Capitolo 19

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Anonimo

Idioti! Sono circondato da un branco di idioti!
<<Cazzo, che boss sei se non riesci manco a fare fuori un coglione spagnolo con la sua puttanella?>>
Una cosa gli avevo chiesto, una e lui non è stato in grado di farlo! Che razza di incapace.
<<Sono venuti i rinforzi, erano più di noi. Come avremmo potuto farli fuori?>>
Mi chiede con l'accento francese che si fa sentire, che contemporaneamente vorrei staccargli da quella cazzo di bocca.
Conto fino a 1000 per calmarmi e poi rispondergli.
Prendo la foto del boss spagnolo e di sua moglie, soffermandomi molto su di lei.
Gli piazzo davanti le foto e lui le guarda.
<<Queste due persone devo essere fatte fuori prima del matrimonio di Blanca Gracia con Ivan Volkov. OVVERO PRIMA DI UN MESE!>>
Se il boss Garcia diventa alleato con i Volkov, per noi non c'è più speranza e possiamo solamente andare molto, ma molto lontano sia dalla Spagna che dalla Russia.
Improvvisamente impallidisce realizzando cosa succede se non lo facciamo prima.
<<Prima di un mese Thiago Garcia e la sua mogliettina saranno dentro una tomba>>
Ora ci siamo!

Astrid

Sono ancora scioccata per ciò che è accaduto, ma poi come hanno fatto ad entrare? Solitamente le guardie di Thiago non falliscono mai.
Mi alzo dal letto, dove sono rimasta per un bel pò di tempo, scendendo in cucina dove subito trovo Thiago a dorso nudo con alcuni ematomi e alcune ferite che sanguinano.
Oddio, non le ha disinfettate, vuole che si infettino? Che irresponsabile.
<<Thiago...>>
Attirò la sua attenzione.
<<Oh sei scesa, stavo preparando delle cotolette cibo italiano... oh almeno, ci stavo provando>>
Dice guardando confuso ciò che c'è nella padella, fa quasi ridere.
<<Ti stanno sanguinando...>>
Gli faccio notare riferita alle ferite.
Per due secondi porta l'attenzione su di loro per poi alzare le spalle, come a dire "Capita".
Lo prenderei a calcio io se solo non lo avessero già fatto altri mafiosi arrabbiati.
Mi avvicino a lui spegnendo i fornelli e non guardando quella specie di cosa che dovrebbe essere una cotoletta.
Lo prendo per mano senza dire nulla e lo porto in bagno nella nostra camera.
<<Vuoi farmi da infermiera?>>
Mi chiede con un tono malizioso.
Alzo gli occhi al cielo, ma non posso fare a meno di sorridere.
Inizio a tamponare per disinfettare le ferite.
Lui non fa nessun verso di dolore, e mi do della stupida mentalmente.
È un mafioso chissà cosa ha subito in passato, un pò di disinfettante per lui è niente.
<<Ragazzina se vuoi prenderti cura di me fallo in un altra maniera>>
Mi ringhia afferrandomi in un pugno i capelli e unendo le nostro le labbra in un bacio violento e pieno di passione e desiderio.
Avvolgo le braccia dietro al suo collo e mi avvicino di più a lui.
Mi prende in braccio e a passi veloci raggiungiamo la nostra camera da letto.
Mi lancia letteralmente sul letto e si mette su di me, stando attento a non schiacciarmi.
Mi sorride.
Mi toglie prepotentemente la maglietta, per poi tuffarsi in mezzo al mio seno baciandolo e mordicchiandolo leggermente.
Scatena in me gemiti e inizio a strusciarmi sul suo membro coperto dai pantaloni.
Un potente ringhio quasi animaletto lascia le sue bellissime e sensuali labbra.
<<Ferma monella, non affrettare le cose>>
Ridacchio.
<<Mhh non farmi aspettare, ti prego!>>
Chi lo avrebbe mai detto che da odiarlo sarei passata a stare sotto di lui a supplicare di essere scopata a dovere.
Mi toglie i pantaloni e le mutande e mi fa allargare le gambe.
<<Voglio prendermi la mia colazione>>
Con la faccia si tuffa nella mia intimità, iniziando a succhiarla e leccarla, facendomi letteralmente impazzire.
Introduce un dito dentro di me e lo inizia a muovere velocemente come la sua lingua, sento l'orgasmo vicino.
<<Sto p-per venire!>>
Improvvisamente tutto smette.
<<Non verrai così, verrai con il mio cazzo dentro di te!>>
Si libera velocemente dei pantaloni e con la stessa velocità entra dentro di me.
Inizia a muoversi velocemente e poi lento, veloce e lento dandomi una piacevole ma frustrante tortura.
Decido di prendere in mano la situazione. Con fatica lo faccia uscire da dentro di me e sono io sopra di lui, ora detto io i movimenti e la velocità.
Lui mi guarda sorridendo e mettendo le mani rilassate a farsi da cuscino per la testa.
<<Fammi vedere cosa sai fare mogliettina!>>
Con una sicurezza che non pensavo di avere inizio a cavalcarlo e questa posizione è bellissima, lo sento tutto dentro.
Continuamo così per un decina di minuti finché entrambi non veniamo sfiniti.
Io e lui potremmo essere oaragonati decisamente al fuoco.

Carmen

Non posso crederci, oggi forse vedremo il sesso della nostra piccola creatura e non vedo l'ora, soprattutto spero che questo o questa birbante sia pronto/a a farsi vedere.
Siamo in sala d'attesa, anche se Pablo aveva i suoi metodi per sorpassare tutti, ma io non ho voluto.
<<Cazzo, quanto ci mettono?>>
Muove la gamba in ansia e guarda fisso l'orologio, so già che appena scatteranno 13:30 lui entrerà come una furia anche se il paziente prima non è ancora uscito.
Lui è tutto per la puntualità, soprattutto in certi casi come questo.
Improvvisamente il paziente che era entrato esce e così pure la dottoressa.
<<Garcia?>>
Pablo scatta in piedi come una molla.
<<Noi!>>
<<Prego, seguitemi>>
Ci dice con un sorriso gentile.
Entriamo nello studio e mi dice subito come posizionarmi e di alzare il vestito per scoprire la pancia.
Mi passa il solito gel e inizia a passare il macchinario.
Sentiamo come prima cosa il battito, per vedere se è tutto apposto e dall'espressione sorridente della dottoressa posso capire che è tutto ok.
<<Volete sapere il sesso?>>
Chiede guardando Pablo che sembra sul punto di una crisi isterica.
È buffo quando fa così, è pensare che è un mafioso che uccide senza poi guardarsi indietro.
<<Si... lo vogliamo sapere>>
Le dico educatamente e dolcemente.
Passa ancora il macchinario per poi sorridere.
<<Auguri, è una bellissima principessa>>
Sono sicura che se non ci fosse in gioco la sua dignità Pablo sarebbe svenuto.
<<Grazie dottoressa...>>
Mi risostemo e con Pablo ci dirigiamo in macchina, ma non sapevo che uscendo dalla clinica tutto sarebbe cambiato...

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