Il tempo iniziò a farsi più caldo, le giornate iniziarono a farsi più lunghe, l'acqua del lago meno fredda, le prede aumentarono, il sole più rovente, la frutta più facile da trovare, si iniziò a sperare in qualche brezza fresca la sera e le mantelle ormai non le servivano più, la calda stagione era iniziata.
La leggera canottiera scura aderì sulla sua pelle quando Adley sollevò un pesce con la canna da pesca, sembrava più grosso di lui pensò Aleida sorridendo.
<<Perfetto, proprio come ti ho insegnato>> gli passò una mano tra i capelli chinandosi per togliere l'amo dalla bocca del pesce ormai privo di vita. L'immagine le fece venire un brivido.
<<Anche si mi hai bagnata tutta>> gli tirò un'occhiataccia. Dovette ammettersi però che la sensazione dell'acqua fresca sulla sua canottiera appiccicata alla pelle fu piacevole. Una leggera brezza permise un attimo di pace dal caldo rovente di quella giornata.
Adley prese il pesce e lo mise nella sacca che portava dietro la schiena. La grossa sacca sulle sue spalle evidenziò il suo fisico minuto e lo fece sembrare ancora piu piccolo sotto tutto quel peso. Aleida si perse a guardare il suo fratellino che si chinò nel lago a rinfrescarsi la testa grossolanamente <<Guarda - disse nel mentre che tornava verso di lei - ora sono bagnato anch'io>> le scappò un sorriso.
Gli guardò i capelli che ormai stavano diventano lunghi, grosse gocce d'acqua scesero lungo i ricci dai riflessi rossi.
Aleida si sedette sul pontile di legno e lasciò che i piedi nudi si rinfrescassero nell'acqua.
Adley la guardò perplesso <<Che fai? Non torniamo a casa?>>
Lo guardò da sopra la spalla e nel movimento qualche ciocca dei capelli bagnati le si appiccicò sulla guancia e sul collo <<tra un po' troniamo, vieni a sederti qui accanto a me>>.
Adley si tolse la sacca e corse vicino a lei. Le si sedette accanto.
<<Allora come vanno i corsi?>>
<<Bene, Frederick ci sta insegnando le diverse bacche e piante commestibili>>
Aleida mise due braccia poco più dietro la sua schiena e si appoggiò, chiuse gli occhi provando la piacevole sensazione del sole che scalda la pelle bagnata.
<<Senti Aleida - iniziò il fratellino - io ti ho dato il cioccolato ricordi..? Quindi da patto tu dovresti...>>
<<E quali sarebbero le bacche? voglio proprio vedere se hai studiato>> Ancora gli occhi chiusi.
Adley si indispettì ma non volle farlo vedere alla sorella maggiore <<Ancora non ho studiato i nomi ma se le vedo in natura so' riconoscerle. Comunque Aleida ti stavo dicendo->>
Venne interrotto bruscamente <<Ah ah e quindi non hai studiato eh? E la mamma lo sa?>>
<<Senti me lo avevi promesso>> disse Adley alzandosi in piedi e solo a quel punto Aleida aprì gli occhi <<Avevamo un patto, io ti davo il cioccolato e tu mi raccontavi che stai nascondendo>>.
Vorrei dirti tutto ma mi sono messa in un casino troppo grosso per te, non voglio e non posso metterti nei guai, pensò Aleida, ma non disse nulla.
Sentì un groppo formarsi in gola e dovette stare in silenzio qualche secondo per non fare notare niente al fratellino, così dolcemente ingenuo.
<<Allora?>>
Passò ancora qualche secondo di silenzio, solo il rumore dell'acqua del lago sotto ai suoi piedi e il vento che passava tra i rami e le foglie degli alberi intorno a loro.
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L'Arte del silenzio
Science FictionIn un mondo lontano da quello che conosciamo oggi. Un futuro dove il nucleo della terra ha subito un collasso e ha avuto conseguenze catastrofiche sulla società. L'umanità ha subito conseguenze disastrose e ha dovuto ricominciare da zero. Le persone...