Il calore mi avvolge, ma non è la stessa sensazione piacevole che provo quando Yong-Soo è vicino. È opprimente, sgradevole. Mi copro il petto con il libro che sto tenendo in mano e faccio un passo indietro istintivamente.
“Ciao, Eun-Woo” dico con un misto di disagio e timore.
“Ti volevo chiedere se potresti darmi un ripasso. Sai, l’ultima volta non sono venuto.” Fa un sorriso di finta innocenza, e se non fosse per i suoi occhi che lo tradivano, ci avrei pure creduto.Mi sembra la domanda più scema che mi potesse fare. Siamo in un accademia di ballo, non a scuola. Come si fa a chiedere un ripasso a ciò che ti dovrebbe essere sentito e vissuto?
“Un ripasso?” ripeto, lasciando trasparire una punta di incredulità. I suoi occhi si fissano nei miei, e per un attimo mi chiedo se ci sia qualcos’altro dietro questa domanda apparentemente banale.“Che c’è di strano?” Chiede mutando il suo sorriso a un espressione da ‘Poker face’.
“N-no, niente” balbetto.
Adesso i suoi occhi stanno osservando qualcosa di basso, ovvero le mie gambe.
Gli sto antipatica per caso?
Si morde il labbro inferiore.
“Dimmi, Ji-Won…” si ferma, rialzando gli occhi su di me “Ti piace stare qui da sola?”
Mi irrigidisco.
Non ho ben capito a che gioco vuole giocare e non so neanche cosa rispondere. Che vuol dire ‘se mi piacesse stare da sola’?Al mio posto risponde un ragazzo dietro di me, che per la tensione mi sono dimenticata fosse ancora con me. Si accorge immediatamente del mio disagio, infatti sposta di un passo, posizionandosi tra me ed Eun-Woo
“Che cazzo vuoi Eun-Woo?” Il suo tono è una lama appuntita. Gli risponde come se si conoscessero da tempo, come se la loro antipatia fosse una cosa arcaica.
Cosa sta succedendo? Sono confusa.
I suoi occhi scintillano di rabbia, da vero troll.
Eun-Woo alza le spalle con un sorriso beffardo. “Non sapevo che fossi così possessivo, Yong-Soo. Sto solo parlando con Ji-Won.”“Parlando?” Ripete Yong-Soo “Ma se la stai mettendo a disagio, brutto cane!”
Impallidisco sentendo la voce così aggressiva del mio troll.
Ok lo ammetto: in certe circostanze è gelido come la temperatura più fredda, ma con me è…gentile e c’è qualcuno in lui che mi fa credere che non mi parlerebbe mai in questo modo.Piuttosto che essere intimidito Eun-Woo, le sue labbra si allargano, in un sorriso spavaldo. “Volevo solo salutarti e chiederti un aiuto” Si inclina leggermente di lato, cercando di guardarmi oltre la figura di Yong-Soo. “…non dirmi che ti ho fatto paura, tesoro?”. Non appena pronuncia quel appellativo fa un lieve ghigno.
“A quanto pare, lei non vuole parlare con te” ribatte Yong-Soo, il suo tono carico di una minaccia latente.
“Perché ti stai intromettendo in una conversazione che non ti riguarda!” Sibilla l’altro ragazzo.
Mi accorgo che le dita di Yong-Soo si stringono per la rabbia e iniziano a tremare. Sta cercando di trattenere tutta la sua furia.Con movimenti leggero e delicato prendo il suo pugno sinistro. Lui fa un lieve sobbalzo, sorpreso dal mio contatto e mi guarda da dietro la spalla. Gli faccio una lieve carezza come se volessi dirgli ‘sta tranquillo’.
Da sotto le mie dita sento che si calma un po’, ma non del tutto.
È strano scriverlo, ma tutto questo è successo in un secondo, massimo tre.
“Quindi Ji-Won, mi aiuti?” Insiste quella faccia da coglione
“In questi giorni sono impegnata, scusami” dico cercando di essere dispiaciuta“Per impegno, intendi leggere favolette per bamboccioni?” Replica Eun-Woo, lanciando uno sguardo al libro che sto tenendo, e i suoi occhi si stringono in una finta curiosità.
“Eun-Woo, basta.” La voce di Yong-Soo si fa più ferma.Eun-Woo solleva le mani in un gesto di resa teatrale, il sorriso strafottente ancora dipinto sul viso. “Va bene, va bene. Non voglio disturbare la vostra… lettura condivisa, ma Ji-Won, se cambi idea sai dove trovarmi.” Fa un passo indietro, ma gli occhi non abbandonano i miei. C’è qualcosa di inquietante nel modo in cui mi scruta, come se stesse cercando di decifrare ogni mia emozione. Poi, rivolgendosi a Yong-Soo con un tono tagliente, aggiunge: “Non si può sempre proteggere tutto, sai?”
E se ne va.
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I DON'T GIVE A...IDOL?!
Teen Fiction🌈Choi Ji-Won, conosciuta anche con lo pseudonimo "Arin", è oggi una dea del K-pop, una delle Idol più conosciute al mondo, ma il suo passato non era stato rosa e fiori, anzi tutto il contrario di quello che sta accadendo ora. In sostenuta dai suoi...