CAPITOLO 15 Una notte sulla Tour Eiffelle.

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«Cioè, tu, Daphne Brown sei stata invitata a Parigi centro da Louis Clark?» chiesero sconcertate le mie amiche.
«Sì?»
«Aaaah! Ti prepariamo noi! » esultarono all'unisono.
«Va bene, andiamo al sodo. Che devi mettere?» chiese Jasmine.
«Io ho qualche idea.» annunciò Noemi. La mora prese dalla sua valigia un vestito beige con tanto di strascico. «Troppo elegante?» chiese.
«Ovviamente. Come ci entra in metropolitana con quel vestito?» si intromise Jasmine. «Fate fare a me.» si atteggiò.
Estrasse dalla valigia un pantaloncino corto con l'estremità frangettata, degli stivali con tacco neri che arrivavano fin sopra il ginocchio e poi mi chiese di darle il mio top nero che avevo proposto di mettere alla festa di Catérine.
«Et voilà.» annunciò assemblando l'outfit sopra il letto. «Sexy ma non volgare.» constatò la riccia.
«Mi piace!» commentò Noemi.
In effetti era un outfit da sogno e naturalmente avrei colto il consiglio di Jasmine.
«Okay ora mi preparo.» pronunciai con voce tremante per l'emozione.
«Aspetta Daphne!» mi richiamò Noemi. «Ci vuole l'intimo adatto per una serata.» ammiccò, strizzando più volte i suoi occhi verde scuro.
«Ma io ho la prima di reggiseno.» le ricordai, notando che lei portava una terza più o meno.
«E lo andiamo a comprare.» annunciò con un sorriso.
«Adesso?» chiesi.
«Naturalmente. Jasmine, puoi distrarre i sorveglianti?» chiese all'altra componente del gruppo.

MEZZ' ORA DOPO...
«Non posso credere che abbiamo fatto tutta questa fatica per portarmi in un negozio di intimo.» dissi tra le risate, mentre Noemi mi faceva strada.
«Ci siamo.» annunciò.
Misi piede in un negozio pieno zeppo di intimi colorati e particolari.
«Per te, Daphne, decisamente  opterei per il nero. Tu che ne pensi?» mi chiese, puntando gli occhi color abete su di me.
«Non ho mai comprato in questi negozi e non ho mai avuto un appuntamento quindi... decidi tu.»
Pochi minuti dopo uscimmo dal negozio con un completo di intimo nero in pizzo.
«Ti dico solo che l'ho comprato per volere tuo.» commentai mentre scrutavo il mio acquisto. «Voglio dire... questa mutanda è striminzita!»
Jasmine e Noemi alzarono gli occhi al cielo.
«Si chiama perizoma. È essenziale che tu ne abbia almeno due. Uno color carne da mettere sotto i vestiti di scena e uno perché non si sa mai.» mi spiegarono.
«Sì ragazze, ma a me queste cose non mi sono mai interessate!»
Prima mi importava solo di lavorare sodo, ora posso dire che l'Opéra di Parigi mi ha cambiata in meglio; mi ha resa più umana.
«Daphne, ringrazia che la mensa serale oggi è sospesa per problemi tecnici e che abbiamo tempo di farti fare skin care.»
«Ma sono solo le nove.» constatai.
«Ma stasera devi essere favolosa quindi fatti preparare.»

Louis
«Lou, ringrazia che la mensa è chiusa così hai tempo per prepararti.» mi disse Gennaro.
«Gennà, non ce n'è bisogno.» lo rassicurai.
Magari sarà una qualità dei napoletani, ma Gennaro farebbe di tutto per gli amici. È molto altruista, farebbe di tutto per me e io lo apprezzo davvero molto.
«Qua ci vuole l'aiuto di tutti quanti. Wagliù! Venite che Louis ha trovato le palle per chiedere a Daphne di uscire a Parigi centro.»
I miei amici accorsero immediatamente perché stavano aspettando questo giorno da prima di me.
«Iniziamo a preparare i capelli.» annunciò Gennaro.
Mi misero la testa nel lavandino e Gennaro mi insaponava con tutta la linea per i capelli ricci.
«Sai che lo so fare da solo e non vedo il motivo di perché tu debba farmelo?»
«Lo so ma mi diverte preparare la gente per gli appuntamenti.» spiegò mentre mi applicava la schiuma sui ricci.
«Solo perché non ne hai mai avuto uno.» constatai.
«Anche. Ah, un'altra cosa.» aggiunse.
«Cosa?»
«Boxer Calvin Klein.» mi ricordò.
Una risata mi sfuggì dalle labbra. «Li porto sempre.»
«E anche i...»
«Li porto sempre anche quelli.» lo interruppi.
Mi diede uno schiaffetto sulla testa e un'altra risata trapelò dalle mie labbra.

UN'ORA DOPO...
Carl mi stava scegliendo i gioielli da indossare e Aleandro il profumo.
Io non smettevo di guardare i capelli perfetti che mi aveva fatto, il colore ramato dei ricci tendeva a ravvivarsi e la consistenza dei ricci era invidiabile.
«Allora, avete deciso, voi due?» chiesi, stanco di aspettare.
«Come profumo Seuvage di Dior.» consigliò Aleandro.
«E come gioielli questi.» annunciò Carl.
Dopo poco ero accessoriato e profumato.
Mi guardai allo specchio soddisfatto.
«Mh... caliente!» mi prese in giro Aleandro in spagnolo, la sua lingua madre.
«Louis, ti stai scopando con gli occhi da solo. Vorrei avere la tua autostima...» constatò Carl.
«Cazzate. Comunque sì, sono così bello che mi scoperei.» confermai la teoria del mio migliore amico.
«Bleah...» commentò Gennaro.
«Dai Louis, non sarai l'unico che vorrà scoparsi stasera.» ammiccò Aleandro ma io non capii il senso della battuta.
«Nel senso?» chiesi.
«Che Daphne vorrà fare sesso con te! Ma stai dormendo?»
«Tutte vorrebbero farlo con me.» mi atteggiai, altezzoso.
«E tutte l'hanno fatto.» constatò Carl.
«Sì ma da quando c'è Daphne è diverso.»
Dopo un silenzio imbarazzante, il campanello suonò.
Daphne.
I ragazzi iniziarono a fare dei versi di esultanza e ad un certo punto iniziarono a pronunciare in coro il mio nome.
Li zittii e aprii la porta.
Daphne era splendida come sempre, ma questa sera ancora di più.
Quei jeans le fasciavano perfettamente i fianchi e il sedere alto.
Quel top era così stretto che se avessi infilato la mano dentro quel décolleté sarebbe esploso.
«Va bene ragazzi, avete finito di scoparvi con gli occhi?» chiese Aleandro mettendoci in imbarazzo.
«Sì, andiamo.»

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