Persi

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Ci rialzammo. Era ora di tornare indietro. Ma come facevamo se non c'erano piú i segni?
"Proveremo ad andare di lá." Indicó Liam a destra.
"Ma se siamo arrivati dall'altra parte idiota!" Disse Akash.
Harley fece una smorfia. "In realtà siamo arrivati da nord.."
"Sentite, proviamo a prendere una direzione e andare." Disse Diana, andando verso destra.
Alla fine la seguimmo.
Non passarono nemmeno pochi minuti quando Akash urló, indicando un ramo.
Tutti guardammo la direzione indicata. Liam si mise una mano sulla bocca, Harley gli si aggrappó al braccio e Diana sgranó gli occhi.
Appesa al ramo c'era una capra dal manto bianco e le corna alte. All'inizio sembrava impiccata, ma guardando meglio il ramo gli attraversava le tempie.
I suoi occhi erano vitrei e dalla bocca dischiusa usciva un misto di sangue e saliva.
"Che. Cazzo. È. Quello?!" Esclamó Liam.
"Questo non puó essere uno scherzo della natura, le capre non si lanciano sugli alberi e si forano le tempie!" Urló Diana.
"E nei boschi svedesi non ci sono nemmeno le capre." Dissi lievemente sorpresa. Perché non mi dava ansia, paura o disgusto quella scena?
"Da quanto tempo credete che sia morta?" Chiese tremante Harley.
Akash mi guardó, spaventato, e si avvió verso l'animale. Si alzó sulle punte e lo sfioró con due dita.
Ci guardó con gli occhi lucidi dalla paura. "È ancora calda."
"Cazzo!" Urló Diana, e prese a calci un pino li vicino.
"Chiunque l'abbia fatto son stati pochi minuti fa." Disse Akash.
Con questo mi spaventi un po' di piú.
"Usciamo subito da qui." Disse Liam, mandando giú il groppo che aveva in gola.
Ricominciammo a camminare con molta piú foga.
Non passarono nemmeno pochi minuti quando si videro delle corna appese a un altro albero, insieme a delle candele accese.
"Chi è il bastardo che ci fa sti scherzi?!" Esclamó Diana.
"Corriamo." Disse Liam.
Cominciammo a correre. Tremavo, ma non molto. Non mi facevano paura quegli scenari. Anzi, dentro di me mi divertivo a vedere gli altri spaventati.
Che sto diventando?
Non passarono neanche dieci secondi quando qualcosa cadde addosso a Liam. Lui strisció all'indietro, urlando.
Gli era caduto addosso un groviglio di piccoli serpenti neri, che stavano mangiando qualcosa... Una carcassa di capra. Ma questa non aveva le corna. Le erano state strappate.
"Vaffanculo!" Urló lui, e ricominciammo a correre.
Mentre correvamo vidi un cervo morto impiccato a un ramo, aperto per il petto.
Gli altri si cagarono addosso seriamente quando videro un cadavere umano infilzato al collo da un ramo, attaccato a un tronco.
Anche lí c'erano alcuni serpenti che lo divoravano come larve, ma erano cinque o sei massimo.
Harley e Akash si misero a piangere. Io sorrisi dietro di loro, senza motivo. La scena mi sembrava quasi comica.
"Fanculo! Fanculo e fanculo!" Urló Harley, e mi indicó. "Sei tu che ci hai fatto finire qua dentro!"
Una rabbia furente mi pervase. "Come scusa?"
"Sei tu che ci hai fatto finire qua dentro!" Ripeté.
"Io?! Siete stati voi a voler sapere di piú su questa cazzo di foresta! Piantala di fare la colpa agli altri!" Sbraitai.
"Se tu non l'avessi neanche nominata non saremo qui!"
"Se tu ti saresti fatta i cazzi tuoi e saresti stata un'amica sincera non saremo qui!" Urlai. Tutti tacquero.
Lei mi guardó sgranando gli occhi e si avventó su di me, mentre Diana la fermava.
Sentii ribollire una rabbia potente, vidi tutto rosso. Ma Akash mi bloccó.
Liam si mise in mezzo. "Ora basta. È tempo di riposarci."
"Dormiremo qui? Il non ci penso nemmeno!" Sbraitó Diana.
"Sentite, io dormo. Se voi volete andare andate non me ne frega niente." E si accasció alle radici di un albero.
Akash mi lasció e si sedette vicino a Liam.
Andai dall'altra parte e mi sdraiai sotto un pino.
Perché non avevo tanta paura? Ovviamente avevo l'ansietta, ma non cosí tanta.
Avevo appena visto per la prima volta un cadavere in vita mia, e ció che avevo fatto era stato sorridere agli sguardi spaventati dei miei amici. Quando avevo trovato la capra infilzata alle tempie non avevo provato nessun terrore, solo un immenso senso di stranezza.
Mi stavo trasformando in un mostro?
Abbandonai questo pensiero, dormendo pacificamente. Non sognai nulla, vidi solo tutto nero.
Al mattino, quando mi svegliai, tutti ancora dormivano. Harley aveva le lacrime agli occhi, Diana la fronte aggrottata, Akash gli occhi gonfi e a Liam tremavano le mani.
Avevano lasciato i tre zaini vicino a loro, che si erano portati dietro per ogni evenienza. Non avevano granché; qualche piccola bottiglia d'acqua, snack, torce, fazzoletti e altro.
Tra quelli c'era anche un coltello.
Era uno di quelli svizzeri, piccoli ma formidabili. Rovistai nelle tasche per cercarlo.
Quando lo trovai sorrisi soddisfatta, e ne testai il filo. Presi un ramo e lo mirai decisa; lasció un bel taglio, liscio e perfetto.
Mi avvicinai al gruppetto che dormiva. Volevo uccidere qualcuno. Chi per primo?
Guardai Harley, e decisi che le avrei tagliato la gola.
Scarlett che stai facendo?
Mi chiesi. Perché da un momento all'altro volevo uccidere qualcuno? Anzi, non da un momento all'altro, ma da pochi giorni...
È la vendetta. Sto cominciando a capire che loro non erano veri amici... No. Sto solo fantasticando. È vendetta e basta. Le taglieró i capelli.
Cosí mirai e ridussi i suoi capelli lunghi fino alla vita a corti, cosí tanto che non sfioravano nemmeno le spalle.
Le presi i capelli glieli sparpagliai attorno, per poi ritirare il coltello e ritornare al mio posto.
Dopo qualche minuto la sentii urlare.
Tutti si alzarono velocemente, io tranquillamente e con fare annoiato.
Harley si mise a piangere.
"I miei bellissimi capelli! Chi è stato?"
"Sará il Demone." Rabbrividí Akash.
"Bastardo! Se oggi vedo un altro cadavere io mi sotterro!" E scoppió a piangere.
Son sempre stati cosí deficienti?
Alzai Ke sopracciglia.
Sono mai stata cosí strafottente?
"Dobbiamo continuare a metterci in marcia, o da qui non usciremo." Dissi.
"Concordo." Rispose Liam, e cominció a camminare, prendendosi una barretta energetica dal suo zaino.
"Prendete qualcosa da mangiare." Disse.
Ognuno prese una merendina, io una piccola barretta al cioccolato.
Ricominciammo a camminare, Harley con lo sguardo basso. Liam tremava, Diana si guardava attorno irrequieta e Akash piangeva silenziosamente.
Io sinceramente ero solo dispiaciuta perché avevo ancora fame.
Dopo un'ora dove Harley e Akash avevano riprovato a chiamare i soccorsi, senza successo, trovammo un lupo grigio impiccato al collo su un tronco, con il sangue che scendeva dal chiodo. L'animale quando lo vidi si muoveva ancora, poi dopo un secondo era diventato rigido e aveva smesso di respirare.
Annuí compiaciuta. Questo mi aveva fatto paura.

Il Demone di Stoccolma Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora