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Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato: il diciottesimo compleanno di Clizia. Fortuna che era capitato di sabato perché i festeggiamenti erano cominciati già dalla notte prima. Zaccaria si era messo d'accordo con Edoardo per dedicarle qualche minuto durante la sua festa. Avevano spento le candeline insieme, scatenandosi poi fino a tarda notte. Il mattino seguente, Stefano, Nives e la piccola Gioia avevano sorpreso la neo maggiorenne portandole la colazione a letto e festeggiando così il primo pasto tutti insieme, proprio come una vera famiglia. Clizia non era mai stata così felice come in quel giorno speciale. Aveva avuto modo di sentirsi amata e coccolata già in altre occasioni, ma in quel preciso momento si sentì davvero grata, ormai faceva parte di un nido pronto ad accoglierla e supportarla per qualsiasi bisogno.

La mattinata di chiacchiere, risate, croissant e cappuccini venne interrotta dal citofono. Pochi minuti dopo si presentò alla porta un corriere con un enorme pacco tra le mani e sopra di esso un mazzo di fiori di zafferano con un bigliettino. Clizia lo sfilò per primo troppo curiosa di scoprire chi li avesse mandati anche se, per la scelta particolare non comune dei fiori, sospettava di chi potesse trattarsi.

"Sai che lo zafferano si ricava da un fiore? Sì esatto, proprio da quelli che stai osservando ora... Ad ogni modo avevi ragione, non era giallo raffinato ma giallo zafferano.

Buon diciottesimo compleanno strega, ci vediamo stasera.

P.S. Indossa la mascherina per coprire gli occhi, ti sembrerà familiare.

~Zack"

Scoppiò a ridere per la prima parte del biglietto attirando così l'attenzione di Nives e Stefano che la guardarono incuriositi. Non erano abituati a vederla così espansiva. Quando Clizia si rese conto dei loro sguardi, arrossì vistosamente.

«È da parte di Zack, mi ha fatto una battuta su una cosa di un po' di tempo fa...» si giustificò impacciata mettendo via il bigliettino e afferrando il pacco dalle mani di Stefano.

«Non sei obbligata a dircelo, stai tranquilla. È giusto che abbia la tua privacy.» La rassicurò Nives lasciandole un bacio tra i capelli.

«Non vi dispiace quindi se lo apro in camera mia?»

«Beh a dire il vero...» provò a dire Stefano ma Nives gli conficcò il gomito nella costole per farlo tacere «Possiamo metterti i fiori nell'acqua nel frattempo.» Tossicchiò cercando di abbozzare un sorriso.

Clizia annuì distrattamente prima di dileguarsi. Non si era nemmeno resa conto di quello scambio burrascoso tra i suoi genitori adottivi. Piuttosto era sorpresa per come aveva reagito lei stessa. Da quando arrossiva e balbettava parlando di Zaccaria Nardi? I fiori le erano piaciuti da morire e il bigliettino l'aveva fatta sbellicare, almeno nella prima parte. Il post scriptum l'aveva lasciata un po' interdetta ma era convinta che si trattasse di un indizio su cosa ci fosse nel pacco gigantesco, per questo non voleva aprirlo davanti a Nives e Stefano.

Si fece coraggio e lo aprì appallottolando l'imballaggio. All'interno del classico cartone c'era una scatola color indaco altrettanto grande. Sollevò il coperchio e rimase quasi a bocca aperta, al suo interno si intravedeva: il corpetto di un vestito blu notte, dei tacchi del medesimo colore e una mascherina per gli occhi con su scritto 'witch's birthday!'. Sorrise nuovamente per il riferimento e poi si decise a tirare fuori l'abito. Era bellissimo: scendeva a sirena ed era interamente fatto di satin, le maniche erano a sbuffo e lo scollo cadeva sulla schiena. Tra l'altro sembrava proprio della sua taglia. Era stupita di scoprire che lui la conoscesse ma soprattutto che avesse un così buon gusto. Anche le scarpe erano del numero giusto. Qualcuno doveva averlo aiutato per forza perché era sicura di non averglielo mai detto. Non vedeva l'ora che arrivasse sera e non tanto per la festa a sorpresa, desiderava con tutta sé stessa indossare quel vestito e osservare l'espressione che Zaccaria avrebbe fatto nel vederla con l'abito che aveva scelto per lei.

La teoria dei numeri dispariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora