Capitolo 4

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Astrid

I raggi di sole entrano prepotenti e violentemente dalla mia finestra, mi obbligano ad aprire gli occhi e a lasciare il mio bellissimo sonno.
Alzo il Busto notando che saranno più o meno le 8 o le 9 di mattina, solitamente mi sveglio verso le 10.
Tolgo la coperta dal mio corpo pronta a prendere dei vestiti che non sia il pigiama.
Proprio nel momento in cui i miei piedi toccano per terra un forte bussare mi fa saltare in aria.
<<Arrivo...>>
Provo a dire con la voce ancora impastata dal sonno.
Mi alzo barcollando un pò, ma riesco a raggiungere la porta.
La apro, la persona che mi si presenta davanti è Pablo.
Non so come non gli sia venuto un infarto vedendo le mie condizioni.
<<Ben svegliata bella addormentata, la colazione tra 15 minuti è pronta... ti prego sbrigati, altrimenti chi lo sente quel rompi coglioni di Thiago>>
Mi fa un occhiolino per poi proseguire per la sua strada verso la sala pranzo.
Bene, solo 15 minuti non potevo chiedere di peggio!
Con una velocità che non pensavo di avere mi procuro un paio di pantaloncini comodi e una maglietta.
Mi lavo la faccia e i denti, per poi spazzolare i miei capelli.
Signori e signore voglio un premio, pronta in 11 minuti!
Apro la porta e a passo veloce scendo nella sala pranzo.
<<Buongiorno nostra gradita ospite, siediti qui... ho troppo bisogno di compagnia femminile!>>

Mi dice esasperata Blanca.
Ridacchio vedendo la faccia offesa di Carmen, ma che comunque mi rivolge un dolce sorriso pure lei.
<<Buongiorno a voi...>>
Mi siedo vicino a Blanca che inzia a riempirmi di domande, su cosa mi piace e cosa non e cose simili.
Parliamo, scherziamo finché dei passi fanno calare il silenzio.
Mi volto notando subito la persona che ha fatto calare questo silenzio.
Thiago Garcia, il maggiore dei Garcia.
Si, ho fatto delle ricerche e qualsiasi sito google parla di tutti e tre e della loro vita, soprattutto di Thiago.
<<Continuate, voglio sentire di cosa si parla>>
Si siede a capo tavola con l'aria da padrone, ma gli altri non sembrano intimoriti, anzi suo fratello inizia a prenderlo ingiro mentre lui lo fulmina con lo sguardo.
<<Che c'è Bianchi non è di tuo gradimento il cibo?>>
Improvvisamente la sua attenzione è su di me e, al fatto che non ho toccato ancora cibo.
Che figura Strid, svegliati però!
Senza dargli neanche una risposta mi catapulto sul mangiare.
Intorno a me si scatenano delle piccole risate, tranne però Thiago che mi guarda solo con un'aria divertita.
<<Dai Thiago, lasciala stare!>>
Lo rimprovera Carmen cercando di trattenere una breve risata.
Bene, mi prendono in giro.
<<Carmen, dovresti occupare di più la tua bocca a prendere in bocca il cazzo di mio fratello... non a quello che faccio o dico io>>
Stavolta Pablo e Blanca ridacchiano su Carmen, anche se sono sicura che a Pablo l'idea non dispiaccia, lo si può notare dal l'espressione pervertita.
La colazione procede tra fratelli che si stuzzicano e Carmen che mi lancia occhiate come a dirmi: "sono cause perse".
Non so molto nel mondo della mafia nonostante i miei ci facciano parte, ma non ho mai saputo le regole e le cose... ma a me loro sembrano una famiglia normale, che si vuole bene.
Non pensavo di trovare questo clima.

Blanca

Thiago e Pablo sono usciti 20 minuti fa per lavorare, Carmen è dovuta andare d'urgenza dai suoi genitori mentre a Astrid i suoi gli hanno chiamato e quindi lei è scappata nella sua stanza; in poche parole i piatti da lavare sono tutti per me, visto che oggi è il giorno libero della servitù.
Finisco di asciugare l'ultimo piatto e in quel momento il mio telefono inzia a vibrare.
Asciugo le mie mani sullo strofinaccio e apro la schermata del telefono.
Improvvisamente il respiro mi si blocca, così come tutto intorno a me.
È lui, lui che non mi ha più cercata per mesi dopo quel fatidico giorno.
Ivan Volkov, l'uomo che per molto tempo è stato il centro dei miei pensieri.
Thiago e Ivan non sono mai stati amici, si sono sempre odiati, ma tutto è peggiorato quando Ivan mi rapì.
È successo quando avevo 17 anni, quindi due anni fa e poi quando mio fratello mi ha riportata a casa lui non si è più fatto sentire.
Tutti avevo paura che mi avesse fatto del male, che mi avesse traumatizzata in qualche modo... la verità? Mi ha tratta benissimo, non sono mai stata tratta così bene come da lui.
Si preoccupava per me, mi portava la colazione in camera, mi faceva preparare i miei piatti preferiti... insomma nonostante io mi ribellassi lui mi viziava.
La vera domanda è... come ha il mio numero?
Un senso di ansia si impossessa di me e inizio a guardarmi intorno.
Non c'è nessuno, poi le guardie non permetterebbero a nessuno di avvicinarsi.
La cosa non mi rassicura, lui è un boss mafioso, il boss della mafia Russa... non mi stupirei se riuscisse ad entrare.
Apro il messaggio e c'è una foto.
La foto ritrae me tra le braccia mentre mi bacia il collo.
Oh n, quella foto...non di nuovo!
<<Oh Blanca sei qui, vuoi una mano a pulire?>>
Tutto ciò che sento sembra molto distante, non riesco a connettere; i ricordi tornano alla mia mente veloci e prepotenti.
Perché ora dopo due anni? Come ha avuto il mio numero?
Mille domande e paranoie mi prendono alla sprovvista.
<<Oi Blanca!>>
Astrid mi scuote e io mi risveglio dai miei pensieri e facendole un breve sorriso la rassicuro.
<<Tutto apposto, si grazie aiutami...>>

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