Stefano accompagnò Clizia alla nuova casa famiglia. Era nervoso, soprattutto dopo che Nives gli aveva raccontato cos'era successo nell'altra. Aveva insistito nel conoscere personalmente gli educatori e tutti gli altri dipendenti della struttura. Voleva essere sicuro che non si ripetesse la stessa cosa anche lì. Si raccomandò più volte con Clizia, le ribadì che sarebbe corso da lei per qualsiasi evenienza. In fin dei conti stava per diventare sua figlia, avrebbe fatto di tutto per tenerla al sicuro.
Clizia si orientò abbastanza velocemente, gli educatori le erano parsi tranquilli e anche gli altri ragazzi sembravano essere affabili. Non avrebbe trascorso molto tempo in quella struttura e forse era questo il motivo che la spingeva a credere che fosse accettabile. Con sua grande sorpresa scoprì di non dover condividere la stanza con nessuno. Il complesso era gigantesco e ognuno dei ragazzi ospitati aveva una camera per sé. Proprio mentre stava svuotando le poche cose che aveva portato, qualcuno bussò alla sua porta. Si stupì di averla lasciata socchiusa e ancor di più che dietro di essa ci fosse un ragazzo, più o meno un suo coetaneo.
«Ciao, come va la caviglia?» Le chiese, lasciandola perplessa. Si domandò come quello sconosciuto sapesse del suo infortunio. «Scusami, starai pensando che sono uno stalker, ma no. Piacere, Mattia, il nuovo studente della 5ª A.» Si avvicinò per porgerle la mano.
«Clizia.» Rispose, senza però ricambiare la stretta.
«Sì, lo so. Sei stata molto brava oggi, peccato per il mio compagno. È un vero stronzo.» Le disse, tentando di portare avanti la conversazione.
Clizia era esausta, non vedeva l'ora di terminare quella giornata infernale e Mattia era arrivato nel momento meno opportuno. Tuttavia si sforzò di essere gentile. «Lo è.» Sospirò, tornando a sistemare le cose nell'armadio «Comunque sto meglio, grazie.»
«Ti va se domani mattina andiamo insieme a scuola? Gli altri frequentano altri istituti.»
«Scusami, ma domani entro alla seconda ora.» Lo guardò mortificata. Mattia sembrava un tipo educato, ma lei non aveva voglia né di continuare quella conversazione né di fare nuove amicizie. Nel giro di poco sarebbe andata via da quel posto e non valeva la pena legarsi a qualcuno che avrebbe dovuto salutare così presto. Quei posti erano passeggeri e lei lo sapeva bene.
Il mattino seguente Clizia e Zaccaria si incontrarono alle 7:30 al bar sopra la scuola, lei gli finì di spiegare l'argomento su cui avrebbero dovuto fare il compito di matematica e lo fece esercitare fino a cinque minuti prima del suono della campanella della seconda ora. In cinque anni di liceo, quello forse era il terzo ritardo per Clizia, ma lo fece con piacere. Dopotutto, doveva pur sdebitarsi in qualche modo con lui. Il compito andò bene per entrambi, avrebbero ricevuto i risultati qualche giorno dopo, ma Zaccaria si sentì tranquillo e soddisfatto per la prima volta. Durante l'intervallo Clizia gli raccontò dell'ingresso nella casa famiglia che l'avrebbe ospitata per un mese e dovette declinare l'invito alla festa di quella sera. La nuova struttura era ben controllata e sarebbe stato impossibile per lei tentare una fuga notturna. Zaccaria ci rimase un po' male, gli sarebbe piaciuto vederla in un contesto diverso da quello scolastico, ma la maggior parte delle feste venivano organizzate nel fine settimana e il pensiero che lei in quei giorni fosse con Nives e Stefano lo rallegrò. Ci sarebbero state altre occasioni.
La serata pre Halloween organizzata da Stella Parisi era un evento tanto atteso tra gli studenti dell'Augusto Righi. A pochi giorni dalla vigilia della festività più tetra dell'anno, Stella amava dare un assaggio di quella che sarebbe stata la festa vera e propria. Lei e altre compagne di scuola si occupavano di coordinare tutti i party di stagione e quello dei mostri, delle zucche intagliate e dei fantasmi era la sua specialità. Quando Clizia aveva avvisato Zaccaria che non ci sarebbe stata, lui aveva perso l'interesse nell'andarci, ma poi si era lasciato convincere da uno dei suoi migliori amici, Marco, che gli aveva chiesto supporto per fare colpo con una ragazza.
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La teoria dei numeri dispari
RomanceQual è la teoria dei numeri dispari? È la teoria secondo cui quando sommi due numeri dispari il risultato sarà sempre un numero pari e non viceversa. Volete un esempio? 7+3=10 2+2=4 Clizia è un 7 Zaccaria è un 3 Sono due numeri dispari, due numer...