Capitolo sei

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AD OCCHI CHIUSI

Capitolo sei

"Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici." -KHALIL GIBRAN-

La settimana trascorse fortunatamente in fretta, senza nessun particolare avvenimento degno di attenzioni.

Venerdì era arrivato. Oggi mi sarei dovuta incontrare con Terence, finalmente.

Il mio articolo era quasi pronto, avevo sgobbato come un mulo ogni giorno, finendo a mangiare solo qualche misero biscotto per cena, per non perdere tempo.

Avevo consumato quasi un intero tubetto di correttore per eliminare, o almeno cercare di eliminare, quelle maledette occhiaie che rendevano il mio volto più simile alla sposa cadavere dell'omonimo film d'animazione di Tim Burton.

Dovevo però aggiungere, che ad aumentare il mio livello di stress, c'era il fatto che non riuscivo a togliermi dalla mente la ragazza bionda che avevo visto con Terence qualche sera prima.

So che a me non avrebbe dovuto importare niente, ed era così infatti..., ma qualcosa di inspiegabile dentro di me mi spingeva a torturarmi la mente nel capire chi sarebbe potuta essere quella persona. Come se non bastasse, la mia testa era anche torturata dalla curiosità: come facevano tutti i miei colleghi a sapere della famiglia Ashling? Perché era chiaro che tutti loro conoscessero questa famiglia. E perché io non sapevo nulla? Dovevo assolutamente togliermi ogni dubbio, e se nei giorni passati non ero riuscita a ritagliarmi del tempo per chiedere loro come facessero a conoscere quelle persone, per via del troppo lavoro, beh...oggi l'avrei fatto...!

Aggiunsi delle foto all'articolo, poi osservandomi attorno diedi un'occhiata ai miei compagni d'avventura. Freddie stava aiutando Steve con il suo computer fisso, Vincent stava mangiando una Donut con della cioccolata e delle scaglie rosa sopra, e Barbie stava pigiando i tasti della sua tastiera velocemente...probabilmente intenta a scrivere un nuovo ariticolo.

Dopo un po' mi schiarii la voce, attirando l'attenzione di tutti.

-Ehm, scusate ragazzi, posso farvi una domanda?- chiesi guardando, uno per volta, i visi di tutti.

-Certo cara!- mi sorrise cordiale la futura sposa.

-Sì...ehm, mi chiedevo come mai voi tutti conosciate la famiglia Ashling e io no! O meglio, l'altro giorno al ristorante mi è sembrato di capire che voi conosciate Terence e suo fratello, ma sono così famosi? Perché io non ne ho mai saputo niente?

Tutti si lanciarono degli sguardi d'intesa.

-Te lo spiego io, cara Jane, il perché.- rispose Vincent, appoggiando la sua ciambellina su un fazzoletto, sulla sua scrivania,- vedi, uno dei tuoi più grandi difetti è che per essere una giornalista, tu scrivi giornali ma non li leggi. Perché se così fosse, ti sarebbe sicuramente capitato sotto mano, circa sei-sette anni fa, un giornale avente come testata il cognome Ashling. Questa famiglia era ,ed è, una delle più importanti in tutta la Scozia. Philippe Ashling, il "capo",- mimò con le dita le virgolette, avvicinandosi a me.- era un imprenditore di successo, fondatore dell' Ashling Corporation, una delle più importanti industrie di pneumatici e pezzi interni di automobili di tutta l'Europa. Beh...anni fa, la famiglia fu scossa da vari problemi, c'era chi parlava di banca rotta, chi di liti familiari, poi si sentì parlare anche di una forte rottura e una grave disgrazia, ma...va anche detto, che non si riuscì a capire molto in quanto i giornali, sia cartacei che online, furono tutti eliminati in brevissimo tempo. Il caso Ashling finì perfino in qualche telegiornale locale. Terence e suo fratello erano al centro dell'attenzione, in quanto erano i probabili successori di Philippe, ma ripeto...purtroppo si sa molto poco in merito.

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