31.

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La mattina dopo, mentre il sole si alza timidamente all'orizzonte, Victor e Daciana rientrano in casa.
I loro passi sono leggeri, ma non abbastanza da passare inosservati. Alessandro, Gennaro e Samantha sono già svegli, seduti attorno al tavolo con espressioni sospettose.

Samantha, con lo sguardo tagliente e un sorriso appena accennato, li fissa mentre entrano. «Dove siete stati tutta la notte?» chiede, con un tono che suggerisce più un'accusa che una semplice curiosità.

Victor, ancora stanco e con i capelli arruffati, si limita a rispondere con calma. «Fuori. Avevamo bisogno di prendere aria.» Daciana, al suo fianco, annuisce in silenzio, ma la tensione nell'aria è palpabile.

Samantha li osserva con occhi stretti, come se stesse cercando di leggere oltre le parole. «Certo... proprio tu, sempre così solitario, improvvisamente trovi conforto nella compagnia. Strano, no?» I suoi occhi passano da Victor a Daciana, e poi di nuovo a Victor, come se stesse mettendo insieme un puzzle invisibile.

Mentre gli altri ragazzi si scambiano sguardi confusi, Samantha continua, ormai lanciata nella sua teoria. «Sapete cosa penso? Penso che voi due foste d'accordo fin dall'inizio. Due rumeni, insieme, che si conoscono già e che si sono messi d'accordo per fregare tutti noi. Chi ci dice che non siete venuti qui apposta, con un piano ben preciso?»

Daciana resta immobile, il volto che si irrigidisce mentre le parole di Samantha colpiscono duramente. «Samantha, stai delirando. Non sapevo neanche chi fosse Victor prima di questo mondo.»

Ma Samantha scuote la testa, il disprezzo nei suoi occhi evidente. «Ah, certo. Come se fosse una coincidenza che vi siete trovati qui, entrambi rumeni, entrambi... diversi da noi. Secondo me, voi due siete complici. State ingannando tutti e ci state portando alla rovina.»

Gli altri si guardano tra di loro, visibilmente a disagio. Alessandro sembra incredulo, mentre Gennaro non sa bene cosa pensare.

Ma Samantha è già oltre, con un piano in mente, senza dire nulla a nessuno, decide di considerare l'opzione più estrema, rinchiudere Victor e Daciana nello scantinato, lontani dagli altri, per impedirgli di fare danni.

Non lo farà subito, ma ormai l'idea ha preso piede nella sua mente. Mentre gli altri cercano di ignorare le accuse, Samantha si limita ad osservare i due con uno sguardo gelido, decisa a dimostrare a tutti che ha ragione.

Mentre Samantha continua a parlare, la tensione nella stanza cresce visibilmente. Alessandro si strofina la fronte, cercando di capire da dove vengano tutte queste accuse. «Samantha, forse stai esagerando...» prova a dire, ma lei lo ignora, ormai persa nelle sue convinzioni.

Gennaro scuote la testa, infastidito dal tono aggressivo. «Non mi sembra che ci siano prove per accusarli così. Sono solo due persone che hanno trovato conforto l'una nell'altra, basta. Smettila di vedere complotti ovunque.»

Ma Samantha non si ferma, al contrario, il suo tono diventa più aspro. «È facile per voi dire così, ma non avete mai vissuto certi comportamenti. Fidatevi di me, io so riconoscere chi vuole approfittarsi degli altri.»

Le parole pungono come spine, e Daciana, finora rimasta in silenzio per rispetto del gruppo, sente il sangue ribollirle nelle vene.
Non può più tollerare quell'atteggiamento. Scatta in piedi, il viso rosso di rabbia. «Samantha, basta! Non sai di cosa parli!»

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