Capitolo quattro

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"Avete paura di me perché parlo come una sfinge."

"Il vostro linguaggio è enigmatico : ma, benché me ne senta sconcertata, non ho paura."

-Jane Eyre -Charlotte Bronte


-Così parti domani mattina? - chiese Abbie, pettinandosi i capelli.

-Sì sì, devo andare a parlare con Matthew McDuff per quel progetto di lavoro di cui ti parlai. - risposi, scegliendo dall'armadio i vestiti per domani.

-Ho capito...ah, senti Jane, volevo chiederti scusa...

-Per cosa? - chiesi prendendo dalla gruccia un paio di jeans.

-Perché in questi due venerdì, mi rendo conto...di averti un po' trascurato al locale...voglio dire venerdì scorso ballai con Tom e stetti gran parte del tempo con lui, idem per stasera, quindi...

-Ma no, che dici, Abbie? Sono consapevole che ora hai un fidanzato, come è giusto che sia, e che quindi il nostro rapporto sarà un po' diverso rispetto a prima. Io ti voglio bene, tu ne vuoi a me, quindi...non c'è nessun problema, no?

A dirla tutta mi ero sentita un po' sola...soprattutto il primo venerdì, ma Abbie non era una ragazza che si fidanzava facilmente. E per aver scelto Tom voleva dire che il ragazzo era proprio speciale, e poi era sempre contenta di recente e i suoi occhi erano luminosi.

Le sorrisi e presi un paio di anfibi neri e una t-shirt rossa.

Domani dovevo prendere un treno e camminare un bel po', dovevo essere comoda dunque.

-Sì hai ragione, solo che mi dispiace...so che dovrei esserti più vicina. - disse avvicinandosi al mio letto e aggiustandomi i cuscini.

-Ma no, tranquilla...ora la tua priorità è Tom, lo capisco...- le accarezzai una guancia e, sistemai i miei vestiti sulla poltroncina accanto al mio letto,

-Bene, mi sento un po' più sollevata ora! Ma mi stavi dicendo prima in macchina, che Terence ha insistito per venire con te?

-Ah sì, non me lo ricordare guarda! E' insopportabile quel ragazzo...

Abbie scoppiò a ridere.

-Dai su, poverino ha già i suoi problemi, vuole solo fare qualche amicizia in più, e forse lo attrai...- disse alzando le sopracciglia maliziosamente.

-Bah non lo capisco. E' solo che il suo lato spaccone, arrogante, presuntuoso, sbruffone mi dà altamente fastidio.

-Dai baby, non dire così...impara a conoscerlo bene bene, poi alla fine darai il tuo giudizio finale.

-Vedremo allora...

-Brava...allora buonanotte e sogni d'oro baby, ci vediamo domani mattina.

-Grazie cara, anche a te.- le scoccai un bacio sulla fronte e poi andai a letto.

***

Più potente di una canzone dei Nirvana , la mia tanto amata sveglia suonò alle sette precise.

Stropicciai gli occhi e ,stiracchiate le braccia, mi alzai in piedi rifugiandomi in bagno per una bella doccia. Avevo due ore per prepararmi, o meglio fra due ore sarei dovuta essere alla stazione.

Dopo la doccia andai in cucina.

-Buongiorno Abbie.- salutai la mia amica che già pimpante alle sette e mezza del mattino era intenta a cucinare dei pan cake alla nutella.

-Ehi baby, dormito bene?

-Sì. Tu?

-Idem.

Mi sorrise.

Ad Occhi ChiusiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora