20.

1 0 0
                                    

Il gruppo, dopo aver discusso a lungo, decide di dirigersi verso la casa con la pergamena stretta tra le mani di Liam, i loro passi carichi di tensione e incertezza. Arrivati davanti alla porta, entrano velocemente.

Daciana li vede avvicinarsi con espressioni tese e si avvicina per capire cosa stia succedendo. «Cosa c'è? Che avete trovato?» domanda, sorpresa dal loro atteggiamento.

Samantha risponde in tono tagliente, senza smettere di fissare la porta. «Abbiamo trovato qualcosa, e Victor ha delle spiegazioni da darci.»

La porta si apre lentamente e Victor appare, ancora pallido e visibilmente stanco. Aiko, accanto a lui, sembra preoccupata per l'escalation improvvisa. «Victor, devi dirci la verità,» inizia Liam, mostrando la pergamena. «Hai qualcosa a che fare con questo? E perché l'abbiamo trovata proprio qui, vicino al fiume?»

Victor osserva la pergamena e scuote la testa. «Non ho idea di cosa state parlando...» risponde con voce roca.

Daciana, accanto a lui, osserva la pergamena, cercando di comprendere. «Ma perché siete così agitati? Che cos'è quella pergamena?»

Alessandro incalza, la sua voce piena di sospetto. «Potrebbe essere una mappa, delle istruzioni, non sappiamo! Ma tu, Victor, sembri saperne molto di più di quanto lasci intendere.»

Victor scuote la testa «Ve lo giuro, non so di cosa state parlando. Non l'ho mai vista prima.»

Samantha avanza un passo, puntando un dito contro di lui. «Perché dovremmo crederti? Sei sempre così evasivo, e ora questa pergamena appare dal nulla... potrebbe benissimo essere tua!»

Aiko cerca di intervenire, alzando una mano per calmare gli animi. «Ragazzi, per favore, non iniziate di nuovo a litigare, almeno diamo a Victor la possibilità di spiegarsi.»

Daciana si guarda intorno, cercando di capire se ci sia qualcosa di più dietro la tensione crescente. «Cosa state insinuando? Pensate che Victor ci stia tradendo?» chiede, incredula.

Gennaro si avvicina a lei, abbassando la voce. «Non sappiamo nulla di sicuro, Daciana. Ma questa pergamena potrebbe significare molto... e potrebbe essere pericolosa.»

Victor li guarda tutti, il suo sguardo spostandosi da uno all'altro. «Da quando sono arrivato non fate che accusarmi, ve lo ripeto, non c'entro niente! In che lingua ve lo devo dire?» si irrita.

Samantha aggiunge, con un ghigno sprezzante: «Sì che c'entri! Ammettilo subito, ora non ho paura di te perché siamo otto contro uno.»

Victor si strofina la fronte, il volto rigido mentre le accuse gli piovono addosso da ogni parte. La sua voce è fredda, quasi tagliente. «Ma che diavolo vi prende? Ho detto che non ne so niente!» alza la voce abbastanza forte.

Samantha scatta avanti, con un sorriso acido sul volto. «Certo che non sai niente, vero? Sei sempre il povero innocente Victor, quello che non capisce mai nulla!» La sua voce è carica di sarcasmo. «Ma tutti noi abbiamo visto come ti comporti, come nascondi le cose! Sei un bugiardo, Victor. Ti ho visto quando hai cercato di nascondere quella foto, come se fossi stato colto in flagrante. E ora, questa pergamena... chi vuoi prendere in giro?»

Victor la fissa, il viso teso e gli occhi scintillanti di rabbia. «Non ho niente da nascondere!» grida, ma la sua voce trema leggermente e anche le sue mani, e questo sembra dare ancora più forza a Samantha.

«Smettila di mentire!» urla lei. «Hai sempre avuto quel sorrisetto furbo, quella faccia da bravo ragazzo, ma non ti crede più nessuno, Victor. Tu sei un problema, un mistero, e forse anche un pericolo.»

Aiko tenta di intervenire, ma Samantha la zittisce con un gesto della mano. «E tu, Aiko, smettila di fare l'avvocato difensore! Sempre pronta a coprirlo, sempre pronta a difenderlo. Forse dovresti aprire gli occhi e vedere chi è davvero il tuo caro Victor.»

Alessandro annuisce, appoggiando Samantha. «Ha ragione, Aiko. Forse stai solo cercando di proteggere qualcuno che non merita la tua fiducia. Magari lui sa qualcosa che noi non sappiamo.»

Victor, ormai al limite della sopportazione, afferra la pergamena dalle mani di Liam e la lancia a terra con rabbia. «Basta! Lasciatemi in pace! Vi ho detto che non ne so nulla!» sbraita, la sua voce rotta dalla frustrazione.

Daciana osserva la scena, il volto teso. Per la prima volta, il suo sguardo si fa incerto. «Victor, se davvero non sai niente, perché ti arrabbi così tanto?» domanda, con un tono più mite ma che tradisce un leggero sospetto. «Hai sempre avuto qualcosa da nascondere, sempre un po' in disparte...»

Victor si ferma, il suo sguardo si fissa su di lei. Per un istante, il suo volto si fa vulnerabile, gli occhi si riempiono di delusione. Non riesce a credere che proprio Daciana, tra tutti, possa sospettare di lui.

«Davvero, Daciana? Anche tu?» la sua voce si abbassa. «Pensavo fossi diversa dagli altri.»

«Io... io non lo so più, Victor. Sei strano.»

Victor la guarda, ferito, poi si volta di colpo e si allontana, aprendo la porta di casa e sbattendola violentemente, sparendo verso il bosco.

Daciana rimane in silenzio, combattuta tra la rabbia e il rimorso. C'è davvero qualcosa che non quadra, ma non può ignorare quella strana sensazione che prova nel vederlo così ferito da lei.

Confini oscuri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora