tutto ciò che era successo, ma la mia mente continuava a tornare a Elena. Ogni tanto, tra un impegno e l'altro, mi ritrovavo a controllare i social, sperando di trovare qualche traccia di lei, ma era come cercare un ago in un pagliaio.Il weekend della prima gara del campionato in Bahrein arrivò in un attimo, portando con sé il solito mix di eccitazione e tensione. Il circuito di Sakhir era avvolto da una luce dorata mentre il sole calava, trasformando il deserto circostante in un mare di sabbia incandescente. Le tribune erano già piene di tifosi entusiasti; le loro bandiere sventolavano energicamente, e l’atmosfera era carica di aspettativa. Mi infilai la tuta, cercando di ignorare il caos che mi circondava. La gara sarebbe stata la mia unica via di fuga, un momento in cui tutto si sarebbe ridotto a una semplice equazione: io, la macchina e la pista.Mentre mi dirigevo verso la griglia di partenza, il rombo dei motori si mescolava con il battito frenetico del mio cuore. Ogni pensiero su Elena, su Charlotte, su Olivia si dissolse mentre mi avvicinavo alla macchina. Il mondo esterno smise di esistere: c’eravamo solo io e la mia determinazione.La gara fu intensa. L’adrenalina mi scorreva nelle vene mentre mi spingevo oltre ogni limite, cercando di recuperare ogni decimo di secondo. Gli avversari sembravano ombre sbiadite ai lati della mia visione. Ogni curva, ogni rettilineo era un’opportunità, un momento per dimostrare che non ero solo il giovane pilota talentuoso che tutti conoscevano, ma anche qualcuno capace di superare qualsiasi ostacolo. Quando tagliai il traguardo, la prima cosa che provai fu un profondo sollievo.La gara in Bahrein non era andata esattamente come avevo sperato. Avevo spinto al massimo, cercando di lasciarmi alle spalle i problemi delle ultime settimane, ma alla fine, tutto ciò che avevo ottenuto era un terzo posto. Non male, certo, ma non era la vittoria che avevo sognato. Verstappen aveva dominato la gara, seguito da vicino da Hamilton. Io avevo dovuto lottare con tutte le mie forze per mantenere la terza posizione, con Leclerc che mi pressava in ogni curva e il mio compagno di squadra, Oscar Piastri, subito dietro in quinta posizione.Mentre stavo sul podio, la sensazione era agrodolce. Sapevo di aver fatto una buona gara, ma la vittoria mi era sfuggita, e questo bruciava. I flash delle fotocamere illuminavano la scena, e la folla esultava, ma io ero già proiettato verso la prossima sfida, verso il prossimo tentativo di conquistare quel gradino più alto.Dopo la cerimonia del podio e le interviste di rito, tornai ai box, ancora immerso nei miei pensieri. Le parole di Charlotte, la mia PR, mi tornavano in mente: il monito a rimanere concentrato e a evitare ulteriori scandali. Era difficile, però, non pensare a tutto quello che stava succedendo fuori dalla pista. Il terzo posto non era abbastanza per far tacere i critici, e lo sapevo bene.Tornai al motorhome della McLaren per un po' di pace e tranquillità prima di riprendere il volo per Woking. Mi sedetti pesantemente su una sedia, togliendomi il casco e passando una mano tra i capelli sudati. La gara era finita, ma la mia mente era ancora in movimento, cercando di capire come migliorare, come colmare il divario con i migliori.Elena mi venne in mente di nuovo, anche se sapevo che non era lì a guardarmi tra la folla. Avevo sperato, in qualche modo assurdo, di vederla, ma non c'era. Nonostante tutto, l'idea di lei continuava a tormentarmi, un pensiero fisso che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Anche se non avevo il suo numero, anche se non sapevo come trovarla, la sua presenza aleggiava nella mia mente.Il volo di ritorno a Woking fu lungo e silenzioso. Charlotte mi mandò un messaggio dicendomi che ci sarebbe stata una riunione importante una volta arrivati, ma non specificò altro. Era tipico di lei essere criptica, ma ero troppo stanco per preoccuparmi di cosa volesse discutere. Tutto ciò che desideravo era qualche ora di riposo prima di affrontare qualsiasi nuova crisi mi aspettasse.

Angolo autrice
Ciao, allora come vi sembra la storia vi sta piacendo?

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