LOVESTONED.

58 4 0
                                    

"She shuts the room downThe way she walks and causes a fussThe baddest in townShe's flawless like some uncut ice..."
Justin Timberlake - Lovestoned

Kristine si guardò intorno, scrutando la sala gremita di gente. Cercava una testolina mora che non si decideva ad arrivare.Olivia faceva sempre tardi, ormai Kristine lo sapeva. Quello che non poteva immaginare è che avrebbe fatto tardi anche alla festa di compleanno della loro migliore amica.Claire, d'altronde, non sembrava troppo preoccupata. Kristine la stava tenendo d'occhio: stava ballando al centro della pista. Chiunque avrebbe detto che era ubriaca, ma Kristine la conosceva meglio degli altri, e sapeva che Claire non aveva ancora bevuto. Se avesse bevuto, invece che sulla pista sarebbe stata in uno dei privé in atteggiamenti intimi con qualche ragazzo. Quando Claire beveva c'era veramente da correre ai ripari.Come se l'avesse chiamata, Claire si voltò verso il bancone ed incrociò lo sguardo di Kristine. Smise immediatamente di ballare e si avvicinò alla sua amica.- Hey! - sorrise - Olly è arrivata? -Kristine stava per rispondere, ma vide che gli occhi azzurri di Clare non erano più puntati su di lei, ma guardavano un punto imprecisato alle sue spalle.- Harry! - chiamò.Kristine si voltò per osservare questo famigerato Harry, che alla fine aveva evidentemente deciso di presentarsi, e non da solo: con lui c'erano altri quattro ragazzi.Il riccio si avvicinò a loro e baciò Claire sulle guance, augurandole buon compleanno.- Ti ricordi di Kristine? - tentò Claire, ma l'attenzione della sua amica non era più rivolta a Harry.- Olly! - esclamò Kristine, alzando una mano. Vide l'amica scorgerla tra la folla e venire dritta verso di loro. Se un attimo prima era sicuro che quella festa sarebbe stata una palla mortale, Zayn dovette ricredersi nel momento esatto in cui seguì lo sguardo dell'amica di Claire e lo posò sulla ragazza che si stava avvicinando a loro. Capì immediatamente quello che intendeva Harry: aveva veramente un "vaffanculo" scritto a lettere cubitali in fronte, ma dietro quel "vaffanculo" c'erano due occhi neri come la pece e un viso a dir poco indimenticabile.- Ce l'hai fatta! - si lamentò Kristine, non appena l'amica le raggiunse.- Scusate, ho fatto tardi. - accennò un sorriso lei.- Harry, ti ricordi di Olivia e Kristine? - tentò di nuovo Claire.Gli occhi di Olivia si fecero improvvisamente fiammeggianti, mentre spostava lo sguardo su Harry.- Come dimenticarle. - sorrise lui - Loro sono Liam, Zayn, Niall e il mio coinquilino, Louis. -Kristine sorrise benevola nella nostra direzione, mentre Olivia continuò a tenere lo sguardo fisso su Harry, sembrava che lo stesse valutando. Harry sostenne tranquillo lo sguardo, fu Olivia, alla fine, a guardare Claire e dire: - Be', io vado a ballare. -Girò sui tacchi e si diresse al centro della pista, seguita dallo sguardo di tutti quanti.- Non ci fate caso. - intervenne Kristine - Dieci minuti sulla pista e le passa tutto. -Zayn vide Niall aggiustarsi la camicia con lo sguardo fisso sulla pista da ballo. - Be', allora anch'io vad... -Il moro posò una mano decisa sulla spalla dell'irlandese, trattenendolo. Era una battaglia troppo grossa per Niall.- Scordatelo. -Lo superò e si addentrò sulla pista, cercandola con lo sguardo.Come aveva immaginato, lei era esattamente al centro della pista, di fronte alla consolle. Ballava da sola, ma questo non voleva dire che non ci fossero ragazzi intorno a lei. Sembrava non curarsene, però.Zayn capì subito perché Harry ci avesse provato: era bella, in un modo completamente grezzo. Sicuramente non passava inosservata. Capì anche perché non ci fosse riuscito: Harry non era mai stato bravo con le sfide, e Olivia aveva "sfida" scritto in fronte, accanto al "vaffanculo". Zayn, al contrario di Harry, non rinunciava mai ad una sfida. Lo aveva visto, e continuava a seguirlo con la coda dell'occhio, senza farsi vedere. Lui, invece, non stava facendo troppo caso a non farsi vedere, la guardava apertamente, senza nascondersi.Non aveva idea di come si chiamasse.Era stata troppo occupata a fulminare Harry con lo sguardo per preoccuparsi di quali fossero i nomi dei suoi amici. Sicuramente era uno di loro, ma non aveva idea di come si chiamasse. Chiunque fosse, pensò Olivia, non c'era pane per i suoi denti.Li conosceva, quelli come il moro: tutti terribilmente belli, tutti terribilmente arroganti. Credevano tutti di poter fare come più gli pareva, di poter avere qualunque ragazza. Spesso, erano talmente sicuri che le loro tecniche di abbordaggio lasciavano molto a desiderare. Lui, però, non si era ancora fatto avanti. Continuava a guardarla da lontano, senza avvicinarsi.Olivia odiava ammettere che era incuriosita.Si maledisse al solo pensiero.Lei aveva chiuso. Finito."Niente più uomini, per almeno un anno" era la promessa che si era fatta il 31 dicembre scorso. Erano passati dieci mesi, e lei se l'era cavata benissimo: aveva scoperto che non era così difficile rinunciare agli uomini, quando non c'erano uomini interessanti in giro.Certo, vivere con Claire e Kristine non era molto d'aiuto. Loro non avevano fatto nessuna promessa, e non si facevano scrupoli a portare ragazzi a casa. Così, avevano stabilito una nuova regola: niente uomini a casa, se c'è Olivia. Le cose erano migliorate: doveva ancora sorbirsi i racconti delle notti infuocate delle sue migliori amiche, ma almeno non doveva viverli in prima persona.Si chiese cosa avrebbe fatto se non si fosse mai fatta quella promessa.Un anno prima, sarebbe stata lei ad andare dal moro, senza aspettare che lui facesse la prima mossa. Avrebbero flirtato, si sarebbero baciati, e avrebbero finito la serata a casa di uno dei due. Probabilmente avrebbero passato una bella nottata, insieme. Poi, la mattina dopo, si sarebbero salutati.Una microscopica parte di lei le suggerì che, con quel moro lì, sarebbe stata molto più di una "bella nottata", ma lei si constrinse ad ignorare le voci insistenti nella sua testa."Perfetto", pensò, "adesso sento anche le voci".Sospirò, chiudendo gli occhi. In dieci mesi, dieci lunghissimi mesi, non aveva mai sentito la mancanza del contatto fisico con un ragazzo, e adesso arrivava questo tipo qui e lei improvvisamente iniziava a sentire le voci e ad immaginarsi notti infuocate? Non andava bene.Decise che aveva bisogno di un drink. Kristine sorrise tra sé e sé, gustandosi la scena da lontano.Non era la prima volta che assisteva ad una cosa del genere: Olivia aveva quel non-so-che che faceva andare fuori di testa i ragazzi. Di abbordaggi ne aveva visti tanti, quasi tutti patetici. Quel ragazzo però non sembrava si stesse impegnando molto: non si avvicinava.Sapeva che Olivia lo stava tenendo sotto controllo: vedeva che lo osservava con la coda dell'occhio mentre ballava. Lui aveva gli occhi fissi su di lei da almeno mezz'ora, ma non sembrava volerla approcciare.Olivia si fermò, e smise di ballare. Kristine la vide dirigersi verso il bancone.Due secondi dopo, vide il moro smettere di ballare e fare per seguirla.Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma decise di intervenire. Si avvicinò a passi veloci a lui, e gli mise una mano sulla spalla.- Non lo farei se fossi in te. -Lui si voltò, corrugando la fronte. - Scusa? - chiese, contrariato.- Olivia. - spiegò Kristine - Lascia stare. -Lui tenne gli occhi fissi dentro quelli della ragazza, soppesando le sue parole.- Sarebbe inutile. - continuò Kristine, decidendo di dare al moro un buon motivo per desistere dall'impresa - Non è interessata. Non è niente di personale. -Lei accennò un sorriso, come a scusarsi per avergli rovinato i piani per la serata, e tornò da dove era venuta, lasciando Zayn perplesso, e con duemila domande che gli giravano per la testa.

FAR AWAY, SO CLOSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora