Cap. 1 Lola

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Il lancio non fu abbastanza ottimale, tanto che la rete non appena ebbe toccato l'acqua affondò e Adley tirò un sospiro di frustrazione.

<<Hei te l'ho detto prima che non devi lanciarla così, dovresti prima di tutto tenere la rete con almeno una mano e poi così non fai altro che spaventare i pesci...>>

Seduta sul pontile, le gambe ondeggiarono avanti e indietro, i lacci delle scarpe le ricaddero in acqua creando piccole onde provocate dal fruscio.

Certo che non sarebbe stato facile il primo giorno di pesca con suo fratello, ma se lo aspettava ben più semplice di cosi, senza troppi intoppi, invece ora doveva entrare per un paio di metri in acqua per recuperare la rete da pesca.

<<Basta per oggi finiamo cosi - disse mentre il cielo lasciava intravedere i primi raggi colorati del tramonto - in questi giorni riproviamo, non ti preoccupare hai tutto il tempo per imparare>>.

Si alzò e con un piccolo balzo scese dal pontile che dava sul lago.

<<Dai ancora per un po'! Aleida per favore, l'ultima volta e poi ti prometto che andiamo>>.

Fu la terza volta che lo promise...

Si tolse la mantella grigia tirandola dal cappuccio e gliela lanciò al fratello.

<<Non hai fretta di imparare, sei ancora piccolo e io sono stanca... siamo qui dall'alba>>

Adley sbuffò, appoggiò la mantella che aveva in mano per terra e si sedette abbracciandosi le ginocchia, aspettando che la sorella recuperasse la rete.

<<Domani andrò a caccia da sola e cerco qualcosa di grosso, cosi facciamo un po' di scorta per la settimana>>.

Camminarono nel sentiero che riconduceva ai rifugi, osservando il cielo diventare sempre più scuro e sentendo il fruscio del vento tra le foglie degli alberi. Gli passò una mano tra i capelli scuri colmi di riflessi rossi, scombinandoli più di quel che già erano e il fratellino si scostò velocemente non appena percepì il tocco. Odiava quando gli venivano toccati i capelli e Aleida lo sapeva bene ma per lei era quasi un vizio, gli piaceva troppo infastidirlo.

Sghignazzò.

Aspettandosi però una risposta che non arrivò lo precedette: <<So che vorresti venire, ma te l'ho già detto e ripetuto più volt->>.

<<In realtà domani volevo vedermi con Lola dopo il corso, ci siamo organizzati qualche giorno fa>> la interruppe.

Aleida rimase interdetta, gli occhi sbarrati e la mandibola che si affrettò a chiudere per non farla arrivare a terra.

<<T-tu esci con chi?>> disse balbettando, ancora speranzosa di aver capito male

Ad Adley si colorirono leggermente le guance di rosso ma comunque fece finta di nulla e rispose calmo:<<Con Lola, in realtà andiamo solo a giocare vicino al lago dove oggi abbiamo fatto pratica e...>>

Non finì la frase e Aleida capì subito il perché.

<<Aspetta aspetta - si fermò e lo guardò intensamente - non dirmi che gli hai detto che sei capace a pescare solo per convincerla a stare con te... ti prego dimmi che non è cosi>> ma la speranza le lasciò presto gli occhi e Adley abbassò lo sguardo.

<<Non ci credo!>> incredula lo prese per un braccio e lo trascinò in direzione opposta a dove stavano andando, di nuovo verso il lago

Il suo piccolo fratellino che preferiva giocare con una sua compagna di classe che conosceva da qualche anno, piuttosto che giocare con lei e pregarla di portarlo con se a caccia, fu incomprensibile per lei. Non riuscì a capacitarsene.



Con una lama dei suoi coltelli si concentrò ad affilarne un altro, provocando uno stridio ad ogni passata. Fastidioso ma necessario.

Il fuoco davanti a lei scoppiettò e prese la sua attenzione; emanava un calore piacevole, anche se ormai le notti lunghe e fredde erano passate, qualche notte rimase ancora fresca e il calore di un falò poteva sempre essere gradito.

Non si ricordò in che periodo erano dell'anno, ormai gli anni non c'erano più, ma si ricordò di quando da bambina, in un vecchio libro, sua madre le lesse che in tempi antichi esistevano le stagioni e addirittura ogni quattro stagioni venivano chiamati anni, a loro volta suddivisi in mesi... solo gli antichi si preoccupavano di certe cose, si poteva tranquillamente vivere senza, pensò Aleida, gli occhi fissavano ancora le fiamme e con le mani, ormai con un gesto automatico affilava i coltelli.

Teoricamente doveva essere apr-, apre-, apil-... non se lo ricordò, era un mese in particolare che le ricordava tanto il nome di fiori che l'avevano affascinata fin da piccola: sembrò di ricordare che si chiamavano primule. Forse il mese era Aprimule.

La voce di suo fratello la riportò alla realtà

<<Aleida basta sono stanco, voglio tornare a casa>> implorò.

<<No, ti rendi conto di cosa le hai promesso!? Io non posso permettere che mio fratello si faccia una figuraccia con una ragazza>> fu furiosa e temeva davvero una brutta figura per lui, anche se aveva da poco nove anni e a quell'età non si pensa a questo genere di cose.

Sembrò importare più a lei che a lui...

Continuarono a fare pratica tutta la serata e Adley sfinito si appoggiò al tronco di un albero che costeggiava il lago.

Ancora assorta nei suoi pensieri, Aleida finì di affilare l'ultimo coltello e lo appoggio in una stoffa bordeaux dove li richiuse tutti e la infilò nel borsello che teneva legato alla coscia. Il coltello con cui aveva appena affilato tutti gli altri invece, lo mise tra la scarpa e il pantalone. Non si sa mai, si disse.

Alzò lo sguardo verso suo fratello, come si aspettava Adley era già nel mondo dei sogni, era da un po' che non sentiva più l'acqua e i sospiri nervosi. La luce emanata dal fuoco che scoppiettava gli colorava il viso di una luce tenue.

Andando verso di lui però rimase sbalordita: in un secchio su cui c'era il braccio addormentato di Adley, vide due pesci privi di vita. Con gli occhi sgranati guardò il fratello, poi di nuovo i pesci, poi di nuovo il fratello.

<<Adley... ci sei riuscito!>> quasi urlò.

Il ragazzo sobbalzò e si guardò intorno non riuscendo a capire <<Ci sei riuscito finalmente>> ripetette felice.

<<Eh..? Ah sì volevo dirtelo ma mi si stavano chiudendo gli occhi dalla stanchezza>>.

Lo trascinò verso di lei e lo mise in piedi, lo guardò per un attimo ancora stupita e infine lo abbracciò.

Tornarono ai rifugi camminando piano con la sola luce della luna, non parlarono. Aleida fu sicura che Adley era troppo stanco anche per parlare. Forse ebbe sbagliato a farlo rimanere fino a tardi, l'indomani avrebbe avuto il corso d'addestramento a cui non poteva mancare.

Con un lieve cenno dipreoccupazione pensò a cosa avrebbe detto alla mamma, probabilmente si sarebbearrabbiata un po', ma alla fine fu sicura che sarebbe stata fiera di lui.

L'Arte del silenzioWhere stories live. Discover now