17.

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Il giorno dopo si svegliano, e dopo colazione, mentre sono seduti tutti a tavola, decidono di andare al fiume per pescare e procurarsi del cibo. Victor dice subito: «Io non vengo, rimango qua.»

«Ricordi le regole, tu non puoi rimanere qua come ti pare e piace, dobbiamo collaborare tutti» lo critica Alessandro.

«Nessuno mi può obbligare a venire se non voglio, questa volta non voglio e basta!» risponde Victor, con tono deciso.

Samantha sbuffa e alza gli occhi al cielo. Aiko lo guarda con preoccupazione e, con un tono più pacato ma fermo, gli chiede: «Victor, c'è qualcosa che non va? Mi sembra strano che tu voglia restare qui da solo. Se c'è qualcosa di cui vuoi parlare, puoi farlo con noi.»

Victor, però, rimane sulla difensiva: «Non voglio dare spiegazioni, Aiko. Preferisco rimanere qui.»

Aiko sospira, cercando di essere comprensiva ma decisa: «Capisco che tu possa avere i tuoi motivi, ma avevamo concordato di collaborare tutti. Se resti indietro, rischi di farci preoccupare. Non posso essere d'accordo che tu rimanga qui da solo.»

«Va bene, come volete voi» dice Victor, facendo uno sforzo per accontentarli, poi cerca di evitare gli sguardi altrui.

«Oh, finalmente» sbuffa Samantha.

Escono dalla casa e si avviano al fiume. Arrivati, Victor si rifiuta di avvicinarsi, si allontana dal gruppo e si siede su un sasso, lontano da tutti.

Liam interviene ed esclama: «Dove vai! Torna qua!»

«Eh, ma così non va bene, non puoi stare lì, devi collaborare. Chi ti credi di essere?» gli urla contro Gennaro. Il resto del gruppo lo guarda, sbuffando.

Allora Liam si alza e si avvicina a Victor, esclamando: «Cos'è che non va in te, Victor? Qual è il tuo problema? Alzati e vieni a collaborare» e aggiunge «non puoi continuare a isolarti e farti i cavoli tuoi solo perché pensi a te stesso e non te ne frega degli altri. Devi contribuire e non rimanere qui a guardare!»

Poi si avvicina Samantha e dice: «Siamo tutti qui a fare la nostra parte, invece tu ti credi migliore degli altri e te ne stai seduto! Meriti di essere cacciato da questo gruppo, da quando sei arrivato crei solo problemi.»

Victor si alza dal sasso e si gira per tornare indietro, dicendo: «Non voglio dare spiegazioni a nessuno, spero sia chiaro. Dovete rispettare anche la mia scelta!» Poi aggiunge: «Non dimenticate chi sono, né cosa sono capace di fare per sopravvivere, e ora lasciatemi in pace, me ne vado.» Inizia a camminare verso casa.

Mentre se ne sta andando, Liam dice al gruppo: «Non possiamo fidarci di qualcuno che non è disposto a collaborare con noi.» Victor si ferma un attimo e dice, sempre girato di spalle: «Ho mostrato il mio impegno in questo gruppo, ma ora no, non posso, e non devo dimostrare niente a nessuno, tanto meno a te.»

Liam aggiunge: «Dimostra allora il tuo impegno pure ora, senza comportarti da vigliacco!»

«Fatti gli affari tuoi» mormora Victor, mentre si allontana verso un angolo dove gli altri non possono vedere il tremore che gli attraversa le mani. Si ferma un attimo, chiudendo gli occhi per riprendere il controllo, si appoggia contro un muro, cercando di mantenere la calma, ma le emozioni lo sopraffanno, il battito del cuore diventa assordante nelle sue orecchie. Un senso di vertigine si fa sempre più forte, fino a quando il pavimento sembra ondeggiare sotto i suoi piedi.

Improvvisamente, tutto diventa nero, il suo corpo cede, e Victor perde conoscenza, scivolando lungo il muro fino a collassare sul pavimento.

Confini oscuri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora