XXII

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⌛️DYLAN POV⏳

«Alba!» grido, afferrandola appena in tempo mentre sviene tra le mie braccia, il viso pallido e inanimato. Il mio cuore batte all'impazzata mentre la paura mi assale. 

«Qualcuno mi aiuti! Per favore, aiuto!» urlo, e la mia voce risuona nel porticato, mescolandosi al suono della musica e agli schiamazzi degli studenti.

Marcus, che sta passeggiando nei pressi del molo, sente le mie grida e corre immediatamente verso di noi.

«Cosa è successo?» chiede, con il volto preoccupato, inginocchiandosi accanto a me e Alba. Poco distante, vedo arrivare India di corsa, le guance arrossate e un'aria sconvolta. 

Dietro di lei, Edward avanza con i capelli spettinati e la camicia fuori dai pantaloni. Marcus li osserva con sospetto, notando l'aspetto disordinato di Edward e il respiro affannato di India, che cerca di evitare il suo sguardo.

India si inginocchia accanto ad Alba, le mani tremanti. 

«Cosa è successo? È svenuta?» chiede, con la voce rotta dall'ansia. La guardo, disperato.

«Era qui, stavamo parlando e poi... è diventata pallida ed è caduta di peso. Dobbiamo chiamare un'ambulanza!»

In quel momento, Alba comincia a risvegliarsi, gli occhi ancora velati di confusione. 

«No... niente ambulanza,» mormora debolmente.

«Non voglio che mia mamma si preoccupi...» 

Un gruppo di persone si raduna attorno a noi, mormorando e cercando di capire cosa stia succedendo. L'aria è carica di tensione e preoccupazione.

Harry arriva di corsa, il viso contratto dallo stupore. Vedendo Alba tra le mie braccia, si avvicina rapidamente. 

«Lasciamela prendere, Miller, la porterò io in camera,» dice, pronunciando il mio cognome con tono dispregiativo, sottolineando quanto poco rispetto abbia per me. Mi lascio scivolare addosso la provocazione e stringo Alba più forte, guardando Harry con determinazione.

«No, non mi serve il tuo aiuto, grazie.»

India si inginocchia accanto alla sua amica e le prende la mano. 

«Stai bene, Alba? Cos'è successo?» Alba si aggrappa più forte al mio petto, come se il mio profumo le desse conforto. 

«Non lo so... mi sento solo molto stanca...» dice, con voce debole.

La sostengo con dolcezza, il viso segnato dalla preoccupazione. 

«Va bene, ti aiuteremo noi. Non preoccuparti.» Marcus osserva la scena, il sospetto nei suoi occhi non diminuisce. Continua a guardare India e Edward, cercando di capire cosa possa essere successo tra loro prima di arrivare. Nota i collant rotti di lei, i capelli scompigliati e le guance arrossate, mentre Edward ha i capelli spettinati, la cravatta allentata e non stacca gli occhi da India.

Un ragazzo si avvicina con un telefono in mano e chiede di chi sia. India, sorpresa, nota che è il suo. «Dovrò averlo fatto cadere prima,» mormora, distratta, prendendo il telefono e accorgendosi che è spento, con la batteria scarica.

Quando Alba si sente un po' meglio, fa passare un braccio intorno alle mie spalle e si alza in piedi. 

«Voglio andare in stanza,» dice, stanca. Annuisco. 

«Certo, ora ti portiamo noi, stai tranquilla.» La sostengo teneramente mentre camminiamo. Lei si appoggia alla mia spalla e io sento il peso dolce della responsabilità.

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