CAPITOLO 21 Solo mia.

23 3 0
                                    


Louis
Me ne stavo nel letto ad aspettare che la mia meravigliosa ragazza si svegliasse. Tecnicamente non vorrei che si svegliasse perché così, osserverei per ore il suo corpo perfetto, ma tra poco i miei compagni di stanza sarebbero rientrati e avrei strangolato chiunque l'avrebbe vista nuda.
Il suo corpo flessuoso si mosse all'improvviso.
«Buongiorno, ragazzina, dormito bene?» feci con voce bassa, il timbro che le dava sempre i brividi.
«Sì.» affermò, assonnata.
Premetti l'erezione su di lei.
«Ci dobbiamo alzare, altrimenti finiamo per scopare di nuovo e tra poco ritornano gli altri.»
Allungò la sua silhouette perfetta. «Andiamo.» mi incoraggiò.

Gennaro
Non penso che qualcuno per amicizia si sia mai spinto così in là: dormire nel bagno comune dei ballerini per far scopare il tuo migliore amico.
Devo ringraziare che mi faceva compagnia il mio fidanzato e che la serata non era stata poi così noiosa.
«Dici che hanno finito?» mi chiese Aleandro mentre usciva dal bagno.
«Conoscendo Louis, non penso.» risposi, mentre mi sistemavo i ricci allo specchio.
«Ale...» lo richiamai.
«Sì?» alzò la testa ornata dai capelli mesciati.
«Che ne pensi se prendiamo un volo per Napoli e ti faccio conoscere i miei?»

Carl
Abigail non era la mora di turno.
Abigail era la mora con cui avrei passato il futuro insieme.
Le sue origini sudamericane la rendevano ricca di particolarità molto diverse dalle nostre.
«Abigail... a te è importato...»
«Avevi detto che sarei stata la "mora di turno" ed io avevo bisogno di qualcuno con cui passare la notte. Ci siamo compensati, no? Ovvio che non è stato importante per me, l'hai ribadito tu per primo, Carl.»
Il mio nome sulle sue labbra faceva un altro effetto. Non sembrava il mio.
«Ehm... sì. D'accordo, ovviamente.» improvvisai.
«Menti malissimo, hai degli occhi troppo espressivi.» constatò.
Mannaggia.
Non era la prima volta che me lo dicevano.
"I tuoi occhi sono come il mare, Carl! Il mare non ti nasconde nulla; in più il colore è identico!" Diceva mia nonna .
«Ehm... non so di cosa tu stia parlando.» ma che cazzo, quella ragazzina insidiosa di cui si è innamorato Louis sa mentire meglio. E ce ne vuole!
Il suo fisico sinuoso si avvicinò al mio.
Il mio corpo già la reclamava.
Abbassò lo sguardo e se ne accorse. «Sei eccitato perché una bella ragazza ti sta vicino o perché io ti sto vicino?»
Feci scena muta.
Non lo so, Abigail.
Non voglio innamorarmi ma tu sei così sensuale, indipendente che ti vorrei mia.
Solo mia.

Catérine
Quella sera la mia migliore amica mi aveva baciata.
E non solo per obbligo o verità.
Anche in camera nostra, quando il compleanno di Louis era finito.
Sapevo che Hadiya era pansessuale ma io?
Io non ero andata a letto con nessuno apparte Louis; per il suo fottuto "orgoglio maschile" che lo spingeva ad andare con tutta l'Opéra.
Di solito ero più tendente al genere maschile, ma la verità era che io non avevo mai avuto del tempo per pensare alla mia vita privata.
Ma la domanda non era: "a me piacciono le ragazze?" Bensì, era: "a me piace Hadiya?"
E a questa domanda, non ho mai saputo dare una risposta.

A Un Passo Dalle StelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora