Capitolo 18

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Astrid

BOOM.
Salto sull'attenti per capire cosa sia stato quel fortissimo botto.
Guardo a destra e sinistra, ma non c'è niente.
Mi volto verso Thiago che pure lui sembra aver sentito questo forte botto, e vuole capire cosa sia.
BOOM, BOOM, BOOM.
O, mio, dio sono caldi di pistola.
Mi alzo di scatto dal letto seguita da Thiago che prende dal comodino la sua pistola e la carica.
Oddio mio, ma che sta accadendo.
Mi avvicino alla finestra cercando di vedere cosa stia accadendo.
La scena che mi si presenta è sconvolgente, da film horror non è da vita reale.
Per terra ci sono corpi do guardie senza vita, mentre in alcune parti ci sono uomini mai visti che controllano da tutte le zone.
Improvvisamente da sotto il letto sento il miagolio spaventato di Kiki.
Corro a prenderla in braccio e a portarmela al petto.
Signore mio, fa che né usciamo tutti illesi.
<<Rimani, qui mascondoti e non uscire per nessun motivo al mondo!>>
C

hiude la porta e corre a controllare la situazione.
Con Kiki in braccio vado nascondermi nella cabina armadio tra i vestiti e al fondo degli armadi.
Ho paura, per la prima volta nella mia vita ho così paura che potrei farmela addosso in questo preciso istante.
Kiki inizia a miagolare.
<<Shh, shh piccola... dobbiamo fare silenzio>>
Le sussurro come se potesse capirmi.
Fortunatamente avendo una gattina intelligente smette di miagolare e si accuccia a me.
Sospiro di sollievo, ma comunque l'ansia per Thiago è tanta.
Il nostro rapporto è stato molto strano da quando sono qua in Spagna, tra alti e bassi, ma non potrei mai volere che gli accada qualcosa di brutto.
Dopo la scorsa notte qualcosa in me è cambiato, ma non solo da quella. Da tutti i nostri sguardi lanciati anche di sfuggita dalle carezze lievi per non fare arrabbiare l'altro.
Non so cosa provo, ma una cosa è certa; se gli dovesse accadere qualcosa... io né morirei!
Dal posto in cui sono non sento niente, non sento spari e non sento urla.
Guardo Kiki che si è addormentata e fortunatamente è una gattina con il sonno pesante.
La posoziono per terra metto e esco dall'armadio chiudendolo.
Improvvisamente bussano alla porta.
Thiago? Lui ha detto di non uscire, se fosse stato lui sarebbe entrato e basta.
Mi avvicino alla porta e un bussare più forte mi fa sussultare.
<<T-Thiago?>>
Ti prego dio mio, fa che sia Thiago.
Dall'altra parte non c'è risposta, primo segnale che non è Thiago.
Mi allontano velocemente dalla porta andando a sbattere contro la finestra.
La porta viene spalancata con un calcio che la butta per terra.
Urlo.
L'uomo davanti a me non è Thiago, non lo è neanche lontanamente.
È un uomo un pò più basso di Thiago, robusto, numerosi tatuaggi e capelli rossi spenti.
<<Viens avec moi, salope!>> *vieni con me puttana!*
Non capisco cosa abbia detto, ma sicuramente non sono parole dolci e coccolose.
Non mi muovo da dove sono e questa cosa fa incazzare di molto l'uomo che si avvicina e mi prende per I capelli portandomi fuori dalla stanza.
<<Lasciami! Lasciami bastardo!>>
Urlo e mi dimeno come una pazza.
Arriviamo in giardino, la situazione è brutta.
Molti uomini sono stesi per terra senza vita o feriti gravemente, poi c'è Thiago che è accerchiato da 9 uomini e cerca di stenderli, riuscendo con la maggior parte, ma purtroppo viene bloccato e fatto inginocchiare.
<<Scusate per l'interruzione eh piccioncini, ma è stato necessario>>
Una voce stridula e insopportabile si fa spazio in mezzo alla confusione.
Cerco connlo sguardo chi ha parlato finché non lo trovo, uno strano uomo mingherlino con una benda nera sull'occhio.
Negli occhi di Thiago c'è morte e distruzione, cosa che fa capire che appena si libera per quel tizio non ci sarà speranza.

Thiago

Grandissimo figlio di puttana di un Francese, come cazzo faceva a sapere che io e Astrid saremo rimasti qua per la notte? La casa ancora non era pronta, le guardie non erano tutte e per questo sono riusciti ad entrare e fare ciò, ma ripeto neanche i miei uomini sapevano dove stavo andando... o forse qualcuno si.
No, non è possibile.
Lui non può averglielo detto, è assolutamente impossibile.
Quel bastardo di un Francese riporta la mia attenzione su di lui.
Alfred Dubois, appena mi libero neanche dio ti proteggerà dalla mia furia.
<<Ma che splendore che abbiamo qui...>>
Si avvicina ad Astrid accarezzandole la testa come se fosse un cagnolino, mentre lui lo fulmina con lo sguardo.
Questa è la mia ragazza! Non so cosa sia cambiato da ieri notte e qualche giorno prima, ma ciò che provo è molto diverso rispetto a prima e voglio andare fino in fondo e scoprire cosa diventerà questa sensazione.
Non è ancora la nostra ora di morte piccola Astrid, avrai molto da sopportare da me in senso piacevole.
<<Lasciala stare, lei è innocente... non c'entra niente!>>
Gli ringhio contro portando la sua attenzione su di me.
Meglio che fa del male a me che a lei.
Vedo il volto di Astrid che nonostante prova a restare coraggiosa la paura la prende, e lo capisco perfettamente.
<<Caro Thiago, non mi serve che mi dici che lei è innocente... pure un non vedente lo capirebbe>>
Mi sfotte questo figlio di puttana.
Modifico ciò che ho detto: appena mi libererò neanche il diavolo mi fermerà dal farti fuori, nessuno!
Lo guardo incagnesco, ma nel frattempo cerco di capire come può essere arrivato qua.
L'opzione di prima è impossibile!
<<Cosa vuoi?>>
Chiedo con i denti stretti e il fuoco negli occhi.
<<Oh... io niente, posso ammetterlo per una volta sto facendo qualcosa di molto divertente da parte di qualcun'altro>>
Ammette con un sorriso da sadico pazzo.
Infondo Alfred è conosciuto per essere un grandissimo pazzoide, ma non pensavo fino a farsi schiavizzare da una terza persona solo per vedermi in questo stato.
Improvvisamente rumore di molte macchine e moto si fanno spazio nella nostra conversazione.
Sorrido, mio fratello Pablo è impeccabile!
I veicoli si fermano e da essi scendono uomini armati fino ai denti.
Sorrido, stavolta il fottuto è Alfred.
<<È qui la festa?>>
Mio fratello entra iniziando a sparare a destra e manca, così come gli uomini che lo hanno seguito.
Velocemente mi alzo raggiungendo l'uomo che tiene ferma Astrid e mandandolo k.o
<<Thiago!>>
Si catapulta tra le mie braccia tremando.
<<Portala via Thiago, ci pensiamo noi qua. Dubois te lo porteremo più tardi nelle segrete>>
Mi informa Juan.
Non gli do molta corda e prendo in braccio Astrid correndo in camera.
Arrivati la poso sul letto e mi metto accanto a lei che non ha smesso di tremare.
<<Sta calma, tranquilla è tutto finito>>
Non è tutto finito, è appena iniziata una guerra ma questo perora non c'è bisogno che lei lo sappia...

El amor es un fuego Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora