Louis
Diglielo, cazzo.
Sta piangendo come una bambina. Dille che la ami!
Dille che è la tua unica ragione di vita e poi baciala.
Baciala delicatamente.
Come se fosse un fiore delicato.
In seguito rendila tua.
Falle capire che sei tu l'uomo che desidera, che desidererà e che ha sempre desiderato.
Falle capire quanto cazzo conta per te.
Che senza di lei non respiri.
Forza fallo, Louis.
Eppure me ne stavo zitto.
Eppure, quella ragazzina era capace di regalarmi emozioni così intense ed io... io non riuscivo a dirglielo.
Era una lotta costante tra il mio cervello inutile, il mio cuore stupido, e la mia fottuta bocca.
Non riuscivamo a collaborare e a confessarle un "ti amo".
Troppo difficile, vero?
Ogni volta che ci provavo... mi si spezzava la voce.
Come se il mio corpo decidesse per me.
Ed io volevo dirglielo.
Volevo farle capire quanto contava per me una ragazzina come lei.
Volevo dirle che avrei voluto stringerle la mano mentre partoriva il nostro o la nostra figlio o figlia.
Volevo sussurrarle "ti amo" ad ogni risveglio e a ogni buona notte.
Volevo fare l'amore con lei, non sesso.
Avrei voluto averla ogni giorno a casa mia, sentire il suo profumo tra le pareti, i suoi vestiti nei miei cassetti e i nostri figli a gironzolare per casa.
Per il tempo restante, lasciai dormire Daphne nel mio letto.
Lei si era messa in posizione fetale e la sua piccola colonna vertebrale scorreva lungo tutto il mio petto, il mio addome e perfettamente adagiato, il suo culo contro il mio...
Okay, la smetto perché è incinta e sta dormendo.LA MATTINA SEGUENTE...
Mi ero alzato un po' prima.
Sulla penisola della cucina Gennaro era già sveglio e stava sorseggiando un caffè.
«Mi devi dire qualcosa?» fece con il suo accento napoletano.
Certo, parlava un inglese fluente ma l'accento era qualcosa che rimaneva.
«Ehm... no?» feci.
«Quindi non hai messo incinta tu, Daphne?» mi domandò senza peli sulla lingua.
Mi sentii perdere il colorito roseo del mattino.
«E tu che ne sai che è incinta?»
«Sai com'è... io e te condividiamo la stessa stanza... si sente quello che dice la tua ragazza. E si sente anche che non le hai detto ancora "ti amo". Quando cazzo glielo vuoi dire? Direttamente al matrimonio?»
Presi un respiro.
«Sì, ho messo incinta Daphne.» ammisi «Ma non spargere la voce.»
Gennaro si grattò la testa. «E riguardo il "ti amo"? Come ti giustifichi?» mi incitò.
I suoi occhi oro a prima mattina brillavano.
«Non lo so, Gennaro. Io sono sicuro al cento per cento di amarla. È la mia donna, la mia dea, la mia unica ragione di vita. Ma non riesco a dirglielo.»
D'un tratto apparvero anche Aleandro e Carl.
Strabuzzarono gli occhi. «Tu hai fatto... cosa?» dissero all'unisono.
Roteai gli occhi. «Avete capito bene.» sbuffai.
Menomale che non doveva saperlo nessuno!
«Però... bocca cucita. Se lo sapranno in giro lo andranno a dire a madame Dubois e verrà trovata un'altra Nikiya... e non voglio che questo ruolo venga tolto a Daphne.» spiegai.
«Ma Daphne è piccola. È una ragazzina. Lo dici sempre.» mi ricordò.
Quando Carl apriva bocca, era il momento di una predica.
«A settembre fa diciannovenne anni!» mi giustificai. «E poi io ne ho ventiquattro.»
«Mi spieghi com'è successo?» mi chiese Aleandro.
«Come credi che sia successo, Aleandro? Non lo sai come funziona?» lo canzonai.
Lui arrossì lievemente. «No intendevo... potevate usare molta... roba per prevenire.» si spiegò.
«È una lunga storia, poi vi racconto. Ora andiamoci a preparare... c'è la lezione di contemporaneo!» esultai.
«Ma quanto ti piace prendere per culo quell'insegnante?» mi chiese Carl.
«Da morire!» dissi, prima di sparire nel bagno e cambiarmi.
Mi guardai nello specchio del bagno.
Che padre potrò mai essere, se un padre nella mia vita non l'ho mai avuto?
E se non fossi abbastanza, per mio figlio o mia figlia?
Se fossi poco presente nella loro vita?
O se lo fossi troppo da risultare asfissiante?
C'era per caso un manuale per imparare a fare il genitore?
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A Un Passo Dalle Stelle
ChickLitUn amore che va oltre i confini della vita... Daphne Brown e Louis Clark si sono conosciuti da piccoli, grazie ai loro genitori che erano migliori amici (Libro MADAME, non ne è necessaria la lettura prima di iniziare questo libro ma vi consiglio com...