"We've got a bit of love/hat,
take me to the edge then you hit the brakes.
I say it's over one day,
then I'm crawling back begging you to stay."
One Direction - Na Na Na
- Vado io. - decise Liam - Deve essere Niall che si è scordato le chiavi di casa. -
Attraversò il salotto a passi veloci, lasciando Zayn a versare il detersivo nella lavatrice. Quando aprì la porta, non era poi così stupito di vederla.
- Hey Olly. -
- Hey. - rispose lei entrando - Zayn? - chiese subito.
- E' in bagno. - Liam indicò la fine del corridoio - Io vado a fare un giro. - sentenziò poi afferrando il cappotto dall'attaccapanni ed uscendo di casa richiudendosi la porta alle spalle.
Olivia si avviò decisa verso il bagno, spalancando la porta.
Lo sguardo che Zayn le rivolse era indecifrabile, ma sicuramente stava aspettando che lei dicesse qualcosa.
- Sei un coglione. - esordì Olivia.
- Scusa? -
- Sei un coglione. - ripeté lei, alzando la voce - Primo, come diavolo ti permetti di parlarmi in quel modo solo perché sono a cena da Louis? Anzi no, come diavolo ti permetti di parlarmi in quel modo punto! -
- E secondo? - incalzò Zayn con menefreghismo, per nulla spaventato dal tono minaccioso di Olivia.
- E secondo come diavolo ti permetti di insinuare cose delle quali ovviamente non sai niente? -
Zayn rise. - Conosco Louis da anni, qualcosa la so. -
- Era una cena tra amici, Malik. - ringhiò lei, maledicendosi subito dopo - E perché diavolo ti sto dando spiegazioni? Io non ti devo niente. -
- Però sei venuta fino qui a mezzanotte perché sentivi di dovermi qualcosa. - le fece notare, riducendo gli occhi a due fessure.
- No, sono venuta fino qui a dirti che sei un coglione. - precisò lei, irata.
- Perfetto, me l'hai detto. Ora puoi andare, quella è la porta. -
Olivia rimase immobile sulla soglia del bagno, sentendo la rabbia ribollirle dentro, così forte da farle tremare le mani. Non solo l'aveva appena incerimoniosamente sbattuta fuori di casa, ora stava continuando a caricare la lavatrice come se lei non esistesse.
La ragazza afferrò la prima cosa che era a portata di mano, una bottiglia di bagnoschiuma, e la scagliò ferocemente contro Zayn, per poi avventarsi contro di lui e continuare a dargli schiaffi sulla schiena e sulla testa, sentendo di poterlo uccidere con le sue mani, tanto lo odiava.
Si rese conto di essere impotente contro la superiorità fisica di Zayn quando lui le bloccò le mani, stringendole così forte da farle quasi male.
- E' così che risolvi le cose, tu? - le gridò contro - Tirando il bagnoschiuma addosso alla gente? -
- Sì! - rispose sprezzante Olivia.
- Se non te ne frega niente come dici, - continuò Zayn, abbassando la voce ma continuando a parlare in tono arrabbiato - che diavolo ci sta a fare ancora qui? -
Lei, presa in contropiede dal cambio di voce e di argomento repentino di Zayn, non seppe rispondere.
- Dici che mi odi, che non mi devi spiegazioni... - osservò lui, puntando gli occhi nei suoi - e allora che ci fai ancora qui? -
Olivia voleva mentire, ma nel momento esatto in cui provò a formulare una bugia credibile nella sua testa, si rese conto che lui avrebbe comunque saputo che lei stava mentando. Olivia non sapeva come né perché, ma sapeva che lui capiva sempre quando lei stava mentendo.
Pensò di dire la verità, e capì improvvisamente di non saperla neanche lei.
Sentì Zayn allentare la presa dalle sue mani, e con uno strattone si liberò, indietreggiando di un passo.
- Non lo so, va bene? - disse infine.
- No, non va bene per niente. - rispose lui passandosi una mano tra i capelli, e raccogliendo la bottiglia di bagnoschiuma che lei gli aveva tirato da terra - Ma almeno hai capito che con me le tue stronzate non reggono. -
Olivia incrociò le braccia, piccata. Avrebbe potuto fare una lista di tutte le cose che odiava di Zayn Malik, e sarebbe stata una lista infinita. A partire da quell'orrendo orecchino che portava all'orecchio destro, per non parlare del suo essere sempre schietto e brutale, e senza dimenticare quegli occhi così schifosamente profondi che la mettevano a disagio. Se avesse dovuto fare una lista di tutte le cose che gli piacevano di Zayn, Olivia indovinò che probabilmente sarebbe stato un foglio bianco, perché era troppo orgogliosa per ammettere che c'erano effettivamente delle cose di Zayn che le piacevano.
- Dov'è Liam? - chiese lui.
- E' uscito a "fare un giro" quando sono arrivata. - rispose piatta Olivia, mimando le virgolette con le dita - Probabilmente pensava che dovessimo fare altro. -
Zayn chiuse con uno scatto lo sportello della lavatrice, che iniziò a girare. - Non lo biasimo per averlo pensato. -
- Non sono il tipo che va a casa della gente a mezzanotte per una notte di sesso, Malik. - sputò Olivia, seguendolo in cucina di malavoglia.
- Giusto. - replicò lui prendendo una birra dal frigorifero - Tu ti infili direttamente nei loro letti mentre dormono. -
Lei prese una bottiglia di vino vuota dal bancone, minacciandolo. - Vuoi che ti tiri anche questa? -
Zayn si lasciò andare ad una risata, vedendola con la bottiglia in mano e l'espressione minacciosa. Lasciò la birra sul bancone e le si avvicinò, sfilandole l'arma dalle mani. Olivia non potè fare a meno di accennare un sorriso quando lo sentì ridere, un po' perché la sua risata le piaceva, e un po' perché la situazione era completamente assurda.
Senza dire altro, Zayn le circondò la vita con le braccia e lei, automaticamente, gli mise le sue intorno al collo, avvicinandosi per un bacio.
- Non dobbiamo per forza litigare. - mormorò lui, appoggiando la fronte su quella di Olivia.
Lei sorrise, amara. - Io so fare solo quello. -
- Smetti di dire che mi odi. - tentò lui, approfittando del clima intimo che si era creato nella cucina, con lei stretta a lui. Per un momento, Olivia era la ragazza fragile che aveva visto nel Somerset, e aveva messo da parte la maschera da stronza.
- Ti odio. - mormorò lei, senza dargli retta, con lo stesso tono con cui qualsiasi altra persona avrebbe pronunciato le parole contrarie.
- Non è vero. E lo sai. - replicò Zayn avvicinando le labbra alle sue.
- Magari non ti odio. - sussurrò lei - Però mi fai veramente incazzare. -
- Be', quella è una cosa che non cambierà mai. -
- Perché, - sussurrò lei, dimenticandosi completamente di tutte le regole che si era imposta - ha intenzione di rompere i coglioni per molto? -
- Più a lungo di quanto tu creda. -
- E se io ti dicessi di andartene? - la sua voce si faceva più fioca ad ogni parola che diceva.
Al suono della porta principale che si apriva, Olivia spinse velocemente via Zayn, ricomponendosi. Un secondo dopo, videro un piccolo biondo irlandese con un sorriso a trentadue denti entrare in cucina, e guardarli confuso.
- Ciao. -
- Devo andare. - mormorò Olivia, schiarendosi la voce. Senza che nessuno dei due ebbe il tempo di dirle nulla, afferrò il cappotto ed uscì.
Niall guardò la porta chiudersi, poi spostò lo sguardo su Zayn. Il biondo aveva un punto interrogativo dipinto in faccia. Niall sentì di voler fare un milione di domande su quello che aveva appena visto e quello che pensava fosse successo, ma la prima cosa che gli venne in mente di chiedere fu: - Dov'è Liam? -
Olivia rientrò in casa e scoprì che Kristine era già a letto, e Claire non era ancora rientrata. Era felice di non dover salutare nessuno né raccontare a nessuno delle sua serata, non sarebbe stata in grado di spiegare.
Nonostante la lunga camminata nel freddo inglese, Olivia era ancora fumante di rabbia mentre entrava in casa. Lasciò la giacca sul divano e corse in bagno, aprendo l'acqua della doccia. Si spogliò completamente con foga, lasciando i vestiti sul pavimento, ed una volta entrata nella doccia si rannicchiò all'angolo, lasciando che l'acqua gelida le rendesse insensibile la pelle.
Era una cosa che aveva iniziato a fare anni prima, quando era bambina. Se sentiva i suoi genitori litigare si chiudeva nella doccia: il rumore dello scorrere dell'acqua rendeva impossibile sentire le urla, e quando iniziava ad abituarsi alla temperatura dell'acqua fredda le sembrava di uscire dal proprio corpo ed essere in pace. Tutto, nello spazio angusto della doccia, perdeva importanza. Sopportare i primi minuti di dolore per il freddo dell'acqua era soltanto un piccolo prezzo da pagare: un prezzo che quella sera sentiva di meritare più che mai.
Era stata vulnerabile, si era lasciata calmare da Zayn. Si era lasciata abbracciare, e lui le aveva parlato in un modo che la metteva terribilmente a disagio.
Aveva abbassato la guardia, e quello era un errore.
Olivia si era abituata con il tempo allo stare bene nella sua piccola varietà di emozioni: lei non era mai completamente felice, o triste. Non stava bene, o male: semplicemente stava. Neanche un bel libro o il calore delle persone vicine la rendeva felice, e nulla al mondo, neanche le botte e le percosse degli uomini riuscivano a scalfirla. Aveva imparato a vivere nel suo essere intorpidita.
Ma il tono con cui lui le aveva parlato ed il calore nel suo sguardo le avevano fatto più male che uno schiaffo in pieno viso. Il quel preciso momento aveva capito una cosa spaventosa: era ancora in grado di provare emozioni. Era ancora in grado disentire qualcosa. Non si era anestetizzata bene come aveva creduto.
Aveva creduto di essersi resa invincibile: neanche i lividi e i calci potevano più farle male.
E poi era arrivato Zayn. E Olivia aveva capito che forse esisteva ancora qualcuno in grado di farle del male.
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FAR AWAY, SO CLOSE
Fanfiction*Se un attimo prima era sicuro che quella festa sarebbe stata una palla mortale, Zayn dovette ricredersi nel momento esatto in cui seguì lo sguardo dell’amica di Claire e lo posò sulla ragazza che si stava avvicinando a loro. *Li conosceva, quelli...