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Finalmente usciti dalle gabbie, i ragazzi notano una finestra accanto a loro, l'unica via di fuga possibile, così afferrano la sedia lì vicino e Aiko la scaglia contro la finestra, rompendola con un tonfo fortissimo. Poco dopo, il rumore di passi veloci e rabbiosi si fa sempre più vicino, provenendo dalla porta attraverso la quale erano entrati prima di essere intrappolati. Il padrone di casa sta tornando. «Cosa sta succedendo, maledetti!» urla con una voce furiosa e agghiacciante, «Scendo giù e vi picchio tutti, uno per uno, così forte da farvi perdere i sensi!» continua, mentre i suoi passi scendono le scale con una forza e una rabbia che fanno tremare le pareti.

Aiko è la prima a uscire dalla finestra, seguita dagli altri uno per uno. Alessandro è l'ultimo a tentare la fuga, ma non fa in tempo: l'uomo cattivo arriva e lo sorprende. «Dove pensi di andare, maledetto verme!» urla con una rabbia tale da gelare il sangue, i suoi occhi sono rossi di furia, «Credevate di potermi sfuggire? Io vi prenderò!» aggiunge, mentre si avvicina ad Alessandro.

Senza pensarci due volte, Alessandro afferra la sedia e la lancia contro l'uomo, facendogli male, poi si arrampica rapidamente per scappare dalla finestra, unendosi agli altri ragazzi. Corrono via veloci come il vento, mentre l'uomo riesce a uscire dietro di loro e li insegue furiosamente. I ragazzi decidono di attraversare il bosco per cercare di confondere le sue tracce, corrono senza arrendersi, senza mai voltarsi, ma sentendo costantemente le urla dell'uomo in lontananza. Finalmente, trovano una grotta e vi si nascondono, aspettando con il cuore in gola.

Dopo una mezz'ora, Alessandro esce per controllare la situazione. «Ok, via libera» sussurra, e tutti, impauriti, lo seguono, correndo verso casa, col terrore di rincontrare l'uomo o di trovarselo alle spalle.

Una volta arrivati, entrano in casa e si sdraiano sui letti, ancora col fiatone e i cuori che battono forte. «Finalmente siamo riusciti a scappare» dice Anastasia, sollevata, mentre gli altri cercano di calmarsi e riprendersi dallo shock. «Meglio non fidarsi di nessuno» aggiunge Daciana, preoccupata per quello che potrebbe ancora accadere.

Mentre stanno cercando di riprendersi, un rumore improvviso interrompe il momento: qualcuno sta bussando alla porta. «Sarà il signore cattivo, non apriamo» dice Gennaro, tremando. Ma i colpi alla porta continuano, insistenti e inquietanti.

«Va bene ragazzi, andiamo in gruppo e vediamo di chi si tratta» propone Aiko, cercando di infondere coraggio al gruppo. Si alzano tutti e si dirigono verso la porta d'ingresso.

Quando aprono, una figura appare davanti a loro: un ragazzo dagli occhi verdi, la pelle leggermente abbronzata, il fisico atletico e snello ma muscoloso, alto circa un metro e ottanta. I suoi capelli corti e neri sono lisci, con un leggero ciuffo che cade ordinatamente sulla fronte, indossa abiti tenebrosi ma curati, una camicia nera leggera con le maniche arrotolate fino ai gomiti e un paio di pantaloni dello stesso colore. Un look oscuro.

Alessandro cerca di mostrarsi forte e intoccabile: «Chi sei? E cosa vuoi?». Ma nota subito qualcosa di familiare nel ragazzo, ricordandosi all'improvviso che è lo stesso della foto che ha trovato prima. Rimane sorpreso e spaventato.

Il ragazzo alza lo sguardo e risponde secco: «Mi chiamo Victor». Poi, con tono più cupo, aggiunge: «Sono qui perché... beh, ho bisogno di stare qui».

«Che significa?» ribatte Alessandro, con tono minaccioso.

«Non c'entra che significa, semplicemente ho scoperto che questo è un rifugio sicuro» risponde Victor, aggressivo, come se fosse pronto a litigare.

«E perché dovremmo accoglierti?» interviene Samantha, guardandolo storto e sorridendo falsamente.

«Non mi interessa se mi volete o no, non vi darò fastidio, ma almeno fatemi entrare» risponde Victor, con un tono che diventa sempre più minaccioso, al punto da incutere timore.

«E chi ha detto che lo faremo?» aggiunge Daciana, infastidita dal suo comportamento arrogante.

«Vi prego, vi ho detto che non vi darò fastidio, in che lingua devo parlare?» replica Victor, con una voce che fa paura. I ragazzi si scambiano sguardi, cercando una risposta l'uno dall'altro.

Alla fine, Aiko prende coraggio e parla per prima: «Ok, ti facciamo entrare, ma rispetta le regole, sei uno contro otto di noi».

Accogliere Victor è una scelta rischiosa, Aiko lo sa, ma non vede altra alternativa e decide di rischiare, anche solo per studiare meglio il ragazzo.

«Vabbè, ascoltiamo il capo branco» commenta Samantha, lanciando ad Aiko uno sguardo di disprezzo, come se fosse una stupida.

Gli altri rimangono in silenzio, mentre la paura si amplifica. Chissà, forse Aiko ha appena messo tutti in pericolo accogliendo uno sconosciuto, che potrebbe essere stato mandato proprio dall'uomo cattivo.

Confini oscuri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora