Il tintinnio della pioggia incessante contro le finestre strappò violentemente Zaccaria dal suo sonno. Erano appena le sei del mattino quando aprì gli occhi, aveva dormito più o meno un paio d'ore visto la notte di fuoco appena trascorsa con la sua nemesi. Si girò verso di lei che dormiva beata e non riuscì a trattenere un sorriso intenerito. La osservò con attenzione posando lo sguardo sul corpo seminudo, coperto solo in parte dal lenzuolo: era a pancia sotto ma il suo viso angelico era rivolto verso di lui, i capelli le ricadevano arruffati lungo la schiena, dove il suo tatuaggio di Medusa era ben visibile. Più pensava al significato di quel disegno e più la rabbia gli incendiava il corpo e la mente. Si chiedeva chi avesse osato alzarle solo un dito contro, non si capacitava all'idea e non riusciva neanche a figurarsela.
A distrarlo da quel pensiero fu il cellulare di lei che iniziò a vibrare senza sosta, lo afferrò per metterlo in modalità aereo e notò le numerose chiamate perse e i messaggi non letti da parte Stefano e Nives. Gli sembrò di vivere un deja-vu quando, un paio di anni prima, trovò proprio Nives addormentata nel suo letto e con il telefono che implodeva di messaggi e chiamate. Posò lo smartphone di Clizia e prese il suo per mandare un veloce whatsapp ad entrambi.
Da Zaccaria:
Clizia è qui. Ieri abbiamo fatto tardi e ci siamo addormentati. Non chiamatela che dorme ancora.
Da Nives:
Grazie a Dio!
Da Zaccaria:
No, grazie a Zack che l'ha ospitata nel suo letto proprio come feci con te anni addietro.
Da Nives:
Ecco, magari ometti a Stefano di questo passaggio nel tuo letto. Non il mio, gli raccontai di quella sera ma ti ucciderebbe se sapesse che avete dormito insieme.
Da Stefano:
Tu no?
Da Nives:
Ti ucciderei solo se non avessi preso le giuste precauzioni ma so che l'hai fatto 😏
Zaccaria sghignazzò prima di posare il telefono e tornare con lo sguardo su di lei. Non era preoccupato del fatto che Nives avesse intuito cosa fosse successo tra di loro, fortunatamente lei sapeva essere una donna di larghe vedute e si fidava del suo buon senso. Era sicuro che avrebbe mantenuto il segreto.
Ancor prima di rendersene conto, Zaccaria stava ripassando i contorni del tatuaggio di Clizia, che rabbrividì per quel contatto svegliandosi e aprendo piano gli occhi. Catturò subito la figura di lui e sorrise dolcemente nel vederlo così concentrato mentre la guardava. Ancora non si era accorto che lei si fosse svegliata.
«Buongiorno» mormorò piano lei e lo sguardo di Zaccaria scattò all'insù, sorridendole con più trasporto intanto che le sistemava il lenzuolo sulle spalle per coprirla.
«Buongiorno. Non volevo svegliarti, è ancora presto.» Replicò lui in tono roco, ancora impastato dal sonno.
Clizia si sporse per guardare che ora segnasse la sveglia sul comodino dietro di lui e ridacchiò tornando a capofitto con la testa sul cuscino «Perché sei già sveglio alle sei di domenica?»
«Mi hai concesso sette ore, no? Non volevo correre il rischio di svegliarmi e non trovarti accanto a me.»
Clizia alzò un sopracciglio rabbrividendo prima di rendersi conto che fosse ironico «È stato così sdolcinatamente imbarazzante che ho sentito Santa Claus imprecare qui fuori per il gelo.» Zaccaria scoppiò a ridere tenendosi la pancia per poi alzarsi e andare a recuperare una tuta dall'armadio. Indossò il pantalone tornando verso il letto e porgendo a lei la felpa. «Grazie.» L'afferrò al volo sollevandosi di mezzo busto per infilarsela. «Non hai freddo, tu?»
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La teoria dei numeri dispari
RomanceQual è la teoria dei numeri dispari? È la teoria secondo cui quando sommi due numeri dispari il risultato sarà sempre un numero pari e non viceversa. Volete un esempio? 7+3=10 2+2=4 Clizia è un 7 Zaccaria è un 3 Sono due numeri dispari, due numer...