AD OCCHI CHIUSI
Capitolo Due
(Finito di revisionare in data: 22-05-2017)
In barba all' Essere o non essere, il dubbio Amletico che mi pervase la mattina successiva fu: "Accettare oppure no?"
Ovviamente stavo facendo riferimento all'invito che il Mr "ti do implicitamente della mediocre" mi aveva posto solo la sera prima.
Una parte di me mi diceva di non accettare. In fondo, chi lo conosceva? Terence Ashling era pur sempre uno sconosciuto, incontrato in un pub da poche ore, che si era dimostrato impertinente, arrogante e presuntuoso.
In più avevo davvero tanto lavoro da sbrigare e giusto qualche giorno prima avevo pianificato che questo sabato l'avrei passato all'insegna della correzione della pila di articoli che mi aveva affibbiato George. Il tutto condito da una bella tazza di cioccolata calda - con marshmallow - tra le mani e un bel dvd come auto regalo per aver passato il weekend a lavorare.
Però, sì c'era un però, Terence Ashling mi aveva incuriosito, in un modo o in un altro. Perché voleva incontrarmi? Cosa lo aveva spinto a farlo?
Ero sicura che se non avessi accettato il suo invito, avrei avuto questo dubbio per sempre ed era risaputo che Jane Ryan odiava avere pesi sullo stomaco.
L'unica soluzione a questo mio dilemma Shakespeariano era affidarmi alla sorte, usando una monetina. Testa avrebbe significato rifiutare l'invito, croce avrei accettato.
Così pensato mi alzai con la forza di un orso appena sveglio dopo una fase di letargo, e mi avvicinai alla mia borsa per estrarre il borsellino e la monetina.
Una volta presa, scelsi quale lato avrebbe rappresentato la testa e quale la croce. Fatto ciò, la lanciai in aria, chiudendo gli occhi.
Quando sentii il suono che produsse una volta che piombò sul pavimento, li riaprii. Allungai il collo e notai la risposta del Fato: croce.
Bene. Era deciso.
Fu così che presi il cellulare e scrissi:
"Salve Terence,
accetto il tuo invito. Ci vediamo alle 17:00 nel luogo da te scrittomi".
Jane Ryan
***
-Oddio non pensavo che ti avrebbe già invitato ad un appuntamento!- esclamò Abbie, con le sopracciglia puntate verso l'alto e con le labbra leggermente dischiuse.
-Ora non esageriamo! È un appuntamento, è vero, ma non come lo intendi tu.- le spiegai, portandomi alla labbra la mia tazza di caffelatte.
-Mhm. Però devi averlo incuriosito parecchio! Ero sicura che avrebbe iniziato a mandarti giusto qualche messaggio, non che avrebbe fin da subito voluto uscire con te.
Feci spallucce, incredula quanto lei.
-Ma ieri, mentre noi tutti stavamo ballando, cosa vi siete detti esattamente?- domandò, versandosi del caffè in una tazza.
-Non abbia parlato molto. Dopo che vi eravate allontanati, ha capito di non essere rimasto solo così ha iniziato a fare conversazione, specificando di essere un non vedente e accusandomi di non essere venuta a ballare con voi, solo perché me l'avevate chiesto. In più mi ha chiesto se lo ritenessi bello, visto che si era accorto che avevo preso a osservarlo.- riassunsi addentando un biscotto.
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Ad Occhi Chiusi
ChickLitJane Ryan è una ragazza di ventisette anni. E' una giornalista per l'Edinburgh Fashion Magazine, e tra la vita al Giornale e la sua pazza coinquilina Abbie, vive una vita tranquilla, ma forse fin troppo monotona- o fin troppo stressante, come direbb...