CONCRETE ANGEL

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"She hides the bruises with the linen and lace
Somebody cries in the middle of the night
The neighbors hear but they turn out the light
A fragile soul caught in the hands of fate
When morning comes it will be too late"
Martina McBride - Concrete Angel

Kristine prese un respiro profondo, e tenendo gli occhi fissi di fronte a sé, iniziò.
- C'era una volta una famiglia che a tutti sembrava felice. Non erano particolarmente ricchi, né particolarmente brillanti, ma erano benvoluti da tutti il paese ed avevano due bei figli, un maschio e una femmina. Come di solito succede in questi casi, la felicità che lasciavano trasparire non era altro che un'illusione. La verità era che, dentro le mura di casa loro, si consumava tutti i giorni una tragedia, che lasciava la madre dei bambini piena di lividi, ed i bambini completamente impotenti. Il padre dei bambini sembrava una brava persona, ma il peso degli anni e le insoddisfazioni della vita l'avevano trasformato in un uomo crudele, che non perdeva occasione di manifestare la sua superiorità nelle mura domestica, spesso tramite la violenza. Quando il figlio maggiore aveva quattordici anni, e la bambina soltanto dieci, i genitori ebbero un brutto incidente d'auto. La polizia disse che l'uomo aveva bevuto e che aveva perso il controllo della macchina, ma tutti sapevano che non era stato l'alcol a mandarli fuori strada, bensì un probabile eccesso d'ira verso la moglie. I ragazzi si trasferirono a casa della migliore amica della madre, che era a sua volta la madre della migliore amica della bambina. Io conobbi Olivia e Claire un paio d'anni dopo l'incidente, e ci trasferimmo tutte insieme a Londra dopo il liceo, nella casa che la madre di Olivia le aveva lasciato in testamento. -
Kristine si fermò per un attimo, dando a Zayn il tempo di assorbire le informazioni.
- L'unico esempio di relazione che Olivia abbia mai avuto era impregnato di violenza. Io e Kristine l'abbiamo vista scegliere sempre le persone sbagliate, in tutti questi anni. C'era chi le parlava come ad una schiava, chi la usava soltanto per il sesso e chi la massacrava di botte, ma comunque tutti, in un modo o nell'altro, hanno abusato di lei. E per quanto noi provassimo a farglielo notare, per quanto le dicessimo che era sbagliato e che non si meritava una cosa del genere, secondo lei è giusto così. Crede di meritare tutto quello che le viene inflitto. -
La ragazza si strinse nel cappotto, cercando di calmare i brividi. Sospirò, ripensando a tutti quegli anni di discussioni infinite.
- Kristine... -
- Non ho finito. - lo interruppe lei. Prese un respiro, e ricominciò.
- Quasi due anni fa, Olivia ha conosciuto un ragazzo. Logan. Ce lo ha presentato quasi subito, sembrava un principe azzurro. Bello, gentile, rispettoso, era quanto di meglio potessimo sperare per lei. E lei, sembrava rinata. Finché un giorno non ci accorgemmo dei lividi. Venne fuori che Logan non era perfetto come sembrava. Anzi, forse era ancora peggio di tutti gli altri ragazzi. Io e Claire iniziammo una vera e propria guerra contro di lui, cercavamo di farla ragionare, ma più ci accanivamo contro di lei, più lei si allontanava da noi, avvicinandosi a lui. La sera di capodanno, ci telefonarono dal pronto soccorso. Quando arrivammo, la trovammo sfigurata, e ci raccontò che Logan l'aveva lasciata, ma non prima di averle dato l'ennesima scarica di botte. Quella notte Olivia ha fatto la famosa promessa. Adesso capisci che non è un capriccio, il fatto di voler rinunciare alle relazioni per un po'... è il suo modo di difendersi. E capisci anche perché, se Olivia non l'avesse fermata, Claire ti avrebbe letteralmente staccato la testa dal collo, lì dentro. Capiscila, Zayn. Abbiamo visto Olivia fare tutti gli errori che è possibile fare, e adesso che sembra stare meglio... arrivi tu. Claire è soltanto molto protettiva. -
- Ascolta. - disse Zayn - Capisco, credimi. Capisco perfettamente. Ma non è assolutamente come pensate, non avevo neanche la più remota intenzione di farle del male. Non è stato intenzionale, non sono quel tipo di persona. -
- Ti credo. - annuì subito Kristine - Perché ti conosco. Non ho dubbi che tu non volessi farle del male. Il punto è che se non fossi stato tu, se fosse stata una qualsiasi altra persona, e se avesse voluto davvero farle del male, ci sarebbe riuscito tranquillamente. Perché il suo cervello non la capisce la differenza tra giusto e sbagliato. -
- Non avevo idea... - mormorò lui.
- Lo so. Per questo te l'ho detto. Ora Olivia si arrabbierà con me per avertelo detto, ma dovevi sapere. -
Zayn fissò un punto imprecisato di fronte a sé per qualche secondo, riflettendo. Kristine notò che sembrava davvero in difficoltà, come se il suo cervello stesse lavorando all'impazzata.
- Devo parlarle. -
Prima che lei potesse fermarlo, era rientrato in casa.



- Allora? - lo interrogò Liam non appena vide l'amico rientrare in casa.
- Olly? - chiese lui di rimando.
- E' rientrata poco fa, ha detto che andava a farsi una docc... Zayn! - protestò il biondo vedendo Zayn lanciarsi su per le scale senza rispondere.
Entrò nel bagno senza bussare, e venne investito da una nuvola densa di vapore acqueo. Ogni superficie del bagno era ricoperta da uno strato di condensa, e nell'aria si respirava lo stesso odore fruttato dei capelli di lei.
Olivia si voltò, contrariata dall'intrusione. Era avvolta in un asciugamanto, intenta a pettinarsi i capelli bagnati. Studiò per un secondo il viso del moro, trovandoci esattamente quello che cercava.
- Allora, te l'ha detto Claire o Kristine? - chiese, tornando a guardare la sua immagine riflessa nello specchio.
Zayn cercò di ricomporsi, dopo la rampa di scala fatta di corsa. - Kristine. - rispose - Senti... -
- No, senti tu. - lo interruppe, fulminandolo con lo sguardo - Kristine non aveva nessun diritto di dirti quello che ti ha detto, ma ormai l'ha fatto. Adesso non ti azzardare a venirmi a fare la morale. -
Lui rimase immobile, guardandola negli occhi. Di nuovo, oltre al "vaffanculo" lampeggiante, si stava nascondendo dietro all'orgoglio per mascherare la vergogna di essere stata messa a nudo.
- Lo sai che non volevo farti del... -
- Oh, smettila di torturarti per questa storia, Zayn. - replicò Olivia con la voce intrisa di disprezzo - Non hai fatto niente di male. -
La ragazza continuò a pettinarsi, ignorando completamente il fatto che ci fosse anche lui. Zayn osservò quel volto impassibile, chiedendosi come fosse possibile riuscire a nascondere tutte quelle emozioni dietro quegli occhi così scuri.
- Quindi? - le domandò.
- Quindi cosa? - le fece eco, senza guardarlo.
- Quindi come la mettiamo, io e te? -
Olivia si voltò, poggiando la spazzola sul lavandino. Alzò un sopracciglio, rivolgendogli un sorriso spento.
- Non c'è nessun "io e te", Zayn. - gli disse, lentamente - E' successo, è stato divertente, ci siamo tolti lo sfizio, fine. -
Zayn dovette combattere il desiderio di mandare a quel paese, visto il tono in cui gli stava parlando. - Bene. - disse solo.
- Bene. - ripeté lei.
Senza aggiungere altro, Zayn uscì dal bagno, lasciandola finalmente libera di piangere.




FAR AWAY, SO CLOSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora